Capitolo 4: Il superuomo

Quello che era successa. Tamao, Koichi e Kazuho lavorarono fino a tarda notte, la mantide e Sanji parteciparono a diversi round prima di tornare dove vivevano, Soga dopo che aveva ripreso i sensi se ne tornò a casa perché quel singolo colpo gli era bastato. Quando il sole era sopra a Kabukicho da tempo, Soga si svegliò per andare a fare colazione ad un bar qualsiasi. Si lavò velocemente, si rimise i vestiti di ieri, uscì dal suo piccolo e squallido appartamento a basso prezzo e scese a prendersi un cornetto, una brioce, qualcosa.

Arrivato in una piazzetta del quartiere Kabukicho che era piena di gente che faceva shopping, passeggiava di qua e di la e altre cose, Soga si sedette ad un piccolo bar, dove prese una brioche con cappuccino. Non ci mise molto a bere tutto il cappuccino e a sbaffarsi la brioce, e appena li finì tirò un sospiro soddisfatto, di quelli che fai quando hai finito con i compiti. Poi all'improvviso vide in mezzo alla folla una ragazza con i capelli castani e le calze a righe gialle e nere. Ci mise un po' a capire che era la presentatrice degli scontri di ieri. Lasciò sul tavolo i soldi della focaccia e del cappuccino e la raggiunse. Era ferma d'avanti ad un bar chiuso con una busta di plastica con qualcosa dentro.

"Ehi..." Salutò Soga un po' incerto quando era poco distante da lei. Lei si voltò e lo guardò con la stessa faccia di chi viene salutato da qualcuno che dice di conoscerti. "Prego...?" Chiese confusa lei. Soga si grattò la nuca e rispose: "S-Sono quello che ieri è stato messo K.O. in un solo colpo." "Ahhhh!" Esclamò lei, "Spiker!" Soga annuì un po' imbarazzato al fatto che si era ricordato della figura di niente che ha fatto ieri. "Che coincidenza!" Disse lei con una risatina sotto i baffi. "Tu sei nuovo, per questo non ti ho riconosciuto subito." Soga annuì di nuovo, "ma... Perché stai qui ferma?" Chiese lui guardando l'insegna del bar dove c'era scritto: Iosa Akiosa. "In verità per nessun motivo specifico" Rispose lei, "mi ero fermato un attimo qui perché ho comprato la spesa ed è un po' pesante. Però in questo bar ci vanno parecchi lottatori prima o dopo gli scontri e lavorano anche dei miei amici." Soga fischiò sorpreso, "vorrà dire che ci dovrò fare un salto quando è aperto, sembra un bel posto dove rilassarsi." Lei fece spallucce, "sempre se qualcuno non si ubriaca e inizia a fare casino" disse lei con una risatina.

"Ma qua servono dei buoni alcolici?" Chiese una voce sconosciuta vicino a loro. Loro si girarono e videro un uomo con la pelle color caramello e una giacca beige che toccava le ginocchia con un pantalone dello stesso colore della giacca e un cappello de lo stesso colore e una striscia di cotone nero scuro. "Ehm... Beh si. Abbiamo un sbarrista che è molto bravo a fare cocktail" disse Tamao indicando col pollice l'interno del bar. "Ma lei ci stava ascoltando?" Chiese Soga con la voce di chi non si fida. L'uomo si tolse il cappello e si grattò la testa rispondendo: "Beh... Io ero uno degli spettatori che ha visto il tuo scontro ieri." Soga fece un'espressione seccata, -che figura di merda...- Pensò Soga stringendo i denti, "Già..." Disse con un sorriso falsissimo Soga. –Poverino- pensò Tamao un po' dispiaciuta. L'uomo poggiò il cappello a terra e si tolse la giacca, reggendola con il braccio. Sotto aveva una camicia a maniche corte. "Vedi, in uno scontrò servono diverse qualità per poter vincere. Potresti reggermi la giacca per favore?" Chiese l'uomo tendendo il braccio verso Soga. Il giovane non fece niente perché non si fidava, "E perché?" Chiese Soga con le mani in tasca. "L-La reggo io" disse gentilmente Tamao che l'afferrò. La giacca era parecchio grande per lei e anche stranamente pesante, che quindi le ostruiva un p0' la visuale. "Grazie mille" disse l'uomo mentre prendeva la busta della spesa della giovane, "scusami un attimo, ma la devo svuotare un istante. Tanto vedo che non hai ortaggi o cose simili." L'uomo di colore poggiò la roba per terra delicatamente.

