Capitolo 19

Il passato può fare male, ma a mio modo di vedere dal passato puoi scappare o imparare qualcosa.
(Il Re Leone)

Durante il viaggio ho avvisato Belle e Conn che oggi non sarei andata a scuola. Adesso mi trovo davanti all'atrio di casa Wilson. Beh, chiamarla casa sarebbe un eufemismo.

Comincio a farmi milioni di film mentali. E se non dovessi piacere alla piccola? Oddio, ci saranno i suoi genitori?

Vengo assalita da mille dubbi. "Nig, ci saranno i tuoi?" Mi decido a chiedergli.

Non appena annuisce, rischio di avere un mancamento.

"Non preoccuparti. Piacerai sicuramente a tutti. L'unica cosa spiacevole è che mia madre ti importunerà facendoti milioni di domande." Mi spiega. "Non capita tutti i giorni che io porti una ragazza a casa. E sei la prima a conoscere Bianca." Chiarisce.

Annuisco incerta. Prendo un profondo respiro e avanzo verso la porta. Niger prende le chiavi e apre il portone.

Le mani continuano a tremarmi. Credo di avere qualche problema di gestione dell'ansia.

Il ragazzo al mio fianco lo nota e mi afferra la mano, stringendola forte. Ok, sto per svenire seriamente.

Avanziamo verso l'ingresso e ci chiudiamo la porta alle spalle. Sentiamo dei piccoli passetti venire verso di noi.

"Nig!" Urla la bambina che si butta sul ragazzo al mio fianco.

Rimango stupita nel vedere la bellezza mozzafiato della piccola Wilson. Ha la pelle bianca come la neve, lunghi capelli ramati, in netto contrasto con quelli neri dei fratelli, e due profondi occhi verdi come un prato in primavera.

Mentre rimango ferma a contemplarla, Bianca e Nig si sciolgono dall'abbraccio. Quest'ultimo non ha mai lasciato andare la mia mano.

Bianca mi osserva con i suoi occhioni curiosi, poi scocca un'occhiata in direzione di Nig e fissa le nostre mani intrecciate.

Sento il panico crescere in me. E se fosse gelosa? Mi odierebbe a morte.

Contro ogni mia aspettativa, le sue labbra carnose si schiudono in un magnifico sorriso e lancia un urletto. "Nig, ti sei deciso finalmente a trovare una ragazza?"

Nig sorride a ruota. "No, non è la mia ragazza. È un'amica."

Cerco di tirare le mie labbra in un sorriso, poi mi metto in ginocchio, staccando la mia mano da quella del ragazzo che mi ha appena definita sua amica, e porgo la mano alla piccola. "Io sono Niv, piacere di conoscerti."

Lei, invece di stringermi la mano, si catapulta tra le mie braccia. "Sei la prima che Nig mi fa conoscere, devi essere veramente speciale per lui." Mi sussurra all'orecchio.

Io arrossisco e ricambio l'abbraccio.

Un urlo mi perfora i timpani. "Niv!" Urla Cloe.

La piccola si stacca da me, girandosi confusa verso la sorella. "La conosci anche tu?" Chiede.

"Certo, è una mia amica." Risponde.

Mi abbraccia anche lei e, alzando gli occhi, noto altre due figure che ci guardano sbigottite. La donna ha dei lunghi capelli ramati, gli occhi verdi e la pelle chiarissima: è la fotocopia di Bianca. L'uomo, invece, ha corti capelli neri e gli occhi identici a quelli di Nig. Non ci sono dubbi sul fatto che siano i genitori.

Mi schiarisco la voce e mi faccio avanti. "Salve, signori Wilson. Io sono Nives, un'amica di Cloe e Nig." Mi presento.

"Ehi, devi aggiungere che sei anche mia amica." Urlacchia una vocina.

"Oh, si, giusto. Scusami. Sono anche amica di Bianca." Mi correggo, sorridendo.

L'uomo mi sorride e mi porge la mano, che io stringo volentieri. La donna, invece, rimane a fissarmi, come immobilizzata. Il marito la spinge di poco in avanti, accarezzandole la schiena.

"Scusami. Sono solo stupita. Niger è da tempo che non porta un'amica a casa. Nessuna ha mai conosciuto la nostra piccolina. E Bianca solitamente è molto timida con le persone che non conosce." Mi spiega la signora Wilson.

