CAPITOLO 18






I nostri corpi erano ancora vicini ed entrambi ansimavamo cercando di controllare il respiro.
Poggiai la testa contro il suo petto sudato, socchiudendo gli occhi.
"Sono venuta qui per parlarti prima, non volevo scopare." dissi seria.
Mi staccai per guardarlo, mentre si stava risistemando i box e i pantaloni. Mi alzai dalla scrivania, esausta, cercando il mio intimo che aveva lanciato prima da qualche parte.
"Questo è mio" parlò col mio reggiseno tra le mani.
Ridacchiai, annuendo, mettendomi gli slip ed infine la camicetta, cercando di coprire con i capelli i capezzoli che si notavano tra essa.
Harry mi fissava con un sorrisetto sulle labbra.
"Quindi, pare che ogni volta che ti vedrò dovrò farmi una sega"
"Harry!" lo guardai disgustata.
"Quello che volevo dirti, è che.. Beh.." continuai, ma non feci in tempo che il suono della campanella interruppe la frase.
Alzai gli occhi al cielo, frustata. Harry mi mandò un occhiataccia e sapevo che non gli piaceva quando alzavo gli occhi.
"Sei il preside, puoi permettermi di farmi saltare dieci minuti ancora, ti prego." sussurrai.
"Hai già saltato un'ora. " rispose serio.

Sapevo già come convincerlo. Odiavo quando mi dicevano di no, in qualche modo riuscivo anche io ad avere il coltello dalla parte del manico.
Mi morsi il labbro avvicinandomi a lui, tracciando con le dita dei cerchi immaginari sul suo petto coperto di nuovo dalla camicia.
"Solo qualche minuto, ti prego.. Ti farò un pompino, ti prego papino."
Alla mia proposta, i suoi occhi si illuminarono, e come previsto, annuì. Scontato.
"Siccome mi piace quando mi succhi il cazzo, potrai assentarti per un po'. Allora, quale cavolata devi dirmi?"

"Cavolata? Quindi, vuoi solamente scopare ma quando ho voglia di parlarti, mi snobbi? Mio dio, fai schifo. Non ti avrei fatto un pompino lo stesso, era solo una scusa. E per tua informazione, volevo solo dirti che ho deciso di andare via. Ho bisogno di una pausa, e anche con Jordan le cose non vanno bene. Parto domani, prendo l'aereo per Barcellona. Ci tenevo veramente a salutarti." urlai.
Deglutii per trattenere le lacrime. Harry, anche con i gesti più stupidi, continuava a ferirmi.
Feci per andarmene, ma mi fermò col braccio.
"Sai che non ti lascerò partire vero? Quindi è inutile parlare. E adesso, fai quello che avevi promesso." mi guardò negli occhi.

"Cosa ti importa? Tornerò, solo un paio di settimane. Nel frattempo puoi anche scoparti quella tizia, no?"
"Vai in classe, ora. O ti sospendo per i prossimi dieci anni. Ovviamente non ti permetto di andare da nessuna parte. Mettitelo in testa." parlò.
Deglutii quando i suoi occhi tornarono fissi nei miei.
"Si, perché poi con chi scoperai? Non ti importa niente di me. Mi sento coinvolta con te solo sessualmente, capisci quanto fa schifo la cosa?" mormorai portandomi una mano tra i capelli.
"Alison, quale parte di 'Sei mia' non capisci? Ti gestisco io, tu rimani qui, anche perché non resisto lontano da te." rispose.

Il mio cuore perse un battito alle sue parole.
"Non esiste che mi gestisci tu! Io non sono tua!" urlai, esausta.
Il suo corpo si scontrò col mio e mi rimise di nuovo spalle al muro.
Si morse violentemente il labbro e il mio respiro si bloccò.
"Non baciarmi, non risolvi nulla. Forse non vederci per un po' ci farà bene, ci chiarirà le idee." sussurrai, abbassando lo sguardo per non fissare le sue labbra.
"Mi piace quando urli e ti arrabbi. A cosa diavolo devi pensare? Come fai la difficile, Al. Si sa che poi ritorni da me, siamo troppo per starci lontani."
Dovrò lottare con tutta me stessa per stargli lontana.
Socchiusi gli occhi prima di parlare.
"Harry, non vorrei finire per amarti. È già brutto così..il senso di colpa."