I due giovani non sapevano perché stavano permettendo ad un perfetto sconosciuto di fare tutto ciò. Quando l'uomo poggiò tutta la roba per terra, Tamao chiese: "Scusami, ma..." Ma a quel punto l'uomo fece cadere la busta d'avanti a lui, e con una velocità fulminea la colpì con un jab talmente veloce e forte che la fece schizzare come un proiettile in avanti. I due giovani sgranarono gli occhi dallo stupore. La busta stava per cadere per terra, ma l'uomo s'accucciò come un Boxer che vuole evitare i colpì e scattò fulmineo verso di essa, raggiungendola in pochi secondi. Appena la raggiunse tirò un destro alla busta, direzionandola un'altra volta verso l'incredulo e stupito Soga. L'uomo s'accucciò un'altra volta e scattò di nuovo. Poco prima che la busta potesse colpire in faccia Soga, che non avrebbe avuto il tempo di evitarla tanto era veloce, l'uomo la colpì con un montante che sfiorò il mento di Soga, facendola volare per aria. Il nero ansimò per lo sforzo che aveva fatto, mentre i due giovani guardavano increduli la busta planare lentamente a terra. Appena fu raggiungibile, l'uomo la afferrò, la batté un pochino su e giù e rimise dentro la spesa di Tamao.

"Qualità numero 1: la velocità" disse l'uomo poggiando la busta per terra. I due giovani rimasero zitti e increduli per quello che avevano visto. "C-C-Come hai..." Borbottò Soga spaventato da quell'uomo. Quando il nero s'avvicinò, i due indietreggiarono timorosi. L'umo ridacchiò, "tranquilli non mordo" disse con un gesto della mano. "Però picchi" disse Tamao che si era messa a fianco a Soga. –Forse con lui ho qualche speranza di non finire male- pensò la giovane. L'uomo a quel punto tirò fuori un pacchetto di sigarette. Tirò fuori una e poi tirò fuori un accendino per accenderla. Anziché mettersela fra le labbra e fumarsela, osservò il fumo che come un colore dipingeva l'aria di un grigio chiaro. "Ah, per la cronaca io non fumo" disse l'uomo guardando con la coda dell'occhio i due. "Mi piace vedere il fumo delle sigarette, semplicemente. Qualcuno potrebbe registrare a rallentatore quello che sto sto per fare?" Chiese. Soga tirò fuori il suo telefono senza ormai farsi più alcuna domanda. "Mettiti in modo che registri di laterale per favore" chiese lui facendo qualche gesto con la mano libera. Soga fece come gli era stato chiesto, l'uomo a quel punto con due dita lanciò la sigaretta per aria che ruotò mentre cadeva. Appena la sigaretta era perfettamente in orizzontale diede un jab rapidissimo, che colpì la fiamma della sigaretta e fece volare tutta la cenere in avanti che volò subito via con un po' di vento.

Tamao a vedere ciò che era capace di fare quest'uomo provò un genuino senso di paura mista a stupore. Ne aveva visti di combattenti incredibili: un maestro di aikido che con pochi gesti era capace di mettere faccia a terra anche gli uomini più grandi e forti, un karateka che era abbastanza forte da spezzarti le ossa in pochi colpi, un lottatore di sumo che poteva afferrare direttamente le ossa senza fatica e tanti altri in quel posto che era l'arena sotterranea. Non ci aveva mai provato neanche a parlarci con loro, non voleva rischiare di farli innervosire per un nonnulla e rischiare di morire in modo atroce. Se quell'uomo avesse deciso di combattere anche lui lì dentro si aggiungeva un altro potenziale assassino.

