CAPITOLO 47
"Chi sono queste persone?"
Sussurrai nel suo orecchio. Harry si scusò con quelle due figure e afferrò la mia mano, per spostarci in un luogo più appartato. La stanza dove avevamo passato la notte mi faceva sentire più tranquilla.
"Dove sei stata?"
Ovviamente. Deve sempre fare le domande lui, ed io devo stare ai suoi ordini.
"Sono stata... Da mio fratello, non sta bene ultimamente"
Cercai di imitare un tono di voce pacato e triste. Lo sentii sospirare e alzare gli occhi al soffitto sentendosi leggermente frustato dalla situazione. Ovviamente ero esperta nel dire bugie quindi qualsiasi persona avrebbe creduto alle mie parole.
Ma lui non si fidava mai, neanche delle più sincere. Per quanto sembri una persona forte, ha paura di essere ferito ed assume un atteggiamento diffidente nei confronti di tutti.
"Sono i genitori di Luke, ti avevo detto che lavoravano con me, prima"
"Cosa? Ma sono giovanissimi e.."
"Non sei in posizione per giudicare qualcuno dalla sua età, perciò taci"
Il suo fare da dominatore nelle nostre conversazioni, e non solo, stava facendo ritorno. E non potevo odiarlo di più.
Reprimere le mie parole, solo per non scatenare la sua ira, stava diventando frustante. Dovevo tacere ogni volta o avremmo finito per litigare.
E con lui, i problemi non si risolvono. Ci si passa solo sopra, non sapendo che prima o poi tornano sempre.
"Perché sono venuti? Dovevamo prenderci questi giorni per noi.." sospirai.
"Ho trovato lavoro per loro a Londra e sono venuti qui per ringraziarmi. Dovresti salutare anche Luke" sorrise sfacciatamente.
Ci misi due minuti a capire le sue vere intenzioni. Lo aveva fatto per il semplice motivo di mandare via Luke da me perché era geloso. Nonostante io non avessi più un rapporto col biondo, a lui dava sui nervi.
Tutto questo, sempre senza il mio parere. Perché per lui, non vale niente.
La vecchia Alison avrebbe ignorato tutte queste cose e sarebbe stata elettrizzata dal pensiero di stare con un ragazzo come lui. Ma adesso, è diverso. Sono matura. Fra pochi giorni sarò diciassettenne, e il mio futuro è l'unica cosa che mi preoccupa adesso.
Con Harry, senza Harry. Non è stabile, non riesco a capire nulla. Un giorno litighiamo, due ci amiamo. E così via.
"Perché non mi hai presentata come la tua ragazza?"
Un'amica di mia figlia mi aveva definito. Percaso si vergognava di me?
Non è solo lui che si stanca spesso di me. Potrei essere io adesso a prendere delle decisioni. Per me stessa.
"Sto aspettando che.."
"Facciamo due passi avanti e trenta indietro? Non è questo il modo di iniziare una relazione!" sbottai.
"Dio, non urlare, e andiamo che sennò si insospettiscono. Per quanto mi piaccia sentirti urlare, risparmia la voce per più tardi"
Stronzo.
.
"Ti ringrazio di tutto Harry, e mi dispiace che Luke non sia potuto venire"
Eravamo tutti e quattro seduti a tavola a sgranocchiare qualcosa. Nessuno era realmente affamato in realtà.
Io continuavo solo a fissare quella signora che sorrideva sfacciatamente al riccio, nonostante ci stesse suo marito di fianco. Stronza.
Erano tutte persone adulte e continuavano a parlare di lavoro con i loro discorsi intellettuali mentre io mi annoiavo e non riuscivo a capire nulla.
Cibo prelibato nel piatto mentre avrei avuto voglia di mangiare un panino con hamburger.
Queste sono le tipiche persone che io e Jessi prendevamo in giro.
Mi manca un sacco con le sue cazzate.
"Tu, quanti anni hai, sedici?"
La donna si rivolse a me con voce da oca. Cercai tutta la forza del mondo per non prenderla a schiaffi. Evidentemente Luke non le aveva mai parlato di me.
"Diciassette"
"Oh, sei ancora una bambina"
Bambina. Bambina. Bambina. La parola che sento continuamente quando sono qui.
"Certo, non ho bisogno delle tinte per nascondere i capelli bianchi"
Harry tossii per non strozzarsi col cibo e vidi rapidamente il sorriso della donna spegnersi.
