Capitolo 18

Questo è il problema di molta gente: sogna quello che vorrebbe fare invece di farlo davvero.
(Cenerentola)

Questa mattina mi preparo con più cura del solito. Indosso un paio di jeans skinny, un top dorato che adoro e una giacca per proteggermi dal freddo. Ho anche messo del mascara per allungare le ciglia e un po' di lucidalabbra. E non dimentichiamo i capelli: mi sono svegliata alle quattro e mezza del mattino per riuscire a fare queste fantastiche onde larghe che riproducono un mare dorato.

Mi guardo allo specchio e sorrido soddisfatta. Oggi mi sento bella, in pace con me stessa. E farò di tutto per far capire a Nig cosa si sta perdendo a non voler esternare i suoi sentimenti.

Quando scendo, noto che la mamma è già andata a lavoro. Sempre che vada a lavoro, dopo la scenata di ieri sera ho qualche dubbio.

Al suo posto trovo, invece, Lin. Penso che debbano fare una statua a questa povera ragazza, sta con noi praticamente sempre e senza un minimo di preavviso.

"Buongiorno, Lin. Quando sei arrivata?" Le domando.

"Ehi, Niv. Cinque minuti fa, tua madre mi ha lascito le chiavi per paura che vi potessi svegliare. Ho fatto troppo rumore?" Si preoccupa.

"Ma no, figurati." Poi la osservo bene e noto due grandi occhiaie nere sotto i suoi occhi marroni, mentre il pallore del suo viso è messo in risalto dai capelli ramati. "Piuttosto, tu non mi sembri molto in forma."

"Ti riferisci a queste?" Mi chiede, indicando con un dito i suoi occhi, con un sorriso leggero. "L'università è sfiancante, soprattutto in questo periodo. Uso la notte per studiare anziché per dormire."

"Mi spiace, saremo sicuramente un peso per te. Tutte le volte che vieni qui per noi, potresti studiare." Mormoro dispiaciuta.

"Niv, ascoltami bene. Non siete assolutamente un peso per me. Anzi mi servite."

Alla mia occhiata stranita, scoppia a ridere. "Devo distrarmi un po'. Se passassi ogni secondo della mia vita a studiare, probabilmente sarei già al manicomio." Si spiega meglio.

Sto per risponderle, quando sento un clacson suonare. Sgrano gli occhi, sobbalzando.

"Vai dal principino per cui ti sei fatta così bella, buona giornata." Mi saluta.

Io arrossisco. È così evidente che mi sia data una sistemata per lui?

La saluto di rimando ed esco fuori di casa. Appena mi volto, i miei piedi si bloccano e il mio cuore perde un battito.

Niger stamattina è più bello che mai. I suoi capelli sono scompigliati come al solito e ha il suo onnipresente look total black. Look che oggi viene spezzato da un paio di scarpe da ginnastica bianche. È forse un segnale divino?

Il mio cuore riprende a battere velocemente quando noto il suo sorriso. Un sorriso che raramente ho visto sul suo viso. Sembra...felice?

Mi avvicino mentre un sorriso comincia a farsi spazio anche sul mio volto.

"Buongiorno, principessa." Mi saluta con la sua voce roca. Si può essere innamorati di una voce?

"Buongiorno, Mr. Guerriero." Faccio un'espressione maliziosa quando pronuncio il soprannome che ieri gli ho affibbiato.

"Su, sali in macchina, devo parlarti di una cosa importante." Mi fa un ultimo sorriso e poi entra in macchina.

Recupero con un cucchiaino il mio povero cuore sciolto lì a terra. No, ok, scherzo, il mio cuore è più vivo che mai.

Entro in macchina e noto l'assenza di sua sorella. "Dov'è Cloe?" Gli domando.

"Stamattina è impegnata in altro. In realtà anch'io oggi non sarei dovuto venire a scuola ma una certa principessa mi sfrutta come taxi personale." Mi scocca un occhiolino.

"Nig, ma sei sicuro di stare bene? Dov'è finita la maschera dell'uomo di ghiaccio." Gli domando con un sorrisetto.

"Oggi posso permettermi di accantonarla." Sussurra. "E poi ormai hai scoperto la mia vera natura, ragazzina ficcanaso." Aggiunge.

"Stavi andando così bene, peccato per le ultime due parole." Rido. "Con vera natura intendi che in realtà ho scoperto che sei un orsacchiotto coccoloso?"

Mi lancia un'occhiataccia. Io, di rimando, gli faccio il sorriso più innocente del mio repertorio.

"Allora qual è la cosa di cui volevi parlarmi?" La curiosità mi sta corrodendo lo stomaco.

Lui torna serio. "Sto per raccontarti un piccolo pezzo della mia vita. Sei una delle poche persone a cui sto dicendo questo di mia spontanea volontà." Comincia."E lo faccio perché mi fido e perché tu...si, appunto, perché mi fido di te." Aggiunge, farfugliando le ultime parole.

Io annuisco, curiosa e spaventata al tempo stesso. Sto seriamente per conoscere un pezzo di lui?