"E' venuto il video?" Chiese l'uomo guardando verso Soga. Soga annuì spaventato, "fai vedere" disse l'uomo mettendosi dietro l'uomo a lui per vedere meglio. Soga senza esitare mise il video, facendo vedere a rallentatore cosa aveva fatto dal punto di vista della telecamera. Soga e Tamao sgranarono gli occhi a vederlo. –Come ha...- Pensarono all'unisono, spaventati e sorpresi. Il tizio allora si mise d'avanti a loro e con un ghigno disse: "Qualità numero 2: Precisione." "M-Ma come ci riuscite?" Chiese Tamao con titubanza. "Scusami se non ti rispondo ma sto facendo un piccolo discorso quindi rispondo dopo alle domande" rispose l'uomo. Prese un lungo e profondo respiro di cinque secondi, poi subito mise le braccia vicino al volto e si spostò di lato. Poi indietro, poi di lato, poi in avanti; e poi si accucciò a destra, poi a sinistra. E mille altri movimenti rapidissimi. Così rapidi che sembrava lasciare agli occhi dei due giovani di chi lo notava immagini residue. Continuò così per almeno 6 secondi, poi si fermò stanco e affannato. Soga e Tamao stettero fermi a guardarlo riprendersi, parecchio timorosi di avvicinarsi a lui. In qualche istante si riprese e disse: "Terza e ultima qualità: rapidità." L'uomo si avvicinò a Tamao e riprese la sua giacca ed il cappello a terra. "Se volete ottenere queste qualità" disse l'uomo dando a loro un bigliettino mantenuto con due dita, "Venite qui, vi allenerò per solo 135000 yen a settimana."

I due giovani si guardarono negli occhi sconvolti. "T-Tutta questa dimostrazione sovraumana..." Il loro sguardo si posò lentamente su quello dell'uomo, "era una pubblicità...?" L'uomo annuì con il sorriso di chi stava trattenendo una risata. I due giovani si guardarono di nuovo negli occhi, poi posarono lo sguardo sul biglietto dato. "C-Con questa pubblicità hai appena guadagnato un nuovo allievo" disse Soga con un misto di paura e genuina convinzione. L'uomo fece un espressione soddisfatta, "mi fa molto piacere! E tu ragazza?" "N-No grazie... Io non sono un combattente" disse lei con un sorriso imbarazzato. "Va bene. Spero che non ti dia fastidio se vieni domani che è domenica" disse l'uomo guardando Soga. "N-No" rispose Soga sorpreso del fatto che avrebbe cominciato domani. "Perfetto! Ah un ultima cosa..." L'uomo si tolse il cappello e se lo mise sul petto e fece un piccolo inchino "Mi chiamo Ben Zukishite, piacere di conoscervi" "I-Io Soga Kugisaki." "Io Tamao Oguro." L'uomo fece un sorrisetto, "piacere di conoscervi. Beh..." Ben si rimise il cappello "A domani Soga. Ed arrivederci a voi due." L'uomo rifece un piccolo inchino e se ne andò

Dopo qualche minuto di silenzio per quello che è successo, Tamao parlò. "Davvero voi andare da quell'uomo?" Chiese; Soga guardò il foglietto che Ben gli aveva dato, che aveva scritta la posizione di dove doveva andare, "Beh... Voglio migliorare nella lotta" si mise il biglietto in tasca e poi guardò la ragazza "e se posso diventare forte come quell'uomo... Ben venga."

"Non avrei mai pensato che fossi pazzo... Sarà meglio che venga con te allora."

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