25 - 𝔻𝕠𝕧𝕖 𝕤𝕠𝕟𝕠?
Kaifah
Dopo aver messo la ragazza ancora gocciolante nel mio letto, come mi aveva suggerito Ayondri, iniziai a passeggiare per la mia tenda, indeciso su cosa fare.
L'accampamento era stato recentemente montato in un bosco poco lontano dal regno, e poiché le trattative per l'alleanza sarebbero durate ancora per molto, un carro ci era venuto in aiuto da Narrow, portando l'occorrente per soggiornare nelle tende.
Nella mia avevo disposto un letto, un tavolino di medie dimensioni in legno, una specie di divano, pellicce e coperte per la notte, un piccolo mobile, viveri, delle botti con dentro la mia bevanda preferita, "il veleno del serpente", una scacchiera, candele e altri utensili.
Mentre facevo avanti e indietro nella tenda, lanciavo delle occhiate distratte a Destiny, che non dava alcun segno di vita. Tuttavia il suo petto si alzava ed abbassava lentamente.
Mi stavo già pentendo della mia scelta, forse avrei dovuto lasciarla in acqua.
Avrei completato il mio compito e in quel momento non avrei avuto di che preoccuparmi.
Invece mi ritrovavo con il letto occupato e con una persona di cui prendermi cura, non una qualsiasi, bensì il Leader, colui che avrei dovuto uccidere.
Non poteva andare peggio.
Preso dalla rabbia, uscii dalla tenda e mi diressi in quella di Philip, che era blu, mentre la mia era rossa.
Entrai.
La sua tenda era più piccola della mia, aveva un letto, un minuscolo tavolino dove vi era una borraccia di pelle, una sedia con dei manici, sulla quale aveva appoggiato arco e frecce e due libri , "L'arte della guerra" e un suo diario.
Non avevo mai compreso perché a Philip interessasseró così tanto i libri, li ritenevo inutili.
"ah sei venuto.." l'arciere stava seduto sul suo letto con una penna e un foglio tra le mani.
"cosa stai facendo?" Mi accigliai.
"il re deve essere informato"
"ma cosa diamine stai dicendo? Non ti azzardare! "
"ah va bene, allora glielo dirai tu quello che è successo,che non sei riuscito ad uccidere una donna! "
Rimasi in silenzio, impassibile. Gli avrei voluto spaccare quel bel naso dritto che si ritrovava.
"Lei morirà stanotte" sentenziai
"E cosa dirai ad Aron?"
"che la ragazza non è riuscita a sopravvivere"
"non potrai fallire come l'altra volta"
"non falliró"
"e poi non potrai usare un pugnale, si accorgerebbero delle ferite."
"la strozzeró, la soffocheró con il cuscino. Ci sono tanti modi che come sai bene ho già sperimentato su diverse persone."
Philip mi guardó con un fare divertito "non ce la farai"
"questo è da vedere"
Aspettai l'arrivo della notte prima di agire.
Ero determinato. Avrei ucciso quella ragazza e i miei problemi sarebbero svaniti.
Mi avvicinai lentamente al letto.
Destiny continuava a non dare segni, non avrei avuto problemi.
Il suo collo era ben esposto. lo percorsi con una mano. La sua pelle era liscia e morbida.
Ero pronto.
Misi entrambe le mani sul suo collo.
Non ci sarebbe voluto molto. Tuttavia ero teso, non mi era mai successo prima.
Agivo d'impulso e uccidevo facilmente le mie vittime, con lei però sembrava diverso.
Manteneva la sua espressione serena e innocente.
Se non fossi riuscito nell'impresa, ci sarebbero state delle gravi conseguenze. Non potevo permettermi un errore simile.
C'era qualcosa in lei che mi rendeva insicuro, in un certo senso vulnerabile. E la cosa non mi piaceva affatto.
Scacciai subito quei pensieri fuorvianti, pronto a stringere la presa.
La ragazza emise un mugolio.
Mi Immobilizzai, non sapendo che fare.
Lei alzò le sopracciglia e aprí leggermente gli occhi.
Avevo ancora le mani sul suo collo.
Sollevò di poco la testa dal cuscino e dopo avermi visto sgranó gli occhi, arretró di colpo con uno scatto ed emise un forte gemito di dolore.
Destiny's pov
"aaargh!" mi lamentai. Mi duoleva tutto il corpo. Era dolore allo stato puro.
