Capitolo 12
Se metti buona volontà il mondo tutto ti darà. Però se tu non rischierai, nulla mai rosicherai.
(La spada nella roccia)
Non appena entro in casa, Jace mi salta addosso. "Ehi, piccolo, c'è Lin?" Gli chiedo.
A volte mi intristisco al pensiero che passi più tempo con la sua baby-sitter che con me.
Lin interrompe il nostro momento e mi abbraccia. "Ciao, tesoro. Sei arrivata prima del previsto. Adesso io vi lascio un po' soli, divertitevi."
Ci saluta e poi va via. Io mi giro verso il mio fratellino. "Ehi, tappetto, cosa vuoi fare? Sono tutta tua."
Gli occhioni di Jace si illuminano e comincia a saltellare e a urlare di gioia.
"Giochiamo al principe e alla principessa. Vado a prendere i costumi." Comincia a correre verso la soffitta per prendere dei vecchi costumi di Carnevale che usiamo per giocare. Solitamente lui interpreta il ruolo da principe e io, ovviamente, quello da principessa.
Scende giù e ci travestiamo. E, ora, via ai giochi!
***
Sono esausta, ho giocato tutto il resto del pomeriggio con Jace. Ma, mentre io sembro in punto di morte, lui sembra avere ancora tutte le energie.
"Amore, che dici se andiamo a guardarci un episodio di quella serie tv che avevamo cominciato?" Gli chiedo speranzosa di potermi riposare un attimo.
"Si." Urla entusiasta. "Voglio vedere il principe e la principessa."
Io ridacchio e avvio l'episodio, dopodiché mi lascio cadere sul divano e afferro il telefono che avevo lasciato sul tavolino di fronte.
Rispondo velocemente ai messaggi in cui Belle e Conn mi chiedono come sia andata a lavoro dicendo che domani spiegherò loro tutto. Poi mi imbatto nel messaggio di un numero sconosciuto.
Sagrano gli occhi leggendo il messaggio.
Ehi, Niv. Ho parlato con Fred e lui ha confermato che ci sarà. Per cui, care donzelle, potreste concederci un appuntamento questo venerdì alle ore 21?
Ridacchio leggendo ciò che ha scritto e lo inoltro a Belle. Ho due appuntamenti nel giro di due settimane. Venerdì con Austin, la mia cotta secolare, e tra due settimane con Niger, la mia cotta attuale. Peccato che uno dei due sia finto.
Sospiro e chiamo subito Belle per aggiornarla sulla situazione. Lei mi conferma che venerdì è libera, quindi scrivo subito un messaggio di risposta a Austin.
Ehi, venerdì andrebbe benissimo. Non vedo l'ora.
Mi blocco, indecisa se inserire una faccina che sorride o meno.
"Io metterei una di quelle che sorridono in maniere gentile e ti fanno venire voglia di abbracciare le persone che te l'hanno mandata." Sento dire da una vocina dietro di me.
Scoppio a ridere. "Mi stavi spiando, ometto?"
Lui sgrana i suoi occhioni. "Cosa? No. Mi è soltanto caduto lo sguardo sul tuo telefono, non è colpa mia." Poi si gira i pollici e mi guarda sbattendo le sue folte ciglia in maniera fintamente innocente. "Chi è quello con cui devi uscire venerdì?"
Faccio uno sbuffetto. "Si chiama Austin." Vedo che sta per aggiungere qualcosa ma lo interrompo prima che possa aprire bocca. "No, non ti farò vedere le sue foto. Adesso vado a preparare la cena, nanetto."
E così, ridendo con il mio fratellino, mi avvio in cucina per far trovare un pasto caldo alla mamma.
***
La settimana scorre in fretta e venerdì arriva senza che me ne renda conto.
I rapporti con Niger si sono raggelati. Ormai è diventato il mio taxi personale, mi accompagna a scuola e a lavoro, ma non mi parla e non mi guarda. È come un fantasma.
A mensa si siede sempre insieme a Jessica e passano tutta l'ora a divorarsi la faccia invece che a nutrirsi. Si, lo so perché mi piace torturarmi guardandoli ogni secondo.
Connor e Cloe sembrano sempre più uniti, anche se mantengono sempre una debita distanza. Belle, dal canto suo, non vede l'ora di conoscere e poter finalmente parlare con Fred, la sua cotta dal primo anno di liceo.
