22.Natale e Sorprese
Non fidatevi delle belle parole.
Certa gente ha lo zucchero in bocca e il veleno nel cuore.
<Buon Natale!> urla un allegro Jason,seguito dagli auguri di tutti gli altri seduti al tavolo.
Siamo in una pizzeria poco lontana dalla scuola,e i ragazzi hanno organizzato questa serata per la notte di Natale.
Dopo la cena il gruppo,composto da Hazel,Frank,Jason,Piper,Percy,Annabeth,Leo, Reyna, Will e Calypso, andrà al parco dove a mezzanotte ci sarà uno spettacolo di fuochi d'artificio.
Per me,però, la serata si concluderà dopo cena,e se mi va bene prima delle undici sarò nel mio amato letto,al caldo,con i miei cari fumetti e libri.
Non ho per niente voglia di passare tutta la sera fuori,soprattutto con Will intorno,visto che il nostro ultimo...scontro, non è stato dei migliori.
Arriva il cameriere a portare le prime pizze,quelle ordinate da Jason e Leo.
Jason si è limitato ad una semplice pizza margherita, ma Leo ha ordinato la pizza all'ananas, osando pure dire che secondo lui fosse sublime.
C'è mancato poco che non gli tirassi una posata,o la sedia.
Pian piano a tutti arriva la pizza, e si comincia a mangiare.
Tra chiacchere e risate, ad un certo punto,sento la voce di Solace.
<A Miami non avevo mai mangiato una pizza così buona!> esordisce allegro.
<dovresti assaggiare quelle che fa Nico,allora!> risponde Hazel,beccandosi un'occhiataccia da parte mia.
Ma è troppo tardi,e tutta la tavolata si gira verso di me.
<sai fare la pizza? Davvero?> chiede Leo con la bocca piena.
<puoi scommeterci! E anche delle più buone!> interviene Grace, guadagnandosi un calcio sullo stinco da parte del sottoscritto,trovandosi di fronte a me a tavola.
Si lascia sfuggire una mezza imprecazione, guardandomi male.
Io ricambio lo sguardo.
<davvero, Nico? Non lo sapevo...> dice allora Percy,gli occhi fissi nei miei.
Io alzo semplicemente le spalle,distogliendo lo sguardo.
<Allora devi assolutamente farci assaggiare una tua specialità italiana,un giorno!> dice Piper allegra.
<non ci penso neanche> mormoro,facendomi però sentire da Leo,seduto accanto a me.
<perché?> chiede offeso, la salsa al pomodoro sul mento.
<perché io non faccio mangiare vero cibo italiano a qualcuno che mangia la pizza con l'ananas!> rispondo piccato, facendolo sbuffare.
<guarda che è buona...> borbotta lui,facendomi alzare gli occhi al cielo e far ridere il resto del gruppo.
Anche io ridacchio leggermente.
<ma quindi a Miami non ci sono pizzerie?> chiede Haz, sistemando i capelli color cioccolato, tenuti per l'occasione in una treccia sulla spalla.
<certo che ci sono> ridacchia il Solace,che ha dato inizio a quell'assurda conversazione <solo che non sono buone come queste>spiega.
<già...> si aggiunge Calypso a voce fin troppo alta per essere un semplice commento, seduta davanti a Leo,lo sguardo allegro e il sorriso zuccheroso, che io continuo a trovare terribilmente falso.
Annebeth allora si gira verso di lei,assottigliando gli occhi contornati da un filo di matita nera, illuminati dall'ombretto argentato.
<Cal,ma anche tu vieni da Miami?> le chiede allora, posando una mano su quella posata sul tavolo di Jackson, in modo casuale,ma il moro la scosta gentilmente, ma in modo alquanto sospetto.
Sposto lo sguardo nuovamente sulla ragazza dai capelli color caramello,cercando di ignorare il moro.
Quest'ultima ha lo sguardo di chi ha appena raggiunto ciò che sparava, il sorriso odioso sulle labbra lucide per il rossetto rosso.
<Oh,non ve l'avevo detto?> chiede con tono falsamente innocente che mi fa accapponare la pelle.
Sposta lo sguardo verso il fondo della tavolata, dove Will la sta guardando.
Gli occhi sgranati,lo sguardo quasi spaventato,sembra davvero essere terrorizzato da qualsiasi cosa stia per succedere.
La bionda lo fissa per qualche secondo, senza smettere di sorridere in un modo che mi ricorda molto quello sadico,poi volge lo sguardo all'intero gruppo.
