GHOSTS OF THE PAST (NICOLE)
"Sai..." dico, dopo aver bevuto un lungo sorso di birra "la prima volta che sono entrata a Fox River il direttore Pope mi ha ricevuta nel suo Studio. C'era un modellino del Taj Mahal che occupava quasi un'intera scrivania. Mi ha raccontato che era una sorpresa per la moglie per il loro anniversario, perché anni prima era rimasta incantata dall'originale. Ricordo che ho invidiato sia lui che la moglie perché io non ho mai avuto la possibilità di fare un viaggio"
"Questo non sarà più un problema" risponde T-Bag "abbiamo cinque milioni a nostra disposizione da spendere in qualunque modo vogliamo, Nicole".
Ed è proprio ciò che abbiamo già iniziato a fare, dato che ci troviamo nella lussuosa suite di un hotel a cinque stelle.
"Theodore..." lo chiamo per nome dopo un lungo silenzio "ci sono delle cose che devi sapere su di me. Io non... Io non sono la persona che pensi di conoscere, da quando sono entrata a Fox River sono stata costretta a raccontare molte bugie".
Deglutisco a vuoto.
Sto per confidare a Teddy ricordi che non sono mai riuscita a raccontare a nessuno, neppure alla mia psicologa.
Ricordi che ho provato a dimenticare, ma che non hanno mai abbandonato la mia mente; ricordi che sono sempre stati nascosti, rilegati in un angolo buio e lontano, ma pronti ad uscire in qualunque momento, soprattutto durante la notte, nei miei incubi.
Lui si limita a fare un cenno con la testa ed a pronunciare due semplici parole.
"Ti ascolto" mi dice, ed io so di avere la sua completa attenzione.
Abbasso gli occhi e mentre inizio il mio racconto stringo un lembo del lenzuolo nella mano sinistra.
"La mia infanzia e la mia adolescenza non sono state come quelle delle altre ragazzine. Vivevo in una casa di campagna con mia madre e mio padre. Mio padre non era solo un uomo violento e manesco. Era un mostro. E mia madre vedeva solo ciò che voleva. Dopo tutti questi anni non ho mai capito se si rifiutava di guardare in faccia la realtà o se era semplicemente terrorizzata da lui... Forse entrambe le risposte sono giuste. Trascorrevo ogni notte rannicchiata nel mio letto, Teddy, letteralmente paralizzata dalla paura di vedere la maniglia della porta che si abbassava. Quando accadeva... Chiudevo gli occhi e pregavo che tutto finisse il prima possibile" mi fermo per qualche istante perché sto per arrivare alla parte più difficile "a quattordici anni sono arrivata ad un punto di rottura. Non riuscivo più a sopportare quella situazione e non sapevo come cercare aiuto. Avevo l'impressione che tutti, in paese, sapevano quello che accadeva tra le mura di casa mia, ma preferivano tacere. E così ho deciso di risolvere la faccenda da sola"
"Che cosa hai fatto?"
"Io... Io volevo solo farla pagare a lui... Non volevo coinvolgere anche mia madre... L'intera casa ha preso fuoco..." scoppio in lacrime perché non riesco più a sopportare il peso del mio passato, ma quando Teddy prova ad abbracciarmi lo scosto in modo brusco "io non sono la persona che credi di conoscere. Nessuno ha mai sospettato di me, ma sono stata costretta a scappare per non finire in un orfanotrofio o in una famiglia affidataria. Non ho mai studiato medicina, tutto quello che so l'ho letto nei libri. Non ho mai preso la laurea, non ho mai finito la scuola. Non ho ventisette anni, ne ho appena ventuno e... E Nicole Baker non è neppure il mio vero nome... Io..."
"Nicole, basta, basta così" mormora T-Bag, appoggiando entrambe le mani sulle mie guance umide di lacrime "non devi tormentarti. Tuo... Quell'uomo meritava una fine così violenta e lo stesso vale per la donna che ti ha messa al mondo, perché non è stata in grado di proteggerti. Non m'importa se non sei una dottoressa, non m'importa se non hai ventisette anni e non m'importa se il tuo nome è un altro. Tu per me sei Nicole, la mia Nickie Q., tutto il resto non ha importanza"
"Si che ha importanza... Io non... Io non sono mai riuscita ad avere un rapporto intimo con un ragazzo a causa del mio passato, ecco perché quella notte ti ho bloccato. Io non so come... Non so come affrontare e superare questa cosa, Teddy, non so davvero come fare"
"Troveremo un modo" mi rassicura, accarezzandomi i capelli.
