CAPITOLO 31
(Vi ricordo che sono passati tre mesi dalla partenza di Ali 💓)
ALISON's POV
Due giorni. Due. E sarei dovuta tornare.
Avevo immaginato già dal mio arrivo questo giorno, l'ansia di ricominciare di nuovo la scuola e di rivedere gli altri era più che immensa. La paura di infrangere la promessa, quella di mettere finalmente la testa sulle spalle per i miei quasi diciassette anni, non spariva.
Non vedevo Luke da ieri, da quando ci eravamo svegliati insieme in quella stanza sporca. Era indaffarato nei preparativi, non vedeva i suoi parenti da un bel po' di tempo e non sapeva come comportarsi.
Anche se i miei genitori venivano spesso qui, mi mancavano lo stesso.
È vero che il mio rapporto con mia madre non sia uno dei migliori e tradizionali, ma sto imparando ad andare avanti. Il ricordo di quella notte, di quando ha cercato di pagarmi per tacere, è ancora fresco. Poi, però, penso che non sia tanto meglio di lei e volto pagina.
Erano esattamente le dieci di mattina. Stella si era appena svegliata e io ero ancora a letto.
Riuscivo a vedere pochissimo mia zia in casa, in ospedale faceva spesso doppi turni ed eravamo sole in casa.
Preparare le valigie non era mai stato così difficile. L'ultima volta ero venuta a mani vuote qui, avevo lasciato tutto nella casa di Harry, e avevo ricreato il mio guardaroba qui.
Onestamente mi chiedevo se ci fosse qualche possibilità di riavere quella valigia indietro.
Presi il cellulare per controllare se ci fosse qualche messaggio, e sbuffai quando mi accorsi che c'è ne fossero solo due: Emily e Jordan.
Non sapevo perché sia Jason che Jessi si facessero sentire sempre meno ultimamente. Lei era davvero strana e fredda, le avevo menzionato parecchie volte di venire qui ma lei sembrava trovare sempre delle scuse. E Jason mi lasciava qualche messaggio una volta a settimana.
"Buongiorno, sei sveglia?" canticchiò Emily dall'altra parte del telefono. Lei sì che riusciva a chiamarmi tutti i giorni.
"Sì." sospirai.
"Bene, sei quasi diciassettenne. Come festeggerai?"
"Nulla, il mio umore ultimamente non è dei migliori. Mi concederò una notte con Luke da qualche parte nel mondo. " ridacchiai.
Ed era vero, non avevo intenzione di organizzare feste o robe varie.
Preferisco di gran lunga vedere uno degli episodi di The Vampire Diaries e starmene a letto. Questa si che è vita.
"Come va con Jason?" domandai curiosa. Sinceramente sembrava spesso evitare l' argomento.
"Ehm.. Stiamo insieme anche se litighiamo spesso. " balbettò.
"Perché mai litigate?"
"Mi vede strana. A volte ha anche dubbi sui miei sentimenti. " sbuffò.
Al mio arrivo mi sarei fatta spiegare tutto alla perfezione, perché qualcosa sembrava essere strano.
"E Jessi? Dio, è così strana. "
"Ehm.. Io.. Non so se dirtelo..."
Immediatamente mi paralizzai. Questa frase metteva i brividi.
"Cosa?"
"Vedi.. È che.." balbettò ancora. "Patricia è incinta." finì dopo qualche minuto di silenzio.
Fui lieta di essere sola in camera in quel momento. Il mio cuore si fermò, i miei occhi fermi su un punto fisso, e la bocca paralizzata. Non sapevo cosa dire, se dire qualcosa.
Perché forse una piccola me, infondo infondo, sognava ancora di poter stare con un uomo come lui senza far male a nessuno. Ma adesso qualsiasi speranza è distrutta.
Sapevo ancora di amarlo. Tre mesi, un anno, un secolo, l'avrei amato comunque.
Ma adesso avrei dovuto buttare tutto sul serio.
"Ci sei?" parlò lei tristemente.
Forzai un sorriso, nonostante nessuno potesse vedermi, forse era per convincere me stessa di stare bene.
"Sono contenta veramente. Da quanto lo sai?"
La mia voce debole come sempre quando si trattava di lui.
"Da quando ti sono venuta a prendere in quella casa. Per questo l'ho fatto, Ali. Se l'avessi scoperto, una volta fidata di lui, saresti stata veramente malissimo. " Una lacrima scese dal mio volto. "Questo vuol dire che ha scopato lo stesso con sua moglie nonostante stesse con te lì. Devi capire che tipo di persona di merda fosse. O è."
Cercai di non singhiozzare per non far sentire quanto in realtà mi sentissi morire. Come se improvvisamente mi avessero tagliato le ali.
Perché forse ero così stupida da aver creduto veramente a quel messaggio, alle sue parole, alla sua proposta di iniziare qualcosa con me. E in realtà continuava a mentirmi e ad andare da sua moglie.
Adesso mi chiedo se ne valga mai la pena tornare. Restare qui e fare una nuova vita o tornare lì e mostrare quanto io possa essere felice, falsamente?
