27 - 𝕃𝕒 𝕄𝕚𝕒 𝕊𝕚𝕘𝕟𝕠𝕣𝕒
Destiny
Eran passati altri due giorni dalla 'partita' a scacchi con il Generale e stavo molto meglio. Il dolore era quasi sparito del tutto.
Ayondri era rimasto senza parole e aveva attribuito tutto il merito al suo impasto d'erbe. Gli avrei riso in faccia.
Erano le prime luci dell'alba, mi ero svegliata presto e giravo per la tenda, annoiata.
Ogni tanto mi avvicinavo alla scacchiera e muovevo una pedina. Accarezzavo i mobili, pensierosa e mi ributtavo sul letto avvolgendomi nelle pellicce. Avevo addosso ancora la giacca di Kaifah, che ormai aveva preso il mio odore.
Ad un tratto sentii dei rumori e delle voci maschili provenire da fuori.
Mi avvicinai all'uscita della tenda e misi il capo fuori. Era la prima volta che guardavo fuori da quando mi ero risvegliata dopo la cascata. L'accampamento era in un bosco.
Poco distanti dalla tenda del Generale ve ne erano altre quattro, ognuna di diversa agrandezza e colore. Quella di Kaifah era la più spaziosa.
Vi erano le ceneri dei fuochi che ardevano la notte prima e dei tronchi d'albero eran disposti intorno ad essi.
Girai il capo nella direzione dalla quale provenivano le voci e quello che vidi mi lasció senza parole.
Due uomini stavano lottando corpo a corpo.
Erano entrambi a torso nudo e uno dei due era Kaifah. Non riuscii a distogliere lo sguardo.
Tutto il suo corpo era in tensione e i muscoli guizzavano sotto la pelle.
Si stava allenando con un altro uomo che avevo già intravisto all'Accademia. Alto, corti capelli castani, occhi neri e svegli. Ricordai che teneva un arco dietro le spalle. Era un arciere.
Kaifah sferrava dei colpi davvero forti, ma l'altro li schivava e con fare divertito, diceva :"avanti Generale, è tutto qui ciò che sai fare?"
Quello ringhió e con un dritto lo colpí su un fianco, facendolo cadere a terra.
L'avversario si rialzó e sferró un pugno sul volto di Kaifah, che di risposta si avventó si di lui e prendendolo con uno strano abbraccio, lo buttò nuovamente sul terreno, cadendoci anche lui.
L'arciere si dimenó, ma l'altro lo fece voltare sulla pancia e gli mise un ginocchio sulla schiena, mentre con entrambe le mani gli tirava un braccio.
"okok! Basta basta!" Gemette quello.
"Non mi pare d'aver sentito bene... " disse il Generale con arroganza.
"hai vinto te! Hai vinto te! Ma adesso.. Lasciami!" supplicó
Kaifah fece una risata interna davvero inquietante, prima di lasciare l'avversario.
Che peccato. Tifavo per l'arciere.
Il Generale si rialzò da terra e si guardó attorno. Mi vide e un sorrisetto si disegnò sulle sue labbra.
Ritirai immediatamente la testa dentro la tenda. Il mio cuore batteva a mille.
Cosa stavo facendo?
Feci per tornare a letto.
"spero ti sia piaciuto lo spettacolo"
Mi voltai di scatto e senza volerlo posai le mani su un petto grande e tonico.
Rimasi immobile.
Alzai lentamente lo sguardo e incontrai gli occhi grigi di Kaifah, che mi osservava con la testa piegata di lato e un sopracciglio alzato.
Merda. Ritirai velocemente le mani e indietreggiai.
"Philip è bravo ma non riuscirà mai a vincere contro di me" disse, spavaldo.
"Ma io ho vinto contro di te. Non sopravvalutati troppo" risposi, senza pensare.
Kaifah divenne improvvisamente serio.
Venne verso di me con passo deciso. Indietreggiai fino ad andare a sbattere contro un mobile di legno.
Il suo viso era a pochi centimetri dal mio.
Da un momento all'altro il cuore sarebbe uscito dal mio petto.
Una miriade di pensieri passarono nella mia mente.
Era pericolosamente vicino e i nostri corpi erano sull'orlo di toccarsi.
Kaifah si abbassó e sussurrò al mio orecchio :" se non fosse stato per me, in questo momento saresti sul fondo della cascata"
Il suo fiato era caldo.
