30 - 𝔽𝕦𝕠𝕔𝕠 𝔼 ℂ𝕒𝕞𝕠𝕞𝕚𝕝𝕝𝕒

Destiny

Osservavo gli uomini combattere tra loro.
Philip si allenava con il ragazzo dalla coda bionda, mentre Vynneris lanciava la sua ascia contro un albero, centrandolo sempre.
Mi ricordava Namti e la sua precisione infallibile. Anche lui sapeva usare bene le asce.
Non vedevo Kaifah e provai uno strano senso di nostalgia.
Mi guardai intorno, ma niente. Sembrava non essere nell'Accampamento. Eppure mi aveva detto che non mi avrebbe mai lasciato sola con gli altri uomini.
Vynneris spesso si girava e mi lanciava delle occhiatacce. I lividi sul suo volto, risalenti all'ultimo scontro con Kaifah, erano ben visibili.
Avrei tanto voluto allenarmi con gli altri, al posto di rimanere vicino alla tenda senza far nulla, ma non mi ero ancora ripresa pienamente.
Guardai in alto, gli alberi sembravan toccare il cielo e le loro grandi foglie facevano ombra impedendo ad alcuni raggi solari di penetrare.
"ah Philip! Sei debole!" disse il ragazzo con la coda all'arciere.
Philip che era caduto a terra si rialzó e rispose, tenendo una mano sulla pancia:" colpa della fame. Facciamo una pausa? "
L'avversario annuí.
Mi avvicinai a Philip e chiesi :" sai per caso dove è Kaifah? "
" perché ti manca?"
Lo fulminai con lo sguardo.
"penso sia dietro la tenda di Ayondri"
Ricevuta l'informazione volli sapere di più sui due.
"da quanto tempo è che tu e Kaifah vi conoscete?"
"ormai sono anni."
"E lui è sempre stato così... Aggressivo e autoritario?"
"no"
"e come era prima?"
"Diverso. Quando si perde qualcuno di importante, non si è più gli stessi"
Kaifah teneva davvero a qualcuno? Forse si trattava di una donna?
"dopo quell' avvenimento è cambiato. Poi ha ottenuto il ruolo di Generale.. "
"ma cosa è successo di preciso?" insistetti.
Philp pensò un attimo prima di rispondere.
"Forse è meglio che sia tu a chiederglielo."
"A quale età si può diventare Generali a Narrow?"
"Kaifah ha ottenuto il ruolo a trenta anni, guida l'esercito da tre anni ormai."
Quindi Kaifah aveva più di trenta anni e li dimostrava tutti, nel carattere, nell'aspetto e nei modi.
" quante battaglie avete combattuto insieme?"
"Molte più di quante immagini e non si è trattato solo di battaglie con le armi. Siamo sempre stati vicini nelle difficoltà"
"Philip! Torna qui! Non abbiamo finito con l'allenamento!" lo richiamò l'altro ragazzo.
Philip era aperto nelle conversazioni e mi sembrava diverso dagli altri.