"Tu! Sta lontano da me! Dove mi trovo?! Perché sono qui?! Aaargh perché mi fa male tutto?!" dissi, disorientata. Non ero spaventata, ma la presenza del Generale mi turbava.
"Ti ricordo che sei precipitata giù da una cascata..." mormorò. Era stranamente pallido e sembrava a disagio.
"Ma perché sono con te? Dove mi trovo?!"
"Sei nel mio accampamento, precisamente nella mia tenda." disse, con fare arrogante. Era tornato in sé. Non era più pallido e i suoi occhi erano di ghiaccio.
"Nononononono" Non volevo crederci.
"Aron ci ha dato il compito di occuparci di te"
"Mio padre non lo farebbe mai!"
"Eppure è lui che lo ha proposto! " rispose incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio.
"non ti credo!"
Non poteva essere!
"fa come vuoi" disse avvicinandosi a me.
"No! Ti ho detto di starmi lontano!"
Cercai di allontanarmi, ma faceva troppo male. Un dolore acuto si propagava per tutta la schiena.
"Rimarrai qui finché non ti sarai ripresa"
"Con te non ci staró mai" risposi.
"Non penso tu abbia altra scelta...
Allora, hai due opzioni, scegli. O dormi sul mio letto o sul divano, che è parecchio scomodo."
Non risposi. Non avrei mai dormito nella sua tenda. Dovevo tornare ad Aither. Un Leader deve sempre proteggere e vegliare sul suo regno. La sua assenza lo esporrebbe a possibili attacchi, e in quel momento mancavano anche i Guardiani...
"E va bene! il letto è tuo.. Per ora" concluse, prima di dirigersi verso l'uscita "Vado a chiamare Ayondri, per dirgli che ti sei svegliata"
"Io non staró un momento di più in questo posto!" dissi.
Si voltò con un ghigno sulle labbra "Allora alzati."
"con piacere! " mi alzai con uno scatto, mettendomi seduta.
Tirai un forte urlo e ricaddi gemendo sul materasso. Ero come immobilizzata.
Kaifah mi guardó un ultima volta, con sguardo deluso, per poi uscire.
Non potevo restare. Non potevo arrendermi al dolore,ma dopo l'ultimo scatto che avevo fatto, la fitta era più forte di prima.
Chiusi gli occhi, rassegnata.
Kaifah ci mise poco a tornare. Al suo fianco vi era un altro uomo, più basso di lui, robusto, con un viso ovale, capelli castani corti che gli aderivano al capo, due piccoli occhi scuri, un naso a patata e delle labbra sottili.
Aveva delle mani tozze, con dei grandi anelli alle dita. Indossava dei pantaloni neri, dei corti stivali e un farsetto verde, dalle cuciture perfette.
Il suo fisico era completamente diverso da quello di Kaifah. Il Generale era molto alto, aveva delle spalle larghe, un petto ampio, braccia muscolose, occhi felini, linee nette delle mandiblole, un naso perfetto e delle labbra carnose. In quel momento i suoi lunghi capelli neri erano spettinati e tenuti davanti alle spalle.
"Vedi? È sveglia" disse Kaifah
"hm. Vediamo" la voce dell'altro uomo non era profonda e intimidatoria come quella del primo. Anzi, era acuta e nasale.
L'uomo si avvicinò al letto, osservandomi con i suoi piccoli occhi.
Cosa voleva?
Presi una morbida pelliccia di lupo che si trovava sul letto e mi coprii maggiormente.
Il vestito era bagnato e aderiva al mio corpo, mentre i miei capelli erano umidi.
Stava per posare una mano sul mio braccio.
"Non azzardarti." lo avvertii
"Sono Ayondri, un medico."
"pensi che mi interessi chi sei?!"
L'uomo si voltò verso Kaifah che era rimasto fermo ad osservare la scena vicino all'uscita della tenda.
Il Generale sbuffó e si avvicinò anche lui al letto " Permettigli di visitarti"
Guardai entrambi con diffidenza.
"procedi pure Ayondri" Disse Kaifah.
Il "medico" posò delicatamente una mano su una mia spalla "ti fa male qui?"
"certo che mi fa male."
Proseguì, tastando le braccia
" si. fa male anche lì." rispondevo, annoiata.
"e qui?"
"si.."
"qui?"
"Si."
"anche.."
"SI!" sbottai. Mi faceva male tutto!
" Ascolta, cara. Gli abiti bagnati peggioreranno il dolore.. " disse poi Ayondri.
" Levati quella cosa di dosso" disse ad un tratto Kaifah, in tono autoritario.