<io sono di Miami. Per la precisione, andavo nella stessa scuola di Will> conclude, guardandolo con un sorriso maligno.
Il biondo abbassa lo sguardo.
Tutti sono abbastanza stupiti,ma più che altro positivamente.
<come mai non ce l'hai detto,Will?> chiede Reyna,mentre addenta una fetta di pizza.
Il ragazzo sbianca,guardando ovunque tranne che i presenti seduti al tavolo. Si turtura le maniche della felpa blu notte,agitato.
Non capisco questo strano comportamento.
Questo ragazzo non ha nulla a che fare con il giovane sfrontato che mi ha detto la verità dritta in faccia con freddezza professionale.
E non ha nulla a che vedere con il ragazzo impacciato e sempre sorridente che si era mostrato all'inizio dell'anno.
Forse Will Solace non è quello che sembra.
E mentre tutti al tavolo aspettano impazienti la risposta del biondo,Calypso sorride guardandolo fisso.
Questi due non me la raccontano giusta.
Ad un certo punto Will si alza velocemente, facendo quasi cadere la sedia dietro di lui.
Mormora uno 'scusate' e cammina spedito verso l'uscita,dopo aver afferrato al volo la giacca,lasciando tutti basiti,esce.
Sono tutti shockati,tranne la malefica bionda - troppo eccessivo? - che sorride soddisfatta sotto i baffi.
Jason e Percy fanno per andare a cercarlo,ma li precedo,alzandomi di scatto e dicendo<vado io>in modo forse un po' troppo brusco.
Mi dirigo verso l'uscita a passo veloce, e prima di chiudermi la porta alle spalle,mi volto a lanciare un'occhiata torva alla bionda che sembra essere la causa di tutto questo disastro.
Mentre mi giro per uscire,incontro lo sguardo di Jackson che sembra volermi leggere l'anima con quegli occhi smeraldini che ora mi procurano solo brividi di disagio,niente a che fare con la reazione che mi procuravano tempo fa.
Lo ignoro e esco.
Fuori dal locale cerco con lo sguardo Will,vedendolo ormai lontano che corre verso il parco.
Ignoro il freddo e mi metto a correre nella sua direzione,senza levare lo sguardo da quella zazzera di capelli biondi che sembrano risplendere alla luce lunare.
[...]
Ho ormai perso di vista Solace,e mi sono messo a cercarlo per tutto il parco, fino a ritrovarmi nel folto del piccolo boschetto,un posto che sembra abbandonato da anni,con l'edera attorcigliata sulle panchine e il sentiero invaso da rami secchi o intralciato da veri e propri tronchi caduti.
Proprio seduto su uno di questi,ad un passo dal laghetto coperto di alghe, trovo il biondo che mi ha fatto correre a perdifiato per tutto il parco e mezza città,con il freddo invernale e solo una felpa sopra la semplice maglietta.
Sto per mettermi ad urlargli contro tutti i peggiori insulti che possa trovare,mentre mi avvicino,quando noto sulle sue guancie alcune lacrime,rese brillanti dalla luce della luna che batte sul suo volto alzato verso la sua fonte di luce,singhiozzare.
Mi siedo al suo fianco,silenziosamente, facendolo sobbalzare leggermente e girare dalla mia parte.
Mi guarda per qualche secondo,prima di sospirare.
<bel posto,vero?> chiede quasi in un sussurro,asciugandosi le gancie rigate dalle lacrime.
Annuisco semplicemente.
<l'ho trovato appena sono arrivato qui,mi è subito piaciuto. Credo sia abbandonato>dice.
<mi dispiace,ti ho fatto venire qui...ho rovinato la serata a tutti...>finisce con la voce incrinata.
<e chi ti ha detto che sono venuto qui per te? Potrei averlo fatto perché non sopportavo più gli affronti alla vera cucina da parte di Valdez> ribatto con tono piccato,facendolo ridacchiare.
<e poi,conoscendoli,Jason stará già facendo improbabili deduzioni sul perché tu sia scappato così,facendo divertire tutti...Non hai rovinato proprio nulla...e poi mi stavo pure annoiando>aggiungo.
Lui mormora un 'già' sorridendo un poco.
<è colpa di Calypso,vero?> chiedo dopo un po'. Lui mi guarda sgranando gli occhi.
<non mi è piaciuta,sin dall'inizio,e poi hai un comportamento strano da quando è arrivata> spiego.
Lui annuisce leggermente, guardando l'acqua del laghetto,nel punto dove la luna ci si riflette.
Altro silenzio.
