TWEENER (NICOLE)
Non ho intenzione di presentare le dimissioni, ma la mia situazione a Fox River diventa sempre più complicata: ho il terrore di fare un passo falso in qualunque momento o di pronunciare la parola sbagliata davanti a Bellick.
E poi c'è Karla, che può recarsi nell'ufficio di Pope in qualunque momento per raccontargli del bacio che c'è quasi stato tra me e Teddy.
Il flusso di pensieri che occupa la mia mente viene interrotto dall'arrivo di un detenuto che non ho mai visto prima e che suscita subito la mia curiosità: è giovane, molto giovane, deve avere diciannove o al massimo vent'anni e l'espressione di chi si trova nel posto sbagliato senza sapere esattamente come ci è finito.
Ha diversi lividi sul viso e le guardie che lo scortano mi confermato che, infatti, ha appena subito un pesante pestaggio da parte di un gruppo di altri detenuti.
Quando ci lasciano soli inizio a disinfettare i numerosi tagli che ha sulle guance e sulla fronte, ma poco dopo mi sorge spontanea una domanda da fargli, che non riesco a trattenere.
"Che cosa ci fa un ragazzo giovane come te in un posto come Fox River?"
"Mi sono fidato delle persone sbagliate e mi hanno rinchiuso a Fox River con l'accusa di furto aggravato. Devo scontare cinque anni... Non mi è andata così male. Devo solo resistere e quando uscirò di qui avrò venticinque anni ed una vita ancora davanti".
La sua bocca pronuncia queste parola quasi con spavalderia, ma i suoi occhi azzurri raccontano una storia diversa e capisco subito che c'è qualcosa che non va, che c'è qualcuno che lo spaventa terribilmente; mi siedo a suo fianco e gli parlo con voce tranquilla, da amica.
"Se c'è qualche detenuto che t'importuna me lo puoi dire. Ho il compito di informare il direttore Pope di episodi simili in modo che lui possa prendere provvedimenti"
"Lo so, dottoressa, anche se sono da poco tempo in carcere ormai so benissimo come funziona. E proprio per questo motivo non posso fare nomi, altrimenti mi uccideranno"
"No, ti prometto che questo non accadrà se mi dici il nome della persona che rende la tua vita un inferno. Farò tutto il possibile perché il responsabile venga punito in modo severo e sono sicura che anche Pope condividerà il mio stesso pensiero".
Il ragazzo chiude gli occhi, emette un profondo sospiro e poi confessa il nome del suo aguzzino.
"T-Bag. Non mi lascia stare dal giorno in cui sono arrivato".
Sbatto le palpebre più volte per riprendermi dalla notizia, anche se non sono così sorpresa: una parte di me era già conscia del fatto che solo Teddy poteva essere responsabile di queste molestie.
"Che cosa ti fa?"
"Tutto. Qualunque cosa. Mi spinge, fa cadere a terra il mio vassoio quando siamo in mensa, mi abbassa i pantaloni, mi urla contro oscenità... Lo fa perché non ho voluto accettare la sua protezione ed io ho paura che un giorno potrebbe spingersi molto più in là... Non so se lei conosce i crimini che ha commesso, dottoressa, ma le posso assicurare che è una persona molto pericolosa e sono terrorizzato per la mia vita"
"Non ti preoccupare" ripeto ancora una volta e gli stringo la mano destra per infondergli coraggio "ti prometto che non accadrà nulla, ci penserò io".
Non sono intenzionata ad andare nell'ufficio di Pope, ma voglio parlare con T-Bag di questa faccenda per risolverla in modo privato; quando arriva nel mio Studio, gli basta una sola occhiata per capire che non si trova in una posizione piacevole.
"Sei arrabbiata con me?" mi domanda, con uno dei suoi sorrisi affascinanti, ma io non sono intenzionata a cedere e lo affronto con uno sguardo severo.