"Puoi servire il dolce?"
Chiesero alla cameriera. Finalmente qualcosa di buono da mangiare.
Niente da dire sul fatto che finii due fettine di dolce al cioccolato in cinque minuti.
"Non esagerare con i dolci, potresti ingrassare ancora di più tesoro"
Questo è definitamente troppo.
"Vado in bagno, scusate"
Finsi un sorriso e mi alzai per camminare dritto verso il bagno.
Sospirai e poggiai la schiena contro la porta cercando di calmare le emozioni che stavano prendendo il sopravvento dentro di me.
Non resisto più, veramente. Se questo è l'ambiente di Harry, non voglio starci con persone che giudicano subito. Un mondo basato sull'estetica, sul lavoro, e su chi frequenti. Un mondo dove una bambina non può stare con un uomo.
Mi guardo allo specchio e fisso l'immagine che ho odiato, ho amato, e che ho cercato di cambiare. La mia.
Mi guardo continuamente. Come se a distanza di 5 minuti il mio corpo cambiasse, diventasse un altro, magari non il mio.
Sarò sempre inferiore a tutti loro. E questo mi condizionerà per tutta la vita, se non faccio qualcosa per cambiarlo.
Delle lacrime scendono lungo i miei occhi e cerco di non far colare il mascara. Non voglio che qualcuno sappia delle mie debolezze.
Solo una persona ne era a conoscenza e ha sempre cercato di aiutarmi. Ma l'ho persa, ho perso la mia migliore amica.
"Alison, stai bene?"
La voce di Harry parla e lo sento fuori la porta.
Tirai su col naso e sorrisi falsamente, come se qualcuno potesse vedermi.
"Sì, scusa adesso esco"
Cancellai ogni traccia del mio sfogo, per fortuna i miei occhi non erano arrossati. Uscii e sentii il suo sguardo fisso su di me, senza sosta.
"Che hai?"
"Nulla, non mi sento molto bene, avrò la febbre"
La sua mano si scontrò contro la mia fronte per controllare se fossi calda o meno.
"Forse un po'"
Il suo sguardo preoccupato mi fece addolcire. È difficile stare dietro le sue emozioni: prima ti ama e poi sembra quasi che voglia ucciderti.
Bipolarità.
"Sono andati via" sospirò.
L'unica cosa bella sentita oggi. Finalmente.
"Ti dispiace se dormiamo?" chiesi debolmente.
Era presto per dormire, ma mi sentivo senza forze e stanca.
Forse il mio tono di voce rispecchiava veramente il mio stato d'animo.
"Sì, voglio che tu stia bene"
Si avvicinò e mi lasciò un bacio sulle labbra che durò qualche secondo. Mi era mancato il calore delle sue labbra sulle mie.
"Preparo il letto"
Disse prima di lasciarmi da sola e camminare verso la camera da letto.
Manca poco al mio compleanno. Chissà cosa ha intenzione di fare.
E mi manca casa mia. Credono ancora che stia da Em.
Il mio telefono si accende e mi rendo conto di averlo rimasto in bagno.
Lo sblocco per controllare qualche messaggio, ma nulla di importante. Solo qualcuno da parte di mia madre dove mi chiede se ho mangiato e se sto bene.
Una foto mia e di Jessi da bambine prende la mia attenzione.
Vi capita mai di pensare a qualcosa di bello, che ora non esiste più e ti si stringe la gola, ti manca il fiato e hai un vuoto nel petto?
A me tutte le volte.
Non ho mai preso in considerazione l'idea di scegliere tra Harry e Jessi.
Le due persone che amo di più al mondo.
Ma non posso stare insieme ad una delle due sapendo che l'altra ci soffre.
Chissà come starebbe Harry senza di me.
Per quanto lui possa amarmi, in tutti i modi possibili, non mi sono mai sentita la sua principessa.
Che poi, una principessa, manco per il mio papà lo son mai stata.
.. ❤️❤️
Spero che qui sia venuto fuori il vero carattere di Alison, non è solo la stronza senza cuore ma sotto è una persona veramente molto debole!
Diciamo che in questo capitolo c'è un po' di me e un po di lei .. ❤️
Non manca così tanto alla fine! Ali sceglierà Jessi o Harry?
I finali felici non mi sono mai piaciuti 😌
@payneismyangel
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