Girata la tenda del medico, trovai Kaifah, intento a scuoiare una lepre. Apriva il corpo dell' animale con le mani, mentre tra i denti teneva un coltello.
Mentre svuotava il piccolo corpo delle interiora, io lo osservavo con un'espressione disgustata.
Kaifah strappava le carni con violenza e le tagliava con il coltello.
Sollevando lo sguardo, si accorse di me.
Levò il coltello dalla bocca e lo conficcó nel terreno.
"Cosa c'è?" prese un panno e si pulí le mani sporche di sangue.
"niente. Guardavo"
"mi stavi cercando?"
"niente affatto. Sono capitata qui per caso. Cercavo Ayondri" mentii.
Alzò un sopracciglio nero con un mezzo sorriso e disse con la sua voce profonda che aveva il potere di farmi sciogliere sul posto:" stai mentendo.."
Avevo trascorso due settimane all'accampamento e il Generale aveva capito come mi comportavo quando dicevo bugie, quando mi piaceva qualcosa, quando non lo sopportavo e quando diffidavo.
Anche io avevo imparato diverse cose su di lui. Se non facevi quel che diceva, non la passavi liscia.
Se voleva qualcosa che desiderava, faceva di tutto per ottenerla, come quella volta in cui lui e Philip volevano lo stesso pezzo di carne che era stato cotto sul fuoco. Era la parte più grande e succulenta, probabilmente si trattava di cervo.
L'arciere l'aveva puntato per primo, ma Kaifah lo voleva a tutti i costi.
I due si spintonarono e si rotolarono a terra, iniziando un combattimento. Sembravano due bambini che litigavano per una caramella.
In quel momento non riuscii a trattenermi e risi di gusto. Tutti mi guardarono, compresi i due.
Il Generale in rari momenti poteva essere un' altra persona. Si sforzava di esser gentile, non ti imponeva ordini e addirittura scherzava e sorrideva.
La seconda volta che siamo andati al fiume, quando gli ho detto di voltarsi per lasciarmi cambiare, lui se ne stava molto vicino all'acqua e la osservava, pensieroso.
In quel momento mi venne una fantastica idea.
Con tutta la forza che avevo e nonostante dei lievi dolori, lo spinsi in acqua.
Kaifah cadde e si bagnó fino al busto.
Risi mentre lui mi guardava con un'espressione seria di rimprovero che presto si trasformó in una maliziosa.
Smisi improvvisamente di ridere.
Il Generale uscì velocemente dall'acqua. Non fui abbastanza veloce.
Mi prese per la vita e mi trascinó con sé nel fiume.
I nostri vestiti si inzupparono.
I lunghi capelli neri di Kaifah si erano bagnati, e avevano acquistato un certo fascino.
Non ebbi il tempo di insultarlo o lamentarmi che con una mano mi spinse sott'acqua.
Riemersi e irritata ma allo stesso tempo divertita lo spinsi a mia volta, provando a far lo stesso, ma senza alcun risultato.
Kaifah era troppo pesante e possente da spostare.
Quella era stata una bella giornata.

Il Generale continuava a fissarmi.
Come mi aveva suggerito Philip, volevo chiedergli del suo passato, troppo curiosa
"cosa ti ha spinto a diventare un Generale di Narrow?" gli feci la stessa domanda della settimana prima.
"ti ho detto che mi sono distinto in battaglia. Nulla mi ha spinto in particolare" disse in tono duro.
"anche tu menti.."
Si acciglió.
"È morto qualcuno a te caro, vero?" dissi, diretta.
Mi guardó, improvvisamente rabbioso.
"Non so cosa tu stia blaterando" si alzò di scatto dal tronco.
Avevo toccato un tasto dolente. Non mi avrebbe mai rivelato del suo passato.

