CAPITOLO 15
( vi consiglio di guardare il video con la nostra Ali ed Harry! Non è mio, avverto subito! Ma mi piace davvero molto. Vi bacio, @payneismyangel )
Em mi stava riaccompagnando a casa, salvandomi per la millesima volta da quella situazione esasperante. Ovviamente, non le avevo detto della telefonata con Harry.
La fissavo, era adorabile il suo sguardo attento sulla strada.
"Cosa farai, con questa situazione?" parlò, interrompendo i miei pensieri.
Sospirai, non sapendo cosa rispondere. E, non sapevo neanche cosa fare. Avrei voluto solo sparire e trasferirmi ai Caraibi per un'eterna vacanza lì.
"Farò quello che mi dice il cuore, Emily. Anche se potesse essere sbagliato, lo farò. Che senso ha fare la cosa giusta ma continuare ad avere rimorsi?" mormorai mordendomi il labbro, che Emily fissò a lungo.
A me Harry piaceva, e non l'avrei lasciato andare.
"E se per lui sei solo un gioco? Sai cosa voglio dire.." parlò lentamente, forse per paura di ferirmi.
Non mi fecero male le sue parole, quello era il dubbio che mi circondava eternamente.
"Mi ha detto.. vuole lasciare sua moglie per me." balbettai insicura.
L'avrebbe fatto?
"Non so se Jessi supererebbe questa cosa. Rovini il matrimonio tra i suoi, io ti odierei. Pensa bene Ali, Harry o Jessi?"
Sospirai.
"Jessi mi odierebbe comunque, ci ho già scopato con suo padre." parlai pregando di arrivare in fretta a casa per finire quella conversazione stressante.
Ci fu un grande silenzio, ma non imbarazzante, lei aveva paura di ferirmi e io avevo paura di scoppiare a piangere prima o poi.
"Grazie." sbottai. Lei mi sorrise e mi sentii veramente felice di averla come amica.
Non feci neanche caso che fossimo arrivate a casa mia.
"Ti accompagno" sussurrò, scendendo dall'auto insieme a me. Mi domandai come poteva a 16 anni come me, avere l'auto. Andava contro la legge o cosa?
Bussai sperando che ci fosse qualcuno a casa. Non volevo stare da sola, con la probabilità di ritrovarmi Harry nudo sul letto. Emily mi prese la mano, come se stesse leggendo nella mia mente, e mi rassicurò.
Per fortuna, Jason mi aprì. Mi sorrise, e il suo sorriso si fece più ampio quando notò Em.
Improvvisamente, le stampò un bacio sulle labbra. Io rimasi paralizzata, non sapevo cosa dire. Seriamente, Emily e mio fratello?
Mi disgustava il pensiero di aver baciato, anche per gioco, la stessa persona di mio fratello.
"Mi spiegate?" sbottai, schifata.
"Il ragazzo di cui parlavo, era tuo fratello. L'ho conosciuto ieri quando sono uscita da casa tua. Te l'avrei detto"
Emily era nervosa e Jason si grattava la nuca imbarazzato.
"Ci lasci sole un momento?"
Jason entrò in casa, socchiudendo la porta dietro di lui.
Mi girai verso di lei fissandola, con sguardo confuso e interrogativo.
"Seriamente Emily? Sei più disgustosa di me. Baciavi me per provare i baci che avresti dovuto dare a mio fratello. Mi da la nausea, non provare più a baciarmi okay?"
Le mie parole sembravano spaventarla. Forse i miei baci l'aiutavano davvero a fare pratica.
I suoi occhi erano fissi nei miei, non riuscivo a sostenere lo sguardo, era pesante.
Cercai di entrare in casa, esausta, ma lei mi tirò per un braccio, facendomi voltare ancora verso di lei.
Mi trattenni dal tirarle uno schiaffo, era pur sempre l'unica di cui mi fidavo.
"Devo andare Emily, spassatela pure con mio fratello, ma attenta a lui, ne cambia dieci al giorno. Vai, sii felice."
