Capitolo 2

Vale la pena di sciogliersi per qualcuno. (Frozen)

Cado in ginocchio in mezzo al marciapiede. Continui singhiozzi scuotono il mio corpo e continuo a sperare che tutto questo sia soltanto un incubo.

Non so per quanto tempo resto a piangere su quel freddo marciapiede. So solo che, ad un certo punto, sento qualcuno frenare bruscamente con la bici e poi un'imprecazione.

Sgrano gli occhi e li sollevo verso la figura che stava quasi per investirmi. Vedo una ragazza bellissima, con lisci capelli corvini e profondi occhi scuri, infoltiti dal mascara e messi in risalto dalla perfetta linea di eye-liner.

Resto imbambolata a guardarla e penso di avere anche la bava alla bocca.

Mi riscuoto e mi alzo in piedi, scrollando via la polvere dai jeans.

"Scusa, mi dispiace, non avevo notato di essere d'intralcio per i passanti, ero troppo impegnata a..." Mi interrompo, cercando di trovare le parole giuste.

"A piangerti addosso?" Completa la ragazza al mio posto.

"Beh, si, in effetti"

"Avanti, vieni con me, ti offro una bella cioccolata calda e mi racconti cosa ti è capitato. Potremmo andare nel bar che c'è qui di fronte, anche se non è proprio il massimo. Oppure potremmo allontanarci, ma probabilmente non ti fideresti di me, quindi mi propineresti una scusa e scapperesti via." Comincia a straparlare. "Ops, che sbadata, non mi sono nemmeno presentata. Io sono Cloe"

"Piacere mio, io sono Nives"

"Nives? Oh, che nome magnifico. Lo adoro. Almeno non è banale come il mio." Dice con una smorfia che le deforma il viso perfetto. "Voglio dire, Cloe, almeno mezza popolazione americana avrà questo nome. Ok, forse mezza popolazione è un po' esagerato, però è molto comune."

Sgrano gli occhi, non riuscendo a seguire il suo discorso.

"Sto straparlando come al mio solito, vero?" Dice, imbarazzata.

"Solo un po'" dico divertita.

"Allora? Questa cioccolata andiamo a prenderla?" mi chiede.

Io annuisco e la seguo mentre, dopo aver legato la sua bici con un catenaccio, entra nel bar di fronte al mio ex posto di lavoro. Mi viene di nuovo da piangere al solo pensiero che sono stata licenziata.

"Oh, no no, lascia i cattivi pensieri fuori da quella porta. Li affronteremo più tardi" Dice dolcemente, accomodandosi ad un tavolo.

Mi siedo di fronte a lei. "Ti faccio pena, vero? È per questo che mi hai invitato a prendere qualcosa insieme a te." Dico. E più che una domanda, sembra un'affermazione.

"No, so semplicemente come ci si può sentire quando il mondo sembra crollarti addosso." Scrolla le spalle, mentre un'ombra scura le attraversa il volto.

Mi sento subito in colpa, vedendo che il sorriso si è spento sul suo viso, ma pochi secondi dopo quell'ombra di tristezza e malinconia sembra essere scomparsa.

"Avanti, dimmi cosa ti è successo." Mi esorta.

"Sono appena stata licenziata a causa del mio ennesimo ritardo. Il problema è che quel lavoro mi serviva davvero e mi sarà impossibile trovare un nuovo impiego, vista la mia età e la mia poca esperienza." Piagnucolo triste.

Se possibile il suo sorriso si allarga ancora di più. "Ma io so come risolvere il tuo problema!" Esclama contenta.

"Cosa? Sul serio?" Sgrano gli occhi.

"Si, di fronte a casa mia c'è una piccola libreria, nonostante la scarsa grandezza del locale è ben rifornita, e cercano una nuova commessa che possa fare dei turni pomeridiani." Mi spiega.

"Sarebbe perfetto. Io adoro leggere. Ma credi che potrebbero essere interessati ad una studentessa diciassettenne?" Mormoro, incerta.