Quando pronunciai la parola 'amore' mi fissò serio.
"Io non ti amo Alison, e non ti amerò mai." disse guardandomi negli occhi.
Tutto questo faceva male. Io non amavo Harry, ma sentirmelo dire così mi distruggeva, scheggia dopo scheggia.
"Neanche io ti amo, ma purtroppo non so se un giorno lo farò. Ci ho pensato, a come potrebbe essere me e te insieme. Io penso al futuro, il nostro, insieme. Non posso escludere l'idea di amarti un giorno. È proprio questa la differenza tra noi. Dovrebbe essere il contrario, io sono troppo per te Harry. Io ho un cuore, tu no. Sarai sempre sotto di me." forzai un sorriso, prima di prendere le mie ultime cose e sparire da quell'ufficio, prenotando il mio biglietto aereo e finendo questa maledetta giornata scolastica.



Jason mi aveva accompagnata a casa dopo la scuola, insieme ad Emily.
Avevo dovuto sopportare quel piccolo tratto insieme, annoiata dal loro flirtare ovunque.
Eravamo tutte e tre sul divano a guardare la TV, loro ogni tanto ridacchiavano e io messaggiavo al cellulare con Jordan. Ci sarebbe stato anche lui questa sera da Jessi.
"Sorellina, sai che verrò a trovarti? Non più di due settimane okay? Rivoglio il tuo culo qui." parlò Jason, alzandosi per andare in cucina.
Ridacchiai.
"Va bene!"
"Allora, come farò senza la mia baciatrice personale?" parlò seria. Le sorrisi dolcemente, poggiando la testa sulla sua spalla.
"Ti bacerei un ultima volta ma c'è mio fratello, lesbicona, non sia mai!" ridacchiai.
Mi alzai dal divano sotto il suo sguardo e le feci un cenno. "Prepariamoci per stasera. Ti presto un vestito davvero bello, si?"
"No, jeans a vita!"
"Scordatelo. Fammi contenta, ti bacerò dopo okay?" le feci l'occhiolino ironicamente e lei arrossì.
Era così divertente prenderla in giro. Adoravo le sue reazioni.
"Cosa hai fatto con Harry?" chiese una volta entrate in stanza.
"Abbiamo scopato, in ufficio." dissi indifferente e i suoi occhi si spalancarono, scioccata.
"Ma gli ho parlato, lui non vuole che parta ma io lo farò. Tra noi non va bene e non andrà mai. Anche se, saremo sempre legati in qualche modo." dissi ancora, sospirando.

Per me scelsi un tubino rosso semplice ed aderente, con i tacchi color panna. Mentre per Emily optai con un vestitino largo ma bello, nero. Dopo varie storie, finalmente lo mise ma facendomi promettere di non truccarla. Dovetti per forza accettare le sue condizioni.
"Jessi c'è così poco per noi. Con Andreas tra le palle." disse mentre si pettinava i capelli.
"È felice, e spero che lo sia sempre. Tu sei impegnata con Jason, no?" la provocai e lei mi mandò un occhiataccia.
"Sei sicura di non avere una relazione con mio padre? Sai, ti ammazzerei."
Mi sentii offesa così continuai a truccarmi, ignorando la sua presenza. Ormai tutte le persone sembravano farmi male.
"Mi dispiace Ali. Che farai con Jordan?" sospirò.
"Lo mollerò non appena tornata." risposi insicura.
Gli volevo bene, anche se non ricambiavo il suo amore.
Feci un giro su me stessa ridendo. "Come sto?"
"Bellissima." disse dolcemente la mia amica.
"Vieni qui, lesbicona mia!" la abbracciai ridendo, unendo poi le labbra alle sue.
La baciai dolcemente, senza lingua ovviamente. Quella era esclusiva solo per un riccio stronzo.

Mi divertiva baciarla, sapevo di imbarazzarla sempre.
Lei socchiuse gli occhi, quasi sembrava più felice di baciare me che mio fratello.
"Allora, ti prometto di non scopare in quella casa di merda. E che ucciderò sua moglie se provasse a cacciarmi ancora. Non può essere il mio ultimo giorno qui senza fare guai. Sono pur sempre Alison Di Laurentis!" urlai sorridendo, uscendo di casa dopo aver salutato Jason, guardandolo toccare le labbra che poco prima avevano toccato le mie, e scappare via.




Raga! Alison partirà veramente, e cosa potrebbe accadere eh? ;) il prossimo capitolo rivelerà un po di cose, comunque il fatto che Ali bacia spesso Em mi puzza, idk..
Allora, se volete mi trovate in @payneismyangel e seguite la mia nuova storia! SEX'S LIST
MI RACCOMANDO ❤️

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