Entrai in casa sbattendo la porta con lo sguardo di Jason bruciarmi addosso, ma lo ignorai salendo al piano di sopra, in camera mia.
Cosa avrebbe fatto la vecchia Alison adesso?
Mi buttai a capofitto sul letto, stanca. Presi il mio iPhone per vedere le notifiche, quando mi accorsi che squillava e che era Jessi.
Non avevo voglia di rispondere, e non sapevo neanche quale bugia inventarmi.
"Pronto?" sospirai.
"Alison Di Laurentis!" urlò e io ridacchiai.
"Jessika Styles!" rise anche lei.
"Come ti senti? Mia madre mi ha detto che ti sei sentita male. Mi dispiace. Mio padre dopo un po' ha cacciato via Jordan, forse non voleva farlo rimanere senza di te."
Mi spaventai improvvisamente. Lo aveva cacciato? E se sua moglie avesse capito qualcosa?
"C-cacciato?" Balbettai.
"Si! Ma credo che se ne sarebbe andato comunque. Con Andreas è andato tutto bene. Dorme con me stasera! Nella stanza degli ospiti.. Ti va di venire con Jordan?"
"Jessi.. Io non so se voglio continuare con lui. Voglio restare da sola. Non so cosa fare" piansi.
In realtà, volevo stare con tuo padre.
"Ommiodio, Ali.. Fai quello che ti senti. Vuoi che venga?" sussurrò dolcemente.
Sorrisi, per la dolcezza della mia migliore amica.
"No, vorrei riposare, ci sentiamo dopo? Poi mi dici cosa indosserai stasera. Ti voglio bene" mormorai.
E dopo, caddi in un sonno profondo che avrei voluto non potesse finire mai.
Mi svegliai a causa del rumore di qualcuno che bussava alla porta della mia camera. Era abbastanza tardi
"Jason! Arrivo!" sbottai. Avevo i capelli spettinati e ancora la camicetta, leggermente sbottonata, con la gonna nera.
Aprii la porta annoiata, e quando trovai la figura di Harry davanti, il mio cuore smise di battere.
"C-cosa ci fai qui?" borbottai.
Sembrava leggermente arrabbiato.
"Jason mi ha lasciato entrare con una scusa, sembra che stiano arrivando i tuoi, l'ho sentito parlare al telefono, fammi entrare."
Annuii confusa. Ovviamente non era da Harry chiedere, lui doveva avere qualunque cosa volesse.
Chiuse la porta a chiave, poi scrutò il mio abbigliamento e sorrise. Si avvicinò a me, stringendomi i fianchi con le braccia, avendo la testa contro il suo petto.
"Non pensare a quella stupida di mia moglie, è noiosa a volte. È gelosa" parlò con voce roca. Quella che mi faceva impazzire.
"Harry.. Cosa provi per me?" la mia voce suonò insicura e debole.
"Mi attiri e non posso starti lontano."
Forzai un sorriso, ma in realtà avevo solo voglia di piangere. Volevo di più, perché quello che io provavo era più di una semplice attrazione.
Mi alzò il mento con le dita, mentre i suoi occhi mi fissavano. Amavo i suoi occhi verdi.
Unì le labbra alle mie, e io ricambiai il bacio, schiudendo dopo le labbra. La sua lingua accarezzava la mia, senza mai staccarsi. Quasi mi mancava l'ossigeno. Le sue mani che mi stringevano, per farmi sentire completamente sua. Le mie braccia intorno al suo collo, le mie dita incastrate tra i suoi ricci.
Mi erano mancate le sue labbra. Erano una droga per me.
E mi faceva male, desiderare qualcosa che sai di non poter mai avere. Mi viene da pensare che spesso ciò che desideriamo di più è quello che non potremo mai avere. Ho passato momenti a desiderare che fosse la persona giusta. Il guaio è che una persona non diventa giusta solo perché tu lo desideri.
Ci sono desideri, in noi, soffocati, dimenticati. Ma esistono anche desideri tormentosi, che non puoi soffocare, dimenticare. Sono quelli contro i quali nessuno riesce a difendersi.
Ed Harry è così. Lui è il mio desiderio tormentoso.
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