Strinsi maggiormente la pelliccia sul mio petto.
"Avanti! Mi hai sentito bene, levatelo!"
Guardavo Kaifah con incertezza. Mi sentivo davvero a disagio.
"che c'è?!" domandó poi il generale al medico, che lo guardava con disapprovazione.
Non potevo spogliarmi davanti a loro e poi non avrei avuto altro da mettermi.
"ti verranno procurati dei vestiti da poter indossare, non preoccuparti" mi rassicuró Ayondri. Dopotutto quell'uomo era davvero gentile nei miei confronti.
" e dove li troviamo dei vestiti?" domandó il Generale.
"indovina?" rispose l'altro.
"Ah nonono. Non se ne parla!"
"Avanti Kaifah...cosa altro può mettersi?"
Kaifah mi rivolse un sorriso malizioso. Avrebbe sicuramente preferito vedermi girare nuda.
L'uomo dai lunghi capelli neri emise un lamento, irritato, e prese una giacca dal cassetto aperto di un mobile.
Una giacca davvero grande, di pelle nera con una pelliccia d'orso marrone. Gli piacevano le pellicce..
Mi porse la giacca, allungai il braccio più che potei, ma era troppo lontana e sembrava che Kaifah stesse volutamente rendendomi difficile l'impresa.
Con un gemito feci uno sforzo e afferrai una parte del l'indumento con le dita.
Kaifah lasciò cadere la giacca che scivolò dalla mia presa e cadde ai piedi del letto.
Il medico si piegò a raccoglierla da terra, porgendomela con garbo.
Lo ringraziai.
Dopo avermi dato l'indumento, Ayondri mi salutò con riverenza e si diresse verso l'uscita.
Kaifah continuava ad osservarmi con le braccia incrociate al petto e il suo sguardo gelido.
Guardava la sua giacca, poi me.
"Andiamo Kaifah, lasciamole la sua riservatezza" lo riprese Ayondri
Il Generale si decise a uscire dalla tenda insieme all'altro uomo e io rimasi da sola con la schiena stesa sul letto e la giacca in mano.
Espirai a fondo.
Abbassai le spalline del vestito con grande difficoltà, sia perché il fatto che fosse bagnato non mi aiutava, sia perché a ogni movimento che facevo, il dolore aumentava.
Abbassai la veste più che potei e alzai la schiena per sfilarla. Lanciai un urlo per il forte male.
La giacca di Kaifah era grande e larga e odorava di muschio e legno d'abete , il suo profumo.
La indossai infilando un braccio dopo l'altro e la abbottonai lentamente. Mi arrivava a metà coscia per quanto era grande.
Era calda e comoda.
Ripensai alla cascata. Selene era rimasta da sola, i Guardiani sarebbero tornati dopo cinque giorni e io non potevo far nulla. Ero bloccata a letto. Sperai solo che Selene se la sarebbe cavata fino al ritorno dei ragazzi e che Aither fosse ben protetto, poiché non avrei potuto provvedere alla sua tutela.
Kaifah's pov
"Quanto ci vorrà secondo te?" domandai
"settimane" rispose Ayondri.
"quante?"
"non so dirlo ancora." scosse la testa, incerto.
"di cosa ha bisogno?"
"Deve restare a riposo e al caldo. È molto debole."
"Settimane è un tempo troppo lungo! Cosa dovrei fare?!" mi innervosii. Avrei dovuto sopportare la ragazza per molto tempo e la cosa non mi stava per niente bene.
" Non lo so, Kaifah. Sei stato tu a salvarla dalla cascata e adesso sarai tu a occupartene..."
Si. Era meglio se l'avessi lasciata in acqua.
" Nessuno deve dire al re ciò che è accaduto, mi hai capito bene?!"
Annuí velocemente con il capo, intimorito dalla mia voce.
"Puoi andare adesso" dissi poi.
"Buona serata, Generale" accennò un inchino e se ne andò.
Mi guardai intorno. Era già notte, faceva freddo. Gli alti alberi del bosco mi osservavano dall'alto e le lucciole volavano, illuminando il buio.
Ero confuso e arrabbiato.
Entrai nuovamente nella tenda di Philip, ma non lo trovai lì.
Stava seduto su un tronco, vicino al fuoco e beveva vino da un boccale.
Mi avvicinai all'arciere.
"Come è andata? Ce l'hai fatta?" mi domandó, anche se conosceva già la risposta.
Con amarezza, dissi:" Ho fallito. Anche stavolta."
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