"Certo, conosco la proprietaria ed è un'anziana signora carinissima, non si farà scrupoli ad assumerti e ad adattare i turni ai tuoi impegni. E poi io metterò una buona parola su di te!" Mi fa un occhiolino.

"D'accordo! Quando pensi che potrei presentarmi per fare un colloquio?" Le domando.

Lei ridacchia. "Non ci sarà bisogno di alcun colloquio. Vedrai! Comunque, se per te va bene, potremmo andare anche subito!"

Le confermo che mi va bene e mi alzo pronta ad andare, ma lei mi ferma dicendomi che voleva comunque prendere quella famosa cioccolata.

Mentre sorseggiamo le nostre bevande, scopro che abbiamo un sacco di cose in comune: anche lei ama leggere, in particolare le storie d'amore, crede nel principe azzurro e adora le favole. E con mia immensa sorpresa, scopro che andiamo nella stessa scuola.

Mi dice di avermi vista più volte, ma io non l'avevo mai notata. Cosa più che plausibile, dato che è un anno più piccola di me.

Ci scambiamo i numeri di telefono e ci accordiamo di pranzare a mensa insieme domani, in modo che io potrò presentarle Belle e Connor.

Dopo essere uscite dal bar, lei recupera la sua bici e insieme ci avviamo verso la libreria.

Una volta arrivate, Cloe mi mostra prima dove si trova la sua casa e poi mi conduce all'interno del negozio.

"Buonasera, Annie!" esclama lei, rivolta ad una signora che sta leggendo un libro al bancone.

Lei alza lo sguardo e posso notare subito due profondi acqui azzurri e dei morbidi capelli bianchi che le ricadono fino alle spalle. Le labbra si incurvano in un sorriso dolce.

"Cloe, tesoro, che piacere! Vedo che hai portato un'amica, non me la presenti?" Domanda e posso sentire nella sua voce un accento che credo sia inglese.

"Oh, certo, scusa, che sbadata che sono!" Ride Cloe. "Lei è Nives e, oltre ad essere desiderosa di conoscerti, sarebbe anche interessata a lavorare qui."

Io prendo un respiro mentre mi torturo il labbro inferiore con i denti, ansiosa di sentire la risposta.

Annie mi scruta e poi sorride. "Mi sembra perfetta per questo lavoro. Ti piace leggere, cara?"

Io annuisco con vigore. "Si, tantissimo, ho letto un sacco di libri, dai classici alle favole ai romanzi di formazione fino alle storie d'amore."

"Perfetto, sei assunta!" Constata, felice.

Io saltello felice sul posto e faccio un sorriso a trentadue denti.

Dopo esserci accordate sugli orari e sulla paga, la salutiamo e usciamo dalla libreria.

Osservo il cielo che comincia a scurirsi. "È stato un piacere conoscerti! Devo veramente ringraziarti, non avrei mai scoperto questo lavoro senza di te." Mi avvicino a lei e la abbraccio.

Lei per un momento rimane rigida sul posto, poi ricambia l'abbraccio.

Sta per aprire bocca, quando viene interrotta da una rumorosa frenata e dalla musica ad altissimo volume che proviene da una macchina che sta entrando proprio nel vialetto della casa di Cloe.

Lei mi sorride imbarazzata. "Scusa, quello è mio fratello. È diventato veramente un idiota. Comunque, sono felice anch'io di averti conosciuta."

Mentre lei dice queste parole, vedo il fratello uscire dalla macchina, dandomi modo di osservare la statura imponente, le spalle larghe coperte da un chiodo di pelle e le cosce robuste fasciate da un paio di jeans neri, ricreando un look total-black. Spero che si giri per poter osservare anche il viso, ma rimango delusa vedendo che va spedito verso la porta di casa, la apre e la richiude sbattendola alle sue spalle.

Io e Cloe ci salutiamo, promettendoci di sentirci e di vederci l'indomani.