"Sai che cosa è successo questa mattina? Delle guardie hanno portato un ragazzo che necessitava di cure mediche perché qualcuno lo aveva picchiato in modo piuttosto violento. E sai che cosa mi ha confidato?"
"Come posso saperlo se ero dentro la mia cella?"
"Mi ha confidato che sei tu il responsabile di quei lividi e di quei tagli. E mi ha anche detto che ti comporti come un bullo nei suoi confronti dal primo giorno che si trova a Fox River".
Lui mi osserva in silenzio e poi si limita a pronunciare un nome a denti stretti, sputandolo come veleno.
"Tweener"
"Vuoi spiegarmi questa storia, Teddy? E perché ti comporti in questo modo da quando ha rifiutato la tua protezione? In che cosa consiste esattamente questa protezione?"
"Avanti, Nicole, non puoi essere così ingenua. Nessuno ti ha mai raccontato che succede all'interno di un carcere?"
"No" rispondo con sincerità, perché per me la prigione è un mondo ancora complesso e sconosciuto.
Esattamente come Teddy.
"D'accordo, te lo spiegherò con parole semplici: io sono bisessuale. Offro la mia protezione ai nuovi arrivati in cambio di un prezzo. E dal momento che in prigione non circola molto denaro, la moneta da pagare è un'altra. Non sono l'unico che fa queste cose, ma sono il più disprezzato a Fox River a causa del mio passato burrascoso. Nicole, in un carcere maschile di massima sicurezza non circolano molte ragazze belle e giovani come te, di conseguenza bisogna accontentarsi. Il mio racconto ti ha sconvolta?"
"Non sono sconvolta per quello che hai detto, ma per come lo hai detto. Parli di queste cose tranquillamente"
"Perché è così che funziona dietro le sbarre. Prendere o lasciare. Tweener non si è limitato a rifiutarmi, mi ha chiamato 'finocchio pervertito' e ha minacciato di uccidermi se avessi provato ad avvicinarmi di nuovo a lui. Quelli così, i ragazzini che entrano qui con presunzione, devono essere messi in riga. Capisci? Qualcuno deve insegnare loro chi comanda davvero e quale è il loro posto. Che cosa gli hai detto?"
"Che ne avrei parlato con Pope".
T-Bag scoppia a ridere ed io lo guardo confusa.
"Hai intenzione di tradirmi?"
"No, assolutamente no! Ma non potevo dire a quel ragazzo che ne avrei parlato con te dal momento che ci vediamo ogni giorno! Ti ringrazio per la fiducia che nutri nei miei confronti!"
"Ohh, scusami se non mi fido delle persone, ma l'ultima volta che l'ho fatto mi sono ritrovato dietro le sbarre della mia cella a Fox River" mi risponde con un sorriso tirato.
Le sue parole mi fanno male, perché credevo di essere diversa dalle altre persone ai suoi occhi; invece lui non si fida di me.
"Sono stata costretta a dirgli quelle parole"
"E non hai pensato per un solo istante che potesse essere una trappola?"
"Una trappola? Che genere di trappola?"
"Prova a pensare: Bellick ti minaccia e per puro caso arriva Tweener in infermeria che piagnucola come una femminuccia e mi accusa di averlo molestato. Non ti sembra una strana coincidenza?"
"Ti posso assicurare che il terrore nella sua voce e nei suoi occhi era reale. Forse Bellick sarebbe capace di fare una cosa simile, ma dubito che il suo complice possa essere quel povero ragazzo. Quindi, Teddy, è meglio se la smetti d'importunarlo se vuoi continuare a venire in infermeria a trovarmi"
"Mi stai minacciando?" mi domanda subito, irrigidendo i muscoli della schiena.
"No, non ti voglio minacciare, ma voglio che lasci stare quel ragazzo! È solo una vittima"
"D'accordo, Nicole, come desideri" risponde semplicemente, prima dell'arrivo delle guardie, eppure c'è qualcosa nel suo sorriso e nella sua espressione che mi provoca un brivido lungo la spina dorsale.
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