26. In viaggio verso casa.
Pensiamo che essere odiati da chi amiamo sia la cosa peggiore.
Ma non lo è.
Come può esserci qualcosa di peggiore della totale indifferenza?
Osservo le macchine sfrecciare veloci,fuori dal finestrino,appena visibili nel buio delle quattro del mattino.
Mi metto più comodo sul sedile, ricoperto da una stampa a dir poco orribile, della corriera che ho prenotato appena una settimana fa,dopo essere stato improvvisamente 'convocato' da mio padre- termine usato da lui stesso - a Miami per ragioni ancora sconosciute.
Mi guardo intorno distrattamente osservando le poche persone che popolano i sedili vicini al mio.
Alcuni vecchietti,una coppia che amoreggia tranquillamente e poi alcuni persone solitarie come me.
Sposto all'indietro un ciuffo biondo troppo lungo che mi è ricaduto sulla fronte abbronzata -nonostante la stagione invernale . Devo assulutamente tagliarli,prima di raggiungere mio padre nel suo ufficio,domani.
Nonostante sia stato lui stesso ad 'invitarmi',mi ha fatto intendere,neanche troppo velatamente,che non mi avrebbe ospitato.
Quindi,per questa settimana,resterò a casa di mio fratello maggiore,per l'immensa gioia della sua ragazza e convivente.
Controllo l'orario a caratteri cubitali sull'orologio digitale affisso vicino alla cabina dell'autista.
Mancano ancora più di due ore e mezza all'arrivo.
Sospiro affranto,pensando che avrei decisamente preferito un viaggio in compagnia. Non sono un tipo molto solitario.
Sorrido divertito,invece,quando penso che se Nico fosse qui,accanto a me,passerebbe tutto il viaggio a sbuffare,lamentandosi con le cuffiette nelle orecchie.
Scuoto la testa,strizzando gli occhi.
Devo decisamente smetterla.
[...]
Percorro le scale due a due,proprio come un bambino, fino ad arrivare davanti ad una porta,laccata in color ebano, in contrasto con le pareti circostanti in mattoni rossicci.
Suono al campanello,sotto il nome 'Solace' e attendo.
Dall'interno si sentono alcuni passi, e qualche secondo dopo la porta si apre,mostrando una figura leggermente più alta- ma decisamente più massiccia - di me,appartenente a mio fratello Justin.
Il ragazzone mi guarda inizialmente serio ,studiandomi con occhi blu cielo che caratterizzano tutta la mia famiglia dalla parte paterna da anni, per poi sorridere caldamente ed aprire le braccia,in un chiaro invito.
Mi fiondo tra le braccia del mio fratellone,venendo investito dal caratteristico odore marino che una volta apparteneva anche a me,quando avevo la possibilità di surfare e nuotare tra le acque di Miami.
<Hey Willy> mi saluta Justin,usando un soprannome che non sentivo da tanto tempo. Cerco di ignorare il nodo in gola che si è formato e lo saluto a mia volta.
Dopo che il biondo alto quasi due metri mi invita ad entrare,mi fermo ad ammirare l'appartamento che condivide con la sua ragazza -fidanzata, mi correggo da solo.
Lo stile sbarazzino e forse un po' disordinato del Solace maggiore si scontra drasticamente con lo stile minimal ma femminile di Rachel,la fidanzata da capelli rossi Newyorkese di mio fratello.
Proprio in quel momento la ragazza entra nel salotto openspace con grandi finestre,indossando una semplice canottiera e dei jeans sporchi di vernice,riuscendo ad essere comunque divina.
Appena mi vede mi corre incontro,abbracciandomi con le braccia sottili,la sua nuca che mi arriva circa al mento.
Ricambio la stretta,e dopo un breve scambio di battute con la fulva riguardo la nuova scuola,mio fratello ci interrompe.
<Tesoro,Will sarà sicuramente stanco. Perché non rimandiamo le chiacchere a stasera? Sicuramente mio fratello vorrà farsi una doccia o magari dormire un paio d'ore> mi salva lui rivolgendosi alla fidanzata con tono dolce,perché nonostante io adori Rachel,sono davvero esausto.