Proprio per questo, adesso, lei è a casa mia e sta tirando fuori dal mio armadio vestiti che nemmeno sapevo di avere.
"Come dovremmo vestirci? Eleganti? Sportive? Casual? Sexy? Da suore?" Urla disperata. "Non ti hanno proprio detto dove hanno intenzione di portarci?"
Scuoto la testa per l'ennesima volta. È la sesta volta che mi pone le stesse domande e la mia risposta puntualmente non cambia.
"Ok, basta, so io cosa fare." Conclude, sospirando.
Inarco le sopracciglia e la osservo mentre si siede a terra, afferra il telefono e digita qualcosa.
"Che stai facendo?" Mormoro divertita.
"Come che sto facendo? Mi sembra ovvio. Cerco una guida su come comportarsi al primo appuntamento con la tua cotta su wikiHow. Quel sito ha sempre la risposta a tutto." Mi spiega con aria solenne.
Io scoppio a ridere e mi alzo. "Io metto i jeans, sto più comoda."
Un urlo mi perfora i timpani. "Ma sei matta? I jeans? Non se ne parla, non ti faccio uscire come se stessi andando a buttare la spazzatura insieme ad un barbone."
Faccio una faccia offesa. "Stai insinuando che solitamente mi vesto come una barbona?"
Lei scuote velocemente la testa. "Solo che dobbiamo stupire quei due, non possiamo presentarci come se volessimo passare la serata a mangiare cibo spazzatura su un divano. È uno degli insegnamenti del sacro wikiHow e io intendo seguirli tutti."
Una volta conclusa la predica, si dirige nuovamente verso l'armadio. Infila la testa tra i vestiti e la vedo riemergere solo quindici minuti dopo con due vestitini in mano.
"Questi sono perfetti!" Esclama, sorridendo maliziosa.
Io osservo il vestito spaventata. Lo avevo preso con l'intenzione di metterlo come sottoveste, ma temo che Belle non abbia la mia stessa idea.
"Su, vai a provarlo. Io intanto preparo la postazione manicure e pedicure. Abbiamo ancora un sacco di cose da fare." Mi spinge verso il bagno.
Indosso il vestito e mi osservo allo specchio indecisa. Il tessuto di velluto blu, cosparso di piccoli brillantini argentati, riproduce l'effetto del cielo stellato e ha uno scollo a V che mette in mostra il mio seno. È stretto in vita e ricade dolcemente fino a metà coscia. È decisamente meraviglioso.
Esco dal bagno e trovo Belle che ha già provato il vestito che aveva adocchiato. Resto a bocca aperta mentre la osservo. Ha un vestito ricoperto di paillettes dorate con un profondissimo scollo sul davanti, mentre dietro le lascia la schiena quasi completamente scoperta. Il tessuto la fascia come una seconda pelle e le sta d'incanto.
"Sembra troppo da discoteca? Ho le tette che stanno per esplodermi, la schiena scoperta e il vestito è praticamente inguinale." Mi chiede con tono dubbioso.
"B, sei una bomba. Con questo vestito metterai Fred al tappeto. E stai solo valorizzando degli aspetti del tuo corpo che sono già di per se magnifici, quindi non preoccuparti."
"Grazie, Niv. Tu sei stupenda, perciò togliti dalla mente l'idea di cambiarti. Li vedo da qui gli ingranaggi della tua testolina che girano."
Mi guardo nuovamente allo specchio e devo ammettere che l'abito è fantastico. Decido di mettere da parte le mie insicurezze almeno per una sera e ci dedichiamo alla manicure. Subito dopo tocca al trucco. Io opto per uno smokey eyes nero, che rende i miei occhi azzurri ancora più chiari, e un semplice rossetto nude. Belle, invece, mette in risalto le labbra con un rossetto rosso fuoco e sugli occhi mette un semplice ombretto color carne e passa una matita nera.
"Sono sorpresa, non sapevo che sapessi truccare così bene." Le dico, ridendo.
Lei mi lancia contro un tovagliolo accartocciato. "Io sono fantastica in tutto, amica." Si vanta, facendo una faccia da diva del cinema.
Scoppiano entrambe a ridere.
"Adesso dobbiamo pensare a come acconciarci i capelli. Ho già qualche idea." Sorride sadica e mi tira sulla sedia.