<perché vi conoscete,Will?> chiedo tranquillamente poco dopo.
È strano,per una volta sono io quello che cerca di fare conversazione con l'altro.
Lui si gira a guardarmi un attimo,quasi stesse decidendo se parlare o meno.
Poi inizia:
<Io e Calypso eravamo migliori amici.
Lo eravamo dalla seconda elementare. Siamo sempre stati insieme. Eravamo inseparabili. Da più grandi tutti pensavano che stessimo insieme> ridacchia, ma una risata che suona triste e vuota.
<Il primo anno di superiori siamo capitati in due classi diverse, ma non sembrava essere cambiato nulla. Ci eravamo fatti nuovi amici,ma credo sia normale...a quanto pare per lei non lo era>sorpira fissando l'acqua,seguendo con le dita la trama della corteccia del tronco dove siamo seduti.
<È diventata gelosa. Molto. Era asfissiante, quasi insopportabile. Era sempre stata un po' gelosa,è normale tra amici...ma stava esagerando. Allontanava tutti quelli che frequentavo, pensa che una volta mi ha pure impiedito di andare a casa di una ragazza per una ricerca di coppia. Era diventata matta> mi guarda negli occhi, indeciso.
Lo guardo intensamente, tutto questa storia può finire solo male,è l'unica spiegazione a questo suo strano modo di reagire alla ricomparsa di Calypso.
<un giorno,verso la fine dell'anno scolastico,è venuta a casa mia. Era stranamente di buon umore. Molto più del solito. Ad un certo punto mi ha trascinato in camera mia e ha chiuso la porta. Ha detto che aveva una cosa importante da dirmi...> sospira, chiudendo gli occhi per qualche secondo per poi riaprirli.
<lei era...innamorata di me. Disse che sentiva qualcosa di forte da molto tempo,ed era per quel motivo che era diventata così...invasiva. Tutto mi sarei aspettato tranne quello. Voglio dire,io sono...>Si ferma,girandosi a guardarmi.
E capisco.
<Gay> finisco al posto suo.
<già> mormora<e lei è stata la prima a cui lo dissi,tempo prima. Aveva preso tutto così bene,era una delle poche persone che mi aveva davvero accettato. Le ho ribadito questa cosa,il fatto che le volessi bene ma che non avrei mai potuto provare qualcosa oltre l'affetto incondizionato. E lei se n'è uscita con questa frase orribile...> fa una pausa,gli occhi gli diventano lucidi.
<'io posso cambiarti'. Io posso cambiarti. Capisci? Era completamente uscita di testa. Io ci sono rimasto malissimo,credevo che davvero mi accettasse al cento per cento,invece per lei parte di quello che ero,e sono, era solo un particolare superfluo,da poter...cambiare>.
Una lacrima solitaria gli scende lungo la guancia.
<mi sono arrabbiato.> stringe i pugni,quasi lo stesse rivivendo <davvero tanto. Le ho urlato contro di uscire. Lei,prima di andarsene ha detto..ha detto...> balbetta leggermente,gli occhi colmi di lacrime.
Gli sfioro leggermente la mano con la mia,un gesto tanto superfluo quanto importante per lui.
<'se non posso averti io,non ti avrà nessuno'. Sul momento ci avevo quasi riso. Faceva molto 'film drammatico',non trovi?> altra risata terribilmente malinconica.
<Per tutto il secondo anno non ci siamo più visti. Ogni tanto la intravedevo per i corridoi,ma sembrava quasi mi avesse dimenticato. Avevo cominciato ad uscire con questo Travis. Andava tutto alla grande. Una sera di aprile Travis mi ha mandato un messaggio,chiudendo con me. Non capivo,andava tutto bene...>strizza le palpebre,abbassando la testa.
<ho chiesto spiegazioni e lui mi ha risposto solo 'chiedilo alla tua amichetta'. Ho capito subito a chi si riferisse. Venni a sapere che Calypso aveva messo in giro la voce che avessi frequentato Travis e il fratello in contemporanea,sfruttando la loro grande somiglianza. Che cosa orribile, tradire qualcuno con il suo fratello gemello. Ignobile.>riflette un attimo,per poi continuare <Tutti le credettero,era la ragazza perfetta agli occhi della gente. Perché avrebbe dovuto mentire?>sospira.
<l'aveva fatto. Aveva mantenuto la sua promessa. Nessuno mi parlò più, mi ignoravano tutti. Non reggevo più quella cosa... ho cominciato l'anno scolastico,nonostante le difficoltà la gente sembrava star capendo di aver sbagliato a credere sulla parola ad una ragazza che neanche più frequentavo. Poi è successo>.