Vengo condotto nella stanza degli ospiti che occuperò questa settimana.
Dopo che mio fratello se n'è andato,chiudendosi la porta alle spalle,mi lascio cadere di peso sul letto,facendomi cullare.
[...]
Osservo il soffitto,nella poca luce notturna.
Volto la testa verso il comodino di fianco al letto,dove su un orologio digitale è segnata a caratteri rossi luminosi l'orario.
"02:47".
Sospiro. A quanto pare,nonostante la stanchezza del mattino,il mio corpo non vuole saperne di lasciarmi riposare.
Mi alzo,rassegnato,e dopo aver osservato dalla soglia della camera la porta della cucina, insicuro,mi dirigo verso la stanza.
'Magari una camomilla potrà aiutare' penso.
Arrivato in cucina,non accendo la luce, pensando che la forte illuminazione artificiale potrebbe solo nuocere al mio sonno già precario.
Orientandomi solo grazie alla memoria,mi destreggio tra gli scaffali e i ripiani per trovare teiera,tazza e, fondamentali,zucchero e camomilla.
Dopo aver messo l'acqua a bollire, aspetto paziente,pensando alla giornata che mi aspetta domani.
Sospiro,immaginando già la reale ragione per l'invito a Miami di mio padre.
<Non riesci a dormire?> sento una voce arrochita dal sonno chiamarmi.
Sobbalzo,girandomi verso la porta,dov'è appoggiato con occhi stanchi mio fratello.
<Scusa,ti ho svegliato...> dico io invece,cercando di evitare l'argomento 'perché Will non riesce a dormire'.
<Tranquillo,non riuscivo a dormire,mi sarei alzato comunque>.
Annuisco.
<Rachel?> svio il discorso di nuovo.
<dorme> asserisce mio fratello sbrigativo.
Sbuffo,sapendo dove vuole andare a parare Justin.
<Agitato per domani?> chiede,appoggiandosi alla penisola della cucina.
Lo guardo male.
<Scusa,domanda stupida> ridacchia,per poi tornare serio <andrà tutto bene> mi rassicura,inutilmente.
<la vedo dura, visto che stiamo parlando di nostro padre> alzo lo sguardo al cielo.
Poi il gesto mi porta a pensare a Nico Di Angelo,e al suo alzare gli occhi costantemente.
Sorrido al pensiero.
<Non ha voluto parlare neanche a me della ragione del il suo richiamo> continua il biondo di fronte a me<ma sono sicuro che non è niente di grave. Al massimo parlerà di nuovo male delle nostre scelte. Ma ci siamo abituati, io per primo...> conclude con un sorriso triste.
Vedendo che non rispondo,si avvicina,sfiorandomi la guancia con le nocche.
<Hey...> Lo richiama dolcemente,facendomi alzare lo sguardo <sei forte. Lo sei sempre stato> mi ricorda.
A poi semplicemente mi tira a sè,in un abbraccio di cui avevo decisamente bisogno.
Nascondo il viso nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla,sospirando.
Non piango,non c'è n'è ragione.
Restiamo così per un po',fino a quando il borbottare della teiera ci riporta alla realtà.
Preparo la mia camomilla in silenzio,sapendo dello sguardo di Jus su di me.
Prendo la tazza e, dopo un leggero saluto appena sussurrato,faccio per tornare in camera.
Sulla soglia,però,mi fermo,sorridendo.
<Jus> lo richiamo,mentre è ancora poggiato alla penisola.
Lui si gira.
<Lo siamo> dico semplicemente,sapendo che ha capito quando mi sorride.
E poi torno in camera,consumando la bevanda e andando a letto.
Prima che il sonno mi porti con sè nel buio più totale,un pensiero mi fa sorridere.
Lo siamo.
Siamo forti.
Lo siamo sempre stati.
#Spaziomehh
:,)
70☆?
Lovexx
-_Mezzosangue_101💖
{Nel caso non si fosse inteso,questo capitolo e alcuni a seguire sono dal punto di vista di Will Solace}.
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