Mi incammino verso casa, ripercorrendo con la mente l'intensa giornata che avevo vissuto.

Spalanco la porta di casa. "Mamma, sono a casa!" Esclamo.

Vado in salotto, dove trovo Jace che gioca con la baby-sitter.

Corrugo la fronte. "Ciao, Lindsay! La mamma dov'è?"

Lei mi sorride. "Turno straordinario in ospedale. Mi ha chiesto di dirvi che per cena potete riscaldare la minestra di ieri sera e di non aspettarla sveglia perché tornerà tardi. Io adesso scappo che si è fatto tardi. Buona serata, ragazzi!" Riepiloga velocemente.

"Grazie mille, Lindsay! Salutami i tuoi, buona notte." I genitori della baby-sitter di mio fratello erano delle persone dolcissime, ci avevano aiutati più volte in momenti di difficoltà. In particolare il padre di Lindsay, John, aveva aiutato mia madre a trovare un lavoro come infermiere in una clinica medica privata.

Esausta per la giornata trascorsa, mi dirigo in cucina per riscaldare al microonde la zuppa. Faccio una smorfia quando mi accorgo che non risale alla sera prima, ma bensì a due giorni fa.

Cerco in frigo e nella dispensa qualcosa di migliore di una zuppa quasi andata a male, ma non trovo nulla.

Con un sospiro riscaldo la zuppa e apparecchio la tavola. Dovremo accontentarci. D'altronde non possiamo pretendere di avere il meglio. Poi chiamo Jace e ceniamo insieme, discutendo dell'ultimo libro che abbiamo letto insieme.

Dopo aver lavato i piatti ed essermi assicurata che tutte le finestre e le porte siano chiuse, metto a letto Jace, cominciando a leggergli una nuova storia.

Nonostante sia un maschietto, adora sentire storie di bellissime principesse e coraggiosi cavalieri e io amo raccontargli avventure sempre nuove.

Finisco di narrare la storia e mi accorgo che si è addormentato. Spengo la luce ed esco dalla stanza. A volte mi ritrovo ad invidiare la beata innocenza in cui vive il mio fratellino, non si accorge mai dei problemi che affliggono la nostra famiglia e vive sereno.

Poi mi rendo conto che è il mio dovere da sorella maggiore quello di proteggere Jace dai dolori del mondo esterno.

Mi rinchiudo in camera mia, indosso il pigiama e sprofondo nelle coperte.

Ripenso nuovamente alla giornata trascorsa e i miei pensieri vengono calamitati da quel ragazzo, il fratello di Cloe.

Mi torna alla mente ciò che aveva detto sul fratello. È diventato un idiota.

Diventato? Quindi qualcosa doveva averlo indotto a cambiare.

Benché lei stessa mi avesse detto che fossero fratelli, stentavo a crederci. Insomma, Cloe era una piccola puffa che sprigionava gioia da tutti i pori- paragone molto accurato- mentre suo fratello, nonostante di lui avessi visto solamente le spalle, sembrava essere un cattivo ragazzo in piena regola.

Look total-black, guida spericolata, musica a tutto volume, porta sbattuta con tutte le sue forze: non poteva di certo definirsi un principe azzurro.

E allora perché quel ragazzo continuava a tormentare i miei pensieri?

Spazio autrice:
Ciao a tutti e bentornati! Vi sono mancata?😂 Il secondo capitolo di #Likeinafairytaile è online😍

Entrano in scena tre nuovi personaggi. Cosa ne pensate della logorroica Cloe? E dell'anziana signora Annie? E della baby-sitter Lin (anche se la vediamo per praticamente due righe😂)?

Non dimentichiamo il fratello di Cloe. Idee su che ruolo ricoprirà questo personaggio?

Adesso la smetto di torturavi con le mie domande che molto probabilmente non riceveranno risposta😂

Se volete, lasciate una stellina 🌟 e/o un commento. A presto!❤️ (probabilmente aggiornerò venerdì😉)

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