"E adesso, se non ti dispiace, vorrei prendere i miei vestiti"
Rimasi immobile, ero di pietra. Sentivo le guance infuocarsi.
Vedendo che non mi muovevo il Generale mi spostò con un braccio.
Aprí il primo cassetto del mobile e prese una camicia nera. Se la mise. La veste era aperta sul collo e lasciava intravedere una piccola parte del petto.
Fatto ciò, mi guardó.
"a dopo" disse con voce sensuale e provocatoria.
Scosse il capo, ridacchiando e uscì dalla tenda.
Ci misi del tempo per riprendermi.
Kaifah's pov
Uscii dalla tenda, ancora ridacchiando.
La ragazza mi incuriosiva e mi intrigava.
I suoi capelli mi attiravano come facevano le fiamme di un fuoco e i suoi occhi ambrati mi sfidavano in continuazione.
Mi diressi verso Philip,impegnato a discutere con Rocer.
"Venite con me al mercato?"
"Io non ho voglia di tornare lì." Rocer incroció le braccia e si guardó attorno con fare infastidito "resto qui"
"e perché mai?" domandó l'arciere
"quelli di Aither si danno troppe arie."spiegò
"tu vieni Philip? " domandai.
"beh.. Io penso che.. "
Non gli lasciai finire la frase. "perfetto. Prendi il tuo cavallo."
L'arciere sbuffó e si diresse verso il suo cavallo.
Rocer stava per andarsene per i fatti suoi, ma lo fermai.
"ah un'ultima cosa.."
"si, Generale?"
"se qualcuno di voi osa toccare la ragazza in mia assenza, quando torno gli taglio la testa, ci siamo capiti?"
"Si Generale!" rispose prontamente. Sapeva bene che ne ero capace.
"Riferiscilo soprattutto a Vynneris"
Vynneris durante le razzie e i saccheggi aveva sempre voluto ciò che era mio, ecco perché non mi fidavo a lasciare Destiny da sola. Lei sapeva proteggerisi, ma in quel momento non era in condizioni di lottare o far resistenza. Non si era ripresa del tutto.
Il Guerriero chinó il capo.
Guardai un'ultima volta la mia tenda, poi raggiunsi Philip.
Al mercato...
"cosa vuoi comprare ?" mi domandó l'arciere, guardandosi intorno.
Vi erano troppe persone e troppi carri che occupavano la strada, perciò fummo costretti a scendere dai nostri cavalli.
"Un abito da donna"
"Aspetta che hai detto?"
"un abito da donna" ripetei
"Tu vuoi comprare un vestito da donna?? "
Philip mi guardava, attonito. Non se lo aspettava.
Annuii.
"stai bene, Kaifah?"
"Mai stato meglio" Mi avvicinai al banco dove delle ansiane signore avevano esposto dei vestiti.
Lasciai il mio cavallo all'arciere.
Guardai attentamente le stoffe e i diversi stili.
Vi erano due vestiti rosa, uno nero, uno bianco e un altro color crema.
Uno mi attirava in particolare. Era rosso bordeaux, il colore del sangue.
Aveva due scollature, una davanti sul seno e una dietro, lungo la schiena.
Lasciava le braccia scoperte.
Toccai il tessuto con due dita, né troppo leggero né troppo pesante. Sembrava ottimo.
Il vestito era semplice, non troppo elegante.
Non aveva pizzi, merletti o disegni.
Pensai a come sarebbe stato indosso alla ragazza. Le avrebbe messo in risalto le forme e si sarebbe ben abbinato con i suoi capelli e i suoi occhi.
Lo indicai a Philip.
"quello?!"
"perché no?"
Il suo sguardo si soffermó sulla scollatura davanti. "si vede che lo hai scelto tu"
Gli diedi un'amichevole gomitata.
Chiesi il prezzo alla venditrice. Non esitai. Era perfetto per Destiny.
L' anziana mi guardava in modo dolce, mentre incartava meticolosamente il vestito. Tutta quella dolcezza mi metteva a disagio.
"la sua signora ne sarà molto felice. Ha fatto un'ottima scelta" disse poi, facendo il fiocco finale.
La mia signora?
Sentii Philip irrigidirsi dietro di me.
Rimasi immobile alla frase.
Destiny non era la 'mia signora' .
Ero assorto nei pensieri quando mi accorsi che l'anziana si era sporta dal banco per porgermi il pacco e stava aspettando che lo prendessi.