Nascondo il viso contro il suo petto e scoppio in lacrime; lui non pronuncia una sola parola e mi lascia sfogare tutto il dolore che ho represso per troppo tempo.
Non so esattamente come sono scivolata nel sonno, ma quando apro gli occhi nella camera regna il silenzio più assoluto.
"Teddy? Teddy, dove sei?" domando, ad alta voce, non ottengo alcuna risposta e così capisco che è uscito; accendo la TV, cerco qualcosa d'interessante mentre attendo il suo ritorno e mi alzo solo quando sento qualcuno bussare alla porta "si? Chi è?".
Nessuno risponde e quando apro la porta resto sbalordita davanti all'enorme mazzo di rose che nasconde completamente la persona che lo regge in mano.
"Sorpresa, sorpresa" risponde la voce di T-Bag "volevo essere sicuro che il tuo fosse un risveglio piacevole. Ho comprato anche una scatola di cioccolatini, spero siano di tuo gradimento"
"Vuoi trasformarti nell'uomo perfetto?" chiedo, con una risata, appoggiando i fiori e la scatola sul materasso; trattengo il respiro quando riesco finalmente a vederlo: Teddy non indossa più i vestiti che ha rubato al cadavere di Jerry, ma un completo elegante, con una camicia blu scuro, ed un paio di scarpe nere e lucide "e... Questo?"
"Te l'ho detto: volevo essere sicuro che il tuo fosse un risveglio piacevole" dice lui con un sorriso; noto che posa qualcosa sopra un mobile, socchiudo gli occhi accorgendomi che si tratta di un girasole con un fiocco colorato allacciato sul gambo.
"E quel fiore? Che cosa significa? Per chi è?"
"Per... Una persona. Prima di pensare alla nostra nuova vita dobbiamo far visita ad una persona"
"E chi è questa persona?" domando, ed il mio cuore inizia a battere con più forza.
"La mia ex compagna".
Mi alzo dal bordo del letto, mi avvicino a T-Bag e lo colpisco con uno schiaffo.
Tutto potevo immaginare, tranne che nella sua vita ci fosse già un'altra donna.
"Come hai potuto?" gli urlo contro "come hai potuto farmi questo dopo ciò che ti ho confidato ieri sera? Lo sai quanto è stato difficile per me raccontare quelle cose che appartengono al mio passato? Non le ho mai dette a nessuno, neppure alla mia psicologa. Tu sei il primo e l'ho fatto perché pensavo che avresti capito! Invece, neppure ventiquattro ore dopo, compri un girasole per la tua ex compagna e dici che dobbiamo andare da lei!"
"Nicole, bambina, hai frainteso tutta la situazione" risponde lui, massaggiandosi la guancia destra che ha già iniziato a cambiare colore "non voglio avere di nuovo una relazione con Susan. Lei è la donna che mi ha denunciato alla polizia e mi ha fatto finire dentro Fox River. Ho dei conti in sospeso che sono intenzionato a chiudere il prima possibile"
"Vuoi... Ucciderla?"
"Voglio solo fare una chiacchierata con lei e con i suoi figli".
Spalanco gli occhi perché finalmente capisco quali sono le sue vere intenzioni: vuole vendicarsi della sua ex compagna e della sua famiglia, sicuramente nel modo più brutale possibile.
"Teddy" mormoro, cercando di farlo ragionare "capisco quello che stai dicendo, ma sarebbe una mossa troppo rischiosa. Forse non collegheranno mai l'omicidio di Jerry a noi due, ma se fai del male a Susan ed ai suoi figli la polizia capirà subito che la responsabilità è tua. Ti prego, abbiamo i cinque milioni di Westmoreland, lasciamoci questa brutta storia alle spalle"
"Non posso farlo, Nicole"
"Cerca di vedere il lato positivo almeno"
"E quale sarebbe?" mi domanda T-Bag, incuriosito.
"Grazie alla sua denuncia noi due ci siamo conosciuti" rispondo, con un sorriso, riuscendo a contagiarlo.
Non conosco Susan, ma so che deve aver sofferto per il modo in cui è finita la sua storia con Theodore; questo, però, non mi tocca minimamente perché il suo rifiuto mi ha permesso di conoscere l'uomo di cui mi sto innamorando.
Anzi, di cui sono già innamorata.
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