Dopodiché si avvicina e mi abbraccia. Sgrano gli occhi. Deve essere una caratteristica delle donne della famiglia Wilson. Peccato che Niger non l'abbia ereditata.

"Chiamami Johanna, per favore. Mi fai sentire vecchia." Ridacchia, allontanandosi.

"Lo stesso vale per me. Chiamami pure Josh. In fondo ho compiuto la vostra età solo l'altro ieri." Dice il padre ironicamente, scatenando i mormorii dei figli.

Io scoppio a ridere. La sensazione di inadeguatezza mi ha abbandonato, qui c'è un clima veramente magnifico.

"Vieni con me, cara Nives. Rimarrai a pranzo con noi, vero?" Mi chiede Johanna.

"No, veramente non vorrei essere di dist-" Vengo interrotta.

"Niv, non sei un disturbo. Sta' tranquilla. In questo modo sei anche più vicina alla libreria." Mi esorta Cloe.

"Si, in effetti hai ragione. Allora se non ci sono probl-" Vengo nuovamente interrotta.

"Nessun problema." Sentenzia Niger, scoccandomi un'occhiolino.

Gli sorrido di rimando. Mi giro verso il resto della famiglia e noto che la madre e le due figlie si stanno lanciando occhiate maliziose tra di loro. Johanna si avvicina di nuovo a me. "Quindi sei solo un'amica di Nig?" Mi chiede, marcando la voce sulla parola "solo".

Io annuisco velocemente.

"Certo, solo amici." Sussurra Bianca.

Io scoppio a ridere, sentendola. "Sai, credo che tu e mio fratello andreste veramente d'accordo." Le dico.

Lei e Jace sarebbero come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, ma di certo non si annoierebbero mai.

"Un giorno me lo farai conoscere?" Mi chiede con un sorriso a trentadue denti.

Io annuisco mentre una strana idea su loro due si fa strada dentro di me. La scaccio subito via.

"Vieni, Niv. Non sapevo che saresti venuta, dobbiamo aggiungere una porzione per il pranzo. Intanto potresti raccontarmi qualcosa su te e mio figlio." Dice Johanna mentre cerca di farmi un occhiolino, fallendo miseramente.

"Mamma, non credo sia il caso. Non spaventarla." La rimprovera Nig.

Lei sbuffa come una bambina a cui sono appena state tolte le caramelle. "Non è giusto." Sussurra imbronciata, mentre si dirige verso la cucina con il marito che cerca di rincuorarla.

Scoppio a ridere.

"Mia madre è una tipa un po' strana, ma è la migliore che potessimo desiderare." Mi spiega Nig.

"Tranquillo, non la trovo strana." La trovo fantastica.

"Non voglio perdermi un solo secondo che potrei passare con te." Dice Bianca.

Guardo Niger in attesa che risponda alla sorella. Ma noto che tutti e tre stanno fissando me. "C-cosa? Ti riferivi a me?" Chiedo sconvolta.

La piccola annuisce. "Devo raccontarti tante cose." Mi dice, prendendomi per mano e trascinandomi in giro per l'enorme villa.

Ho appena il tempo per girarmi e vedere Nig e Cloe che ci guardano sorridendo dolcemente.

***

Bianca mi ha raccontato tutti i gossip della clinica in cui è ricoverata. Si pensa che due pazienti poco più grandi di lei stiano insieme ma lei lo trova ridicolo perché ha visto il ragazzo provarci con un'altra e la ragazza baciarsi con un altro. Inoltre, udite udite, una delle infermiere mente ai figli dicendo che sta sempre al lavoro mentre, invece, occupa la maggior parte del suo tempo a fare cose poco caste al di fuori del posto di lavoro.

Mi sono divertita un mondo con la piccoletta. Mi ha anche obbligato a raccontarle un sacco di storie sulle principesse. Secondo la sua opinione, non sarà lei ad essere salvata da un principe ma sarà lei a salvare il suo principe. Se qui ci fosse Jace, discuterebbero animatamente sulla questione.

Il pranzo è filato liscio come l'olio. Le battutine maliziose su me e Nig da parte di Johanna non sono di certo mancate, ma mi sono divertita un mondo. In quella villa enorme si respirava veramente l'aria di una famiglia, al contrario della mia.

