Lunedì, 10:30.

Ero così terrorizzata. Avevo  il compito in classe, e non sapevo completamente nulla.
Non mi restava che appoggiarmi sulle mie amiche, e sul copiare senza farmi vedere.
Ero una ragazza che studiava spesso, ma che comunque preferiva le feste a qualche libro da leggere.

La mia media restava sul sette e mezzo, e del resto non potevo lamentarmi.
Picchiettai più volte la penna sulla mia bocca, cercando di concentrarmi, ma i miei pensieri erano da tutt'altra parte.
Compilai qualche esercizio a caso, tranquillamente, perché avrei potuto recuperare dopo con le interrogazioni.

-" Ali! Ali!"- Alison era il mio nome, ma Ali per le amiche.
Mi girai per la voce squillante di Jessi, e le sorrisi sapendo quello che stava per dirmi.
Era una delle mie nuove amiche, l'avevo conosciuta a uno dei progetti pomeridiani che facevo per la scuola. Erano divertenti.
-" Jessi, non me ne sono dimenticata"- anticipai -"Poso i libri e andiamo, torno subito"- finii.

Le avevo promesso di andare a casa sua nel pomeriggio, magari per guardare un film e per mangiare patatine per tutto il tempo, cosa facile per il mio stomaco (enorme).

Posai i libri nel mio armadietto e velocemente la raggiunsi. Fui grata quando mi disse che suo padre ci veniva a prendere, non avevo voglia di arrivare a casa a piedi, non ero di certo una tipa sportiva.

-"Siamo qui!"- alzò la mano Jessi per farsi vedere da suo padre. Non conoscevo nessuno della sua famiglia e in un certo senso, la cosa mi imbarazzava.
Che sedicenne stupida che sono.
Succese l'inaspettabile.
-" Questo è Harry, mio padre"- mi disse felicemente Jessi.
Oh dio,  ero in paradiso.

La sua bocca larga e carnosa, i ricci che ricoprivano la testa e quel fisico, dove la camicia lasciava intravedere i muscoli. In quel momento avrei alzato la gonna dell'uniforme per saltargli addosso.

Non feci altro che ignorare il suo sguardo dallo specchietto, e aspettare. Sarebbe stata una lunga giornata.