"Generale!" disse Ayondri ansimando.
"cosa succede?!"
"I cavalli. Sono nervosi e non riusciamo a calmarli"
"che significa che non riuscite a calmare dei cavalli?! Siete degli incompetenti!" ruggí Kaifah.
"Ma signore, i cavalli stanno scappando.."
"Stanno che?!"
"anche il suo, Generale"
Kaifah cammino a passo svelto, lo seguii.
I cavalli correvano per tutto L'accampamento.
Uno saltò la legna preparata per il fuoco e si precipitò verso la foresta, sparendo tra la vegetazione.
Philip, Ayondri e Vynneris stavano cercando di calmare i loro.
Cosa poteva averli spaventati così tanto?
Uno stallone nero ci sfrecció davanti, la sella sul dorso con le staffe che penzolavano in modo scomposto.
Era una sella in cuoio rossa e marrone con attaccate due sacche, una borraccia. Dietro di essa vi era attaccata una coperta verde arrotolata e tenuta con dei lacci.
Le staffe avevano degli spuntoni laterali appuntiti.
Kaifah corse appresso all'animale, prima che questo potesse fuggire nel bosco e lo afferrò per le briglie.
Lo stallone storse il collo e iniziò a scalciare e nitrire furiosamente.
Ad un tratto si impennó e il Generale non riuscì a tenerlo fermo.
Tornato a terra con le zampe anteriori, il cavallo corse sfiorando Kaifah e lo spuntone di una staffa gli procurò un lungo taglio sulla guancia destra.
L'uomo si portò una mano sul viso e alla vista del sangue, guardó l'animale con un tale odio da farmi pietrificare.
Ebbi paura per quel cavallo.
"Fermate quell'animale!" Sbottó Kaifah, furioso più che mai.
I compagni obbedirono, ma non Vynneris, lui dopo aver calmato il suo cavallo, si appoggiò ad un albero, godendosi la scena.
Philip prese lo stallone nero per la cavezza, mentre Rocer e Ayondri per le briglie e la sella.
"stupido cavallo!" ringhió il Generale, sfoderando la sua spada dal manico di un bronzo scuro, decorato con un rubino rosso.
"Vediamo se ora impari a rispettarmi!"
Mi parai davanti a lui, prima che potesse ferire l'animale.
"Non farlo! " dissi, sperando di essere ascoltata.
Kaifah sgranó gli occhi
" levati di mezzo!" rispose a denti stretti
"No"
"ti ho detto di spostarti! "
"È un animale. Non l'ha certo fatto apposta"
"Destiny, è un ordine!"
Scossi il capo.
Mi fece spostare con il braccio, ma non mi diedi per vinta e mi frapposi nuovamente tra il cavallo e il Generale.
"Non vedi che è spaventato? Poverino, lo compatisco. Mi chiedo come faccia a sopportare il padrone che non è un uomo ma un mostro!"
Kaifah rimase colpito dalle mie parole.
Vynneris sogghignava, mentre gli altri uomini erano rimasti in silenzio.
Il Generale rinfoderó la sua spada ed io emisi un sospiro di sollievo.
" un mostro, eh? " mi domandó poi Kaifah con una smorfia, prima di ritirarsi nella sua tenda.
Non lo fermai e mi misi ad accarezzare il muso nero del cavallo. Era simile a Vieternan.