Misi l'incarto sotto braccio e senza curarmi di salutare la venditrice, mi allontanai.
Philip non disse nulla riguardo a ciò che aveva detto l'anziana e nemmeno io lo feci.
La mia signora...
Destiny la 'mia signora' ?
Mi veniva da ridere all'idea.
Io e Philip ci fermammo a guardare l'imponente palazzo reale.
Quattro guardie dalle armature scintillanti stavano a guardia del grande portone.
Tenevano una lancia e uno scudo, sul quale vi era disegnata una maschera dorata con dietro due spade incrociate.
L'acqua delle tante fontane che circondavano la piazza difronte era così limpida da sembrare trasparente.
"quando la ragazza si sarà ripresa del tutto, invieremo una lettera al re e il Leader tornerà al suo palazzo dorato" dissi.
"mi avevi detto che si era già ripresa."
"Ayondri dice che ci potrebbero essere delle ricadute. Il dolore non lo senti tutto in una volta"
"e cosa si fa con il piano?"
"lasceremo che lei ritorni a casa. A quel punto avremo la fiducia di tutti e quando sarà il momento, colpiremo."
Tornammo all' accampamento verso sera.
Erano già stati accesi dei fuochi e Rocer, Ayondri e Vynneris si stavano già scaldando.
"salute generale!" disse Rocer, con in mano un boccale. Era ubriaco. Non sapeva regolarsi, ma come biasimarlo, una volta iniziato a bere il "veleno del serpente", è difficile smettere.
"Ci vediamo dopo, Philip" mi congedai da lui ed entrai nella mia tenda.
Destiny stava dormendo, coperta da una pelliccia.
Posai il pacco ai piedi del letto e mi avvicinai, abbassandomi per guardarla meglio.
Stringeva il cuscino con la sua aria da innocente. Era davvero bella..
La mia signora..
Delle ciocche di capelli le erano cadute sul viso. Con una mano provai a spostarle e metterle dietro il suo orecchio, ma non ce la feci.
La mia signora...
Le parole di quella vecchia mi tormentavano.
Mi alzai dal pavimento sul quale mi ero inginocchiato.
Feci qualche passo verso il tavolino e vidi che gli scacchi erano stati spostati.
Mi venne da sorridere. Le era piaciuta la mia spiegazione riguardo il mio modo di preparare la disposizione di un esercito.
Ripensai ai miei fallimenti. Non ero stato capace di uccidere il Leader, una donna.
Preso dalla rabbia, mi alzai di scatto e diedi un calcio alla sedia sulla quale ero seduto.
Quella cadde a terra con un forte rumore.
Destiny si sveglió di soprassalto.
"ehm scusa" dissi
Si stropicció gli occhi e vide l'incarto ai piedi del letto.
"che cos'è?" domandó con un sorriso, curiosa.
"È per te. Provatelo"
La ragazza prese il pacco tra le mani, sciolse il fiocco e lo aprì.
Dopo aver visto entrambe le scollature della veste mi rivolse uno sguardo incerto.
"Non ti piace?" le domandai
Mi indicò le due scollature.
Sorrisi.
"provatelo"
Scese dal letto e si posò il vestito sul corpo, come per vederne la lunghezza.
La osservavo incuriosito. Volevo sapere cosa ne pensava.
"Puoi uscire?"
Sbuffando mi voltai.
"No. Intendo fuori dalla tenda"
Emisi un lamento, seccato e uscii.
Come diceva Ayondri, bisogna lasciarle la sua "riservatezza".
Gli altri miei compagni erano seduti sui tronchi e continuavano a bere. Philip rideva con loro, anche lui si era ubriacato.
"Ehi Generale, ti ha cacciato fuori?" mi domandó Vynneris "non te la vuole dare, per caso?"
Lo incenerii con lo sguardo. Avrei voluto tagliargli la lingua.
"Hai fatto?" domandai alla ragazza dentro la tenda. Non vi fu risposta, quindi entrai.
Si stava tirando sú una spallina.
Rimasi a contemplarla.
"ti avevo detto di rimanere fuori.. "
Non risposi.
Finí di sistemarsi il vestito e si voltò verso di me.
L'abito le arrivava fino ai piedi e le metteva in risalto il seno, sul quale mi cadde l'occhio.
Destiny prese la gonna del vestito con le mani e volteggió.
Come avrei mai potuto ucciderla?
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