"Io ho una sorella. Oltre a Cloe, intendo. Si chiama Bianca. Non l'hai mai vista e non hai mai sentito parlare di lei perché la maggior parte delle sua vita la trascorre dentro ad una clinica." Accosta in una stradina secondaria non essendo più in grado di guidare. "È malata. Dalla nascita. È una malattia cardiaca molto rara, la chiamano anomalia di Ebstein. In clinica stanno sperimentando diverse cure, ma nessuna sembra funzionare. Ha fatto diversi interventi ma non sono riusciti a risolvere nulla, la malformazione è ritornata. L'unica cosa che possono fare è tenerla costantemente sotto controllo, in quanto l'aumento improvviso del battito cardiaco potrebbe esserle letale. È in lista per il trapianto ma non è stata inserita in una lista urgente poiché è una malattia rara in cui si potrebbe rischiare anche il rigetto. Non possono rischiare di donare un cuore alla persona sbagliata, causando la morte di un altro individuo. Inizialmente non riuscivo ad accettarlo, adesso mi sono arreso al fatto che dobbiamo attendere di scalare la lista, sperando che lei si mantenga costante. L'unica cosa che so è che molto probabilmente non potrà mai uscire dalla clinica senza preoccuparsi di potersi sentire male da un momento all'altro." Chiude gli occhi.

Non so cosa dire quindi mi limito a stringergli la mano. Di rimando, lui la stringe più forte.

"Una volta al mese le permettono di uscire, dobbiamo tenerla a casa ma può fare delle piccole passeggiatine in luoghi aperti se abbiamo i farmaci con noi." Le lacrime solcano le sue guance. "Ha solo nove anni, Niv, e vive una vita chiusa in una campana di vetro."

Lo abbraccio forte. "Oggi è potuta uscire, vero? Per questo Cloe non verrà a scuola."

Annuisce leggermente. "Questo mese può uscire per un solo giorno, poiché abbiamo chiesto che il prossimo si trattenesse di più. Sarà Natale e il suo compleanno è proprio per la Vigilia."

"Mi auguro che le farete i regali doppi, sia per il compleanno sia per Natale." Provo ad alleggerire l'atmosfera.

Niger si scioglie dall'abbraccio e ridacchia. "Ovvio." Poi torna serio. "Vorrei che tu la conoscessi."

Sgrano gli occhi. "Io?"

Lui annuisce. "Ti ho già detto che sei speciale per me. Cioè, volevo dire per noi. Me e Cloe." Farfuglia.

Sento la delusione farsi largo dentro di me ma la scaccio via. "Certo, mi farebbe molto piacere."

"Allora dopo scuola ti porto a casa mia. Ti adorerà, ne sono certo." Sentenzia.

"Nig, ma se non ci fossi stata io, tu avresti passato questa giornata a casa?" Gli chiedo, sentendo i sensi di colpa divorarmi.

"Probabilmente si, perché?" Fa un'espressione confusa.

"Fai retromarcia, Mr. Guerriero. Saltiamo scuola, conoscerò adesso Bianca. Non voglio che tu ti perda un singolo secondo che potresti passare con lei."

Lui sorride e, di slancio, mi lascia un bacio sulla guancia. "Scusa, cazzo, mi sono lasciato prendere dalle emozioni." Dice sconvolto. "E io non mi lascio prendere mai dalle emozioni." Sussurra piano.

Le mie guance, nel frattempo, stanno andando in fiamme. "Tranquillo, non fa niente."

Mi rivolge un piccolo sorriso e mette in moto l'auto. Dopo qualche minuto di silenzio, un dubbio assale la mia anima. "Nig, posso chiederti una cosa?"

"Spara, principessa." Mi risponde.

"È questo il motivo per cui ti precludi la possibilità di amare?" L'ansia mi fa tremare le mani.

Lui scuote leggermente la testa. "No, questo ha contribuito, ma la causa principale riguarda altro. Altro che voglio assolutamente dimenticare."

"Per dimenticare dovresti andare avanti, non credi?" Bisbiglio.

"Non posso, Niv, non posso. Un peso troppo pesante che porto sul cuore mi ricorda ogni giorno che io non merito la gioia di amare." Dice, spazzando via ogni mia speranza. "Una persona dolce e innocente come te, Niv, merita di amare e di essere amata. Uno come me, oscuro come il suo passato, non merita nulla."

Sto in silenzio, cercando di comprendere che devo smetterla di crearmi illusioni su di lui. Ma il mio cuore non vuole proprio capirlo. "Ma nel caso in cui una persona si innamorasse di te, tu cosa faresti?" Chiedo, sperando che pensi che si tratta di una semplice curiosità.

"Perché me lo chiedi, Niv?"

"Semplice curiosità." Rispondo indifferente. In realtà sto incrociando le dita, nascondendole sotto il mio zaino.

"Farei di tutto per farle capire che non sono degno di essere amato."

"E se neanche questo riuscisse a fermare il suo amore?" La speranza colma il mio cuore.

Lui scuote la testa. "Non esiste una persona in grado di amarmi con tutte le mie colpe e i miei difetti." Sentenzia serio. "Nemmeno un'anima pura come la tua può accettare uno come me."

"Dovresti aprire gli occhi, Nig, e vedere veramente chi sei." Mi limito a dire.

Lui resta in silenzio.

Quante cosa non capisci e non vedi, mio piccolo guerriero.

Spazio autrice:
Ciao a tutti!❤️ Eccoci qui per il nostro consueto aggiornamento❤️ Il diciottesimo capitolo di #Likeinafairytale è online😍

In questo capitolo abbiamo scoperto una parte importante della vita del nostro guerriero, anche se non il motivo principale della sua freddezza verso l'amore. Cosa ne pensate? Ve lo aspettavate?

Nel prossimo capitolo vedremo Bianca. Curiosi di conoscerla?😍

Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️

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