Adesso sono a lavoro da Annie mentre Nig e Cloe stanno passando un po' di tempo con la sorellina. Sto quasi finendo il turno e poi potrò rilassarmi sotto il getto dell'acqua calda. Il solo pensiero mi fa fare un sospiro sollevato.

Sto sistemando gli ultimi libri sugli scaffali quando sento il campanellino, che avvisa l'ingresso dei clienti, suonare.

Mi giro sorridente, pronta ad accogliere il cliente, ma il sorriso mi muore sulle labbra quando vedo Nig completamente distrutto.

Mi avvicino subito a lui. "Ehi." Sussurro piano.

"Ehi." Mi risponde lui e dalla voce riesco a capire che ha da poco finito di piangere.

"Dov'è Bianca?" Chiedo.

"L'abbiamo riportata in clinica. Mi spiace non avertela fatta salutare ma ho pensato che il distacco sarebbe stato anche peggiore per lei." Mi spiega.

Io annuisco comprensiva. "Sto quasi per finire il turno." Gli spiego.

Lui prova a sorridermi ma non ci riesce. Posso solo immaginare il dolore che sta provando in questo momento. Non riuscirei mai a separarmi da Jace con la consapevolezza che dovrei rivederlo chissà quanto tempo dopo.

Gli lascio una fugace carezza sulla guancia e mi dirigo verso il carrello con i libri, continuando il mio lavoro. Quando devo sistemare gli scaffali più alti, comincio ad avere qualche piccolo problemino. "Stupida altezza da nana." Sussurro tra me e me.

Sento Niger ridacchiare dietro di me. "Dammi, ti aiuto."

Mi toglie il libro tra le mani e senza il minimo sforzo lo poggia sullo scaffale. La mia schiena aderisce completamente al suo petto. Mi si mozza il respiro. "Almeno sei una nanetta carina." Sussurra sul mio collo.

Arrossisco violentemente. Mi sento immobilizzata, eppure non mi sposterei per nulla al mondo.

"Principessa, passami un altro libro. Se ti aiuto, finiremo prima." Mi dice, posizionando le sue mani sui miei fianchi.

Afferro il primo libro che mi capita a tiro dal carrello e glielo passo come un'automa.

Continuiamo in questo modo fin quando disponiamo tutti i libri. Niger si stacca e mi fa un occhiolino. "Siamo degli ottimi lavoratori."

"Niger caro, ti assumo quando vuoi. Ho sempre sognato di far gestire la mia libreria ad una coppia di giovani felici e innamorati." Dice la signora Annie.

Ma cosa hanno tutti oggi? Ci scambiano per una coppia come se stessimo insieme. Magari.

"Non siamo una coppia, Ann." Mette in chiaro Nig.

"Già." Confermo io.

"L'amore è imprevedibile, miei cari ragazzi."

"Per quanto sia imprevedibile, la ragione deve sempre saper mettere un freno alle emozioni." Spiega il suo punto di vista il ragazzo.

"Troverai anche tu una ragazza che mandi in tilt i tuoi freni, tesoro." Dice dolcemente Annie.

"Forse l'ho già trovata." Sussurra Niger, così piano che temo di averlo immaginato.

"C-cosa?" Mi giro verso di lui.

"Io non ho detto nulla." Sentenzia freddo Nig.

"Puoi andare a casa, Nives, per oggi abbiamo finito." Mi comunica l'anziana signora.

"Va bene, grazie mille, Annie. Buona serata." Alzo un angolo della bocca per sorriderle.

Niger fa lo stesso e usciamo dalla libreria. "È stata una lunga giornata." Sospira.

"Molto." Sbadiglio. "Ma mi sono divertita. Grazie per avermi fatto conoscere un pezzo di te." Sorrido.

Lui sorride a sua volta.

Dopo ciò che è successo oggi, come farò a trattarlo come un semplice amico?

Spazio autrice:
Tan tan taaaaan😂 Eccomi qui anche oggi, il diciannovesimo capitolo di #Likeinafairytale è online😍

Vi è piaciuto? Cosa ne pensate di Bianca? E della mamma di Nig?

Abbiamo dovuto dire momentaneamente addio a Bianca e Nig ne è distrutto🥺💔

Niger ha seriamente lasciato cadere la maschera che porta solitamente. Sarà una cosa momentanea o duratura? Preferite Nig con o senza maschera? 😂

Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️

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