"Per questo Jessi non c'è ultimamente. È strana e accompagna sua madre a fare ecografie visto che lui è impegnato con la scuola. Quanto torni parlale." mormorò.
"Certo, adesso devo andare. Ci sentiamo, ti voglio bene."
Tornai a stendermi nel letto e altre lacrime lasciarono il mio viso. Non so per quale motivo ma mi sentivo tradita e stupida per aver creduto alle sue bugie.
Sono stata tradita e abbandonata così tante volte dalle persone a cui ho dato tutta me stessa , che ormai non ho più voglia di affezionarmi a nessuno.
Mi asciugai le guance con le dita e socchiusi gli occhi sperando di calmarmi.
Quasi ci riuscii ma la suoneria del mio cellulare mi interruppe ancora.
Luke.
La voglia di rispondere era esattamente pari a zero, ma purtroppo mi toccava farlo. Avevo solo bisogno di una pausa da tutto il mondo.
"Pronto?" Mi trattenni dallo sbuffare.
"Piccola, sono io."
"Quindi?"
"C'è stato un problema. "
Ovviamente mai una gioia, mai tutto liscio.
"Cosa?"
"Ho insistito sul fatto che tu sia una Di Laurentis, ma i voli per dopodomani sono tutti pieni. Ci tocca partire stasera."
Scattai in piedi e lanciando il lenzuolo che avevo addosso a terra.
"Stasera?" La mia voce fu abbastanza alta.
"Sì, o stasera o la settimana prossima. C'è tempo per prepararti. Ti passo a prendere alle otto."
E quella fu l'ultima volta che parlò.
Caddi sul letto e cercai di addormentarmi, sperando di non svegliarmi per un bel po' di tempo.
-
"Sì, metti anche quello in valigia!" urlai a Stella non appena prese il top giallo tra le mani.
Erano quasi le sette e mezza ed io non ero affatto pronta. Cercavo di tenermi impegnata per non pensare a nulla, e Stella era troppo furba per non notarlo.
E nonostante l'avesse chiesto, io restavo comunque muta. Non avevo voglia di parlarne.
"Per come ti vedo, ti metto questo in borsa. "
Mi girai per vedere a cosa si riferisse, e sbuffai quando invece vidi erba tra le sue mani.
Mi sento come quando Serena Van Der Woodsen rivede Georgina Sparks.
"Fanculo, Stella. Sei sicura di non voler venire?"
"Per vedere le piccole commedie nella tua piccola casa? No passo. "
Le lanciai un cuscino e lei ridacchiò. Mi sarebbe veramente mancata, se non fosse stato per la sua simpatia e il suo sarcasmo non sarei stata capace di andare avanti.
Il campanello mi impedì di risponderle.
"Il pinguino sembra essere già arrivato."
Si alzò dal letto per andargli ad aprire.
Fra poche ore sarei tornata dove tutto è iniziato.
Mi accertai di aver preso tutto prima di uscire di casa e lasciare una bellissima Barcellona di sera.
HARRY'S POV (amatemi ❤️ )
Le otto, e sto ancora correggendo dei compiti a scuola. Il lavoro mi tiene impegnato più del solito, ma forse sono io che lo uso per tenermi impegnato.
Il diventare padre per la seconda volta di una donna che fondamentalmente non ami non è esattamente il massimo. Non ricordo di aver scopato con lei dalla promessa di Alison, ma dice di essere rimasta incinta parecchio prima.
Io le do fiducia, per quanto non riesca a vederla con gli occhi di una volta, so quanto sia una donna sincera. Infondo è pur sempre la madre di mia figlia.
Girai nel mio ufficio quando vidi un compito svolto esattamente tre mesi fa cadere a terra. "Alison. "
Leggere il nome "Alison Di Laurentis" sopra mi fece quasi disgustare. Non mi capacito di come una ragazza possa dire di amare e poi scappare via.
Mi prendeva esattamente in giro, ed era da quel giorno che non pronunciavo il suo nome ad alta voce.
A volte non credevo neanche come possa aver fatto una ragazza di soli quasi diciassette anni a cambiare un uomo come me.
Mi manca vedere i suoi capelli biondi in giro. E forse mi manca vederla ansimare sotto di me. Sono sicuro che nessuno riuscirá mai a soddisfarla come facevo io, nessuno conosce cosa le piace. Chi se lo aspetterebbe da un diavolo mascherato da Angelo come lei?
Posai il suo compito per ultimo. Fare questi pensieri mentre fra poco sarei diventato padre non era una cosa sana. Dovevo smettere di pensarla.
Un sorriso mi sfuggì quando presi il compito di mia figlia, Jessi.
Ma immediatamente sparì quando non vidi il mio cognome vicino.
Jessika Hale.
Spazio autrice;
Sicuramente avrete un bel po' di dubbi che verranno risolti nel prossimo capitolo. E sì, sono viva! ❤️
Patricia mi sta sulle scatole, credo proprio la farò fuori ... 😂
@payneismyangel
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