Dopo quasi un'ora di tortura in cui lei mi tirava i capelli e io strepitavo, minacciandola, ogni secondo, finalmente conclude.
Mi guardo allo specchio e mi osservo basita. Ho sempre odiato i miei capelli perché li reputo troppo fini e senza forma, ma con l'acconciatura ricreata da Belle sono perfetti. I capelli biondi mi ricadono sulle spalle in morbide onde dorate, una parte dei capelli sono tirati indietro ma sono volutamente lasciate due ciocche che mi circondano il viso.
"Wow, sei brava, devo ammetterlo."
Lei annuisce, soddisfatta. "Lo so già. Adesso tocca a te farmi i boccoli."
Io fisso spaventata la piastra e comincio ad arrotolare una ciocca di capelli, pregando di non bruciarglieli.
Un'infinità di urli e venti bruciature dopo, anche i suoi capelli sono sistemati in una cascata di larghi boccoli castani.
Mi accascio sul letto.
"Tirati su che si rovinano i capelli e si creano le pieghe sul vestito." Mi riprende la mia amica. "E poi dobbiamo ancora scegliere le scarpe e le borse."
Reprimo un urlo quando mi mostra delle scarpe con un tacco esageratamente alto. "Sai che cado sempre quando indosso le scarpette da ginnastica, con queste mi romperò qualche osso." Piagnucolo ma la sua occhiata ammonitrice mi fa zittire.
Obbligata, indosso le scarpe argentate con un tacco a cui non voglio neanche dare una misura. Belle indossa delle scarpe nere che, anche se non so come sia scientificamente possibile, hanno un tacco più alto delle mie.
"Secondo me, ancora prima di uscire, cadremo dalle scale e passeremo la serata in ospedale."
Esprimo la mia visione esageratamente pessimistica.
Lei, in tutta risposta, mi lancia contro una pochette argentata. "Ehi, un po' di rispetto per colei che ti ha procurato questo appuntamento."
Lei mi ignora e afferra una borsetta nera. Poi sgrana gli occhi. "Ti sei resa conto che sono quasi le nove?"
"Cosa?" Urlo.
Non ha il tempo di rispondermi perché viene interrotta dallo squillo del mio cellulare che segnala l'arrivo di un messaggio.
Sbianco. "È Austin, dice che sono già qui."
"Oddio, non credo di essere pronta. WikiHow consigliava di prendersi un attimo di relax dopo i preparativi ma noi non abbiamo rispettato i suoi sacri consigli, quindi sarà tutto un disastro."
"Tranquilla, andrà tutto bene, in fondo abbiamo solo un appuntamento con le nostre cotte che sogniamo da tempo immemore." Rido istericamente, mentre digito a Austin che stiamo per arrivare.
Credevo che non avrei provato niente dopo la scoperta dei miei sentimenti per Niger ma sono agitata e sento il cuore esplodermi nel petto. Forse questo è un buon segno. Forse sto guarendo dalla mia cotta per lui. Si, guarendo, nemmeno fosse una malattia.
Mi risveglio dai miei pensieri quando sento Belle che mi afferra la mano e mi obbliga a scendere le scale.
"Mamma, noi stiamo uscendo, torniamo presto." Urlo, dando per scontato che mia madre sia tornata. In effetti mi sono rinchiusa in camera per un intero pomeriggio dimenticandomi del mondo attorno a me.
"Niv, tua madre non è ancora tornata ma sto io con Jace, tu divertiti e non preoccuparti." Mi avvisa Lin, con uno strano tono di voce.
"Ma stai bene? Mi sembri strana." Mi preoccupo.
Lei mi rivolge un sorriso dolce. "Si, tranquilla, sono solo un po' stanca e tra poco avrò un esame importante all'università. Adesso andate e divertitevi."
La salutiamo un'ultima volta e ci dirigiamo verso la porta d'ingresso.
Io e Belle ci lanciamo uno sguardo d'intesa e poi usciamo, pronte ad affrontare la serata che sogniamo da sempre.
Spazio autrice:
Ehi!❤️ Il dodicesimo capitolo di #Likeinafairytale è online😍
Cosa ne pensate di questo capitolo? Questo appuntamento sarà perfetto per entrambe?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo😏🥰
Se volete, lasciate un commento e/o una stellina⭐️ A presto!❤️
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