Deglutisce rumorosamente, stringendo la presa sulla corteccia del tronco,quasi ferendisi.
Gli scosto la mano, mettendogliela sopra il ginocchio,stringendo leggermente prima di lasciarla andare.
<Cal aveva avuto un incidente. Trauma cranico. Non era in pericolo di vita,ma rischiava di perdere la memoria. Non andai in ospedale al suo risveglio,non ne avevo il coraggio. Sapevo che avrei provato pena e l'avrei perdonata per tutto,e non volevo. A quanto pare,non si era dimenticata granché, solo alcune cose. Alcuni fatti erano confusi...in breve,credeva che io l'avessi ferita ,che l'avessi abbandonata e trattata male dopo anni di amicizia>alza lo sguardo al cielo,fissando le stelle appena visibili tra lo strato di nuvole e le fronde degli alberi.
<tutti crebbero che fosse davvero così. Travis non mi difese,quelli che avevo creduto amici per quell'anno non lo fecero, pur sapendo la vera natura del mio allontanamento da Calypso. Era troppo. Era davvero troppo. Ritrovarmi rifiutato dalla mia scuola,odiato dalla persona a cui avevo voluto più bene e che mi aveva fatto più male...Non ce l'ho fatta.
Ho chiesto il trasferimento immediato,inventandomi una scusa con i miei. E ora sono qui> conclude, sospirando.
Si gira verso di me,gli occhi rossi e le guancie rigate.
Tiro un lungo respiro.
Lo guardo.
Tutto questo è assurdo.
Ma dai suoi occhi,vedendo questo ragazzo apparentemente solare distrutto dalla sola apparizione di questa ragazza, capisco che non sta mentendo.
E poi questo completamente si addice molto al modo di fare tutto zuccheroso e disgustosamente falso di Calypso.
<ti credo> dico infine,facendolo rilassare.
Mi rendo solo ora conto che il ragazzo era teso come una corda di violino.
<ma...quindi lei si è ricordata di te ed è venuta a cercarti oppure pensa ancora che tu sia quello...cattivo?> chiedo.
<non ne ho idea!> sbuffa affranto, imbronciadosi in modo quasi comico.
Annuisco leggermente.
<quindi hai paura che possa diffamarti anche qui? Will,te lo posso assicurare, i ragazzi sono degli idioti totali ma sono sicuro che non credebbero mai alla prima che passa> dico sicuro.
<Tu non capisci, lei non è 'la prima che passa'! È la fidanzata di Leo, e tutti la adorano già. Sembra tornata la dolce Cal di una volta,ma se tu la vedessi,in certi momenti...Sembra una sadica in attesa della preda> protesta.
<già, me ne sono accorto>borbotto sprezzante,facendolo ridacchiare.
Sorrido inconsciamente anche io,guardando questo ragazzo dall'aspetto innocente, tanto superficiale all'apparenza quanto sensibile all'interno.
Non siamo poi così diversi.
Mi ritrovo a pensare,mentre in cielo scoppiano i primi fuochi d'artificio, a colorare la luce argentata della luna splendente,riflettendosi nel piccolo laghetto ai nostri piedi.
Mi accorgo di tremare leggermente, vista la temperatura non molto elevata e il fresco che si infrange contro il tessuto della mia felpa,quasi trapassandola.
Will se ne accorge,e si sfila il piumino che ha addosso, rimanendo il felpa,per poi mettermela sulle spalle.
Sto per protestare,dargli dell'idiota e buttargliela addosso gridandogli contro che così sarà lui quello ad avere freddo, ma vedendo quel viso alzato verso l'alto,un leggero sorriso a increspargli le labbra,la luce alternata e colorata dei fuochi d'artificio riflessa in quelle iridi color gelo,i ricci color miele scompigliati dal vento,con quell'espressione quasi serena,quasi trovasse del bello in questa assurda e triste serata,mi fermo.
'E forse ce n'è davvero' mi ritrovo a pensare mente guardo lo spettacolo pirotecnico inscenato sulla tela blu puntellata di stelle che è il cielo.
#Spaziomehh
Salve! E nulla,dopo queste strane rivelazioni volevo solo scusarmi per avervi fatto aspettare così tanto♡ e siamo pure arrivati a 10k visualizzazioni,e sono basita. Vi adoro. Prossimo capitolo 40☆ e 40commenti? ♡ a presto,
-_Mezzosangue_101💖
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