Lanciai uno sguardo alla tenda di Kaifah. La pesante coperta messa come porta era mossa dal vento e se vi erano forti soffiate, permetteva di vedere una piccola parte dell'interno.
Pensai di aver esagerato. Non avevo mai chiamato Kaifah "un mostro". Qualche volta poteva sembrarlo per la crudeltà, ma in fondo non lo era affatto.
L'avevo ferito? Così sembrava.
Anche gli altri uomini guardavano verso la tenda.
Vynneris era scoppiato in una sonora risata, divertito dalla piega che aveva preso la situazione.
Non sapevo che fare. Improvvisamente fui assalita dal senso di colpa.
Mi ero subito pentita di quel che avevo detto e lasciando il cavallo entrai nella tenda.
Kaifah stava in piedi, piegato con le mani sul mobile, la testa china.
"Kaifah..." dissi con un tono di voce quasi impercettibile.
Alzò lo sguardo verso di me.
"Ciò che ho detto non lo pensavo veramente. Non sei un mostro." continuai, avvicinandomi a lui. Del sangue fresco usciva dal taglio che aveva sulla guancia.
Sbuffó e si spostò dal mobile, cominciando a camminare per la tenda.
Aspettavo una sua risposta, sarebbe andata bene una qualunque, ma doveva dire qualcosa.
Si fermò di scatto.
Mi diede un'ultima occhiata e, abbassando il capo, sospirò.
"la colpa è mia" Bisbiglió poi.
Il sangue continuava a macchiargli il viso e non lo sopportavo.
"lasciami pulire quella ferita"
"non ce ne è bisogno. Se ne andrà col tempo"
"si infetterà"
Poiché sul divanetto vi erano diverse borse e pellicce, mi avvicinai al letto e gli dissi di sedersi sul materasso.
Eseguì senza proteste.
Presi un boccale. Dovevo riempirlo con quelcosa di forte, che avrebbe potuto disinfettare la ferita.
Aprii una botte che era posizionata vicino all'entrata e sentii la bibita. Aveva un odore acre e pungente.
Di che si trattava?
"quello è fuoco rispetto alla vostra camomilla." mi avvertì Kaifah.
" camomilla?" intendeva il Tantler.
"il veleno del serpente. Così lo chiamiamo a Narrow"
Affondai il boccale nella botte, riempendolo di quella bibita a me nuova e presi un panno.
Il Generale si appoggiò allo schienale del letto ed io mi sistemai accanto a lui.
Dopo aver inibito la pezza nel liquido, la strizzai e gliela passai lentamente sul taglio.
Gli occhi di Kaifah si fissarono nei miei,
serró la mascella e strinse le labbra.
Mi avvicinai maggiormente al suo viso per vedere meglio il taglio e Inzuppai nuovamente la pezza.
Infastidito dal bruciore del liquido , Kaifah scostò il viso.
"sta fermo" lo ammonii in tono dolce. Sbuffó e con uno sforzo mi accontentó.
Gli presi il mento con le dita e gli feci girare il viso di lato, per vedere meglio il taglio.
"ho quasi fatto." Strofinai con una certa pressione.
Il Generale scostó di nuovo il viso.
Mi avvicinai ancora di più e riprendendo il suo viso con una mano, dissi:" fermati Kaifah. Ho quasi finito di pulirla. Abbi pazienza"
Sentii il suo respiro caldo. Incontrai i suoi occhi e le sue labbra.
Kaifah mi afferró la nuca con una mano, e eliminó lo spazio che separave le nostre labbra, baciandomi con passione.
Gemetti per la sorpresa, prima di lasciarmi andare nel bacio.
Non ebbi il tempo di pensare o muovermi.
Lui rimaneva attaccato alle mie labbra, ed io ero incapace di interrompere le sensazioni che mi procurava il contatto con le sue.
Il cuore batteva forte e mille pensieri mi passarono per la mente.
Ma improvvisamente mi ricordai chi ero e quali doveri avevo, due cose che avevo temporaneamente chiuso in un cassetto.
Ero il Leader di Aither e lui era un Generale di Narrow. Dovevo proteggere il regno, non sedurre gli stranieri. E poi lui stava giocando con me, era evidente.
Mi staccai bruscamente dalle sue labbra.
Cosa stavo facendo?
Kaifah mi guardó, confuso. Avevo appena spezzato il suo incantesimo.
Si sporse per un altro bacio, ma mi alzai dal letto, lasciando boccale e panno.
Il Generale si alzò a sua volta, venendomi incontro, ma io indietreggiai.
"No. Non posso" dissi, evitando un mobile.
"questo.. Questo bacio.. non è mai accaduto. Ci siamo spiegati?" aggiunsi, mentre Kaifah continuava ad avanzare con un'espressione maliziosa che alle ultime mie parole divenne seria.
"come scusa?" domandó, incredulo.
Non risposi e senza aspettare oltre uscii decisa dalla tenda.
Continuó a seguirmi.
"Lasciami stare, Kaifah!"
Smise di venirmi appresso.
Superai Vynneris e mi incamminai verso il fiume.

Seduta sulla riva, iniziai a riflettere. Non sapevo che fare e mentre ero indecisa e confusa, l'acqua scorreva vicino a me.
Ma quel bacio mi perseguitava. In quel momento sapevo di voler continuare a sentire le sue labbra carnose contro le mie, il tepore del suo respiro, la sua mano sulla mia nuca.
Perché mi comportavo in quel modo?
Perché mi piacevano quelle sensazioni?
Nel tempo trascorso con Kaifah avevano iniziato a piacermi la sua voce autoritaria, i suoi occhi di ghiaccio, i suoi lunghi capelli neri, il suo raro lato giocoso, i suoi sguardi maliziosi, il suo corpo possente e muscoloso, le sue labbra...
Scossi il capo freneticamente, cercando di cacciare via quei pensieri, ma con uno scarso risultato.
Ero il Leader, non dovevo pensare a certe cose e non potevo permettere che qualcosa o qualcuno mi distraesse dal mio compito.
Non dovevo cedere.

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