21.'Debole'
Crollano i muri, figuratevi le persone.
<Allora Cal, resti con noi la sera di Natale?> chiede Annabeth, seduta sullo schienale della panchina, i piedi sulla seduta. Intorno a lei, sedute nelle posizioni più improbabili,ci sono Calypso,Piper,Hazel e,appunto,Annabeth.
Gli altri,tutti tranne Solace che non è potuto venire,stanno giocando poco lontani ad una partita di calcio improvvisata,viste le squadre formate da sole due persone ciascuna.
Io sono appoggiato ad un albero,le braccia incrociate al petto,vicino alla panchina dove le ragazze stanno parlando,osservando i ragazzi che si rincorrono l'un l'altro cercando di conquistare un goal.
Non mi è mai piaciuto il calcio, neanche da bambino,lo trovo un gioco abbastanza banale e spreca-energie.
Non disdegno però il guardarlo,più che altro per il sadico divertimento di vedere i giocatori cadere o urtarsi a vicenda.
Sposto lo sguardo annoiato sulle ragazze.
<Mi piacerebbe molto,mio padre sarà impegnato per una cena importante, di lavoro,quindi non credo gli dispiacerà> risponde alla bionda con voce tranquilla.
<Non vedo l'ora!> esulta quindi felice Piper,battendo le mani.
Ci raggiungono poi anche Jason e Leo,seguiti a ruota da Percy e Frank.
<io e le ragazze pensavamo di invitare anche Cal alla cena di Natale> li aggiorna Hazel.
Alzo gli occhi al cielo al sentire per l'ennesima volta quel soprannome.
Ormai la ragazza è diventata per tutti 'Cal',come un'amica di vecchia data .
<ci sarai anche tu Nico,vero?!> chiede poi Jason, facendo capire 'velatamente' - e neanche tanto - che non accetterá un 'no' come risposta.
Rispondo con un verso a metà tra uno sbuffo e un ringhio,facendo ridere il ragazzo,a quale lancio un'occhiata assassina,ottenendo solo ancora più divertimento da parte sua.
Intanto noto uno sguardo color verde smeraldo fisso su di me,ma decido di non darvi importanza.
[...]
<ci sarai dopodomani,alla cena?> mi chiede Solace con tono apparentemente casuale,appena esco dal bagno dopo essermi lavato i denti.
È sabato pomeriggio,sono appena tornato dal pranzo,e tra due giorni,appunto,festeggeremo in un locale poco lontano dalla scuola la venuta del Natale.
Rispondo con un 'sì' a mezza bocca, facendolo ridacchiare.
Lancio anche a lui lo stesso sguardo che ho lanciato poche ore fa a Jason.
<si può sapere cosa c'è di così divertente?> chiedo poi acido.
Lui mi guarda divertito, poggiandosi alla parete dietro di lui con la schiena,vicino al letto.
Ha le braccia incrociate al petto ma sembra comunque essere molto rilassato,l'espressione serena sul volto e il sorriso allegro.
Chissà come fa ad essere sempre così felice.
<Niente,solo che...> comincia < è divertente vedere come ti comporti quando si tratta di...stare con le persone> finisce con leggerezza.
Io arcuo un sopracciglio,e mi appoggio a mia volta alla parete vicino alla casettiera,in modo da averlo davanti ma opposto a me.
<beh,non tutti sono predisposti a diventare amici di qualsiasi cosa respiri> gli rispondo piccato,ma lui non sembra prendersela.
<certo,ma questo non significa disprezzare tutto il genere umano> ribatte poi,il sorriso ancora sulle labbra.
<ognuno ha le sue ragioni...> dico allora, quasi mormorando.
Questa conversazione non ha senso.
<forse dovresti esporle a qualcuno,queste ragioni> dice lui,il tono sicuro ma leggero.
Lo guardo dritto negli occhi, aggrottando le sopracciglia.
Ecco dove voleva andare a parare, il ragazzo.
Continua con questa storia di 'devi parlare con qualcuno'.
Di cosa,poi?
Io non ho un bel niente di cui parlare.
Vedendo che non ribatto,il biondo continua <intendo,non puoi continare a fare...così >.
<così come?> chiedo,davvero perplesso e incuriosito dalla piega che sta prendendo questa assurda conversazione.
<sì,insomma...> tentenna un attimo,abbassando lo sguardo, mostrandomi per um attimo il Solace dei primi tempi,timido e insicuro anche solo di parlarmi. Poi però sembra riconquistare la sua sicurezza.
<non puoi continuare a scappare, Nico> dice risoluto,stavolta il volto serio.
Il sangue mi si gela nelle vene e in brividi mi percorre la schiena,facendomi trasalire.
Scruto leggermente la testa per scacciare quella strana sensazione di disagio.
<Come,scusa?> chiedo in un sussurro, gli occhi ridotti a due fessure e il tono incredulo e perplesso.
<dovresti smetterla di comportarti in questo modo solo per nascondere quello che c'è davvero dietro. Non sei così,Nico>.
Arcuo entrambe le sopracciglia.
Questo ragazzino arriva qui,e crede di poter sparare sentenze con chiunque gli capiti a tiro?
<e cosa ci sarebbe,dietro?> chiedo,cercando di non prenderlo a sberle o cacciarlo dalla camera.
<la debolezza> dice semplicemente,guardandomi direttamente negli occhi.
La debolezza.
Debolezza.
Debole.
Chiudo per un attimino gli occhi,ignorando il brivido sinistro che mi ha percorso da cima a piedi appena Solace ha pronunciato quella parola.
<Cosa?!> sbotto infine,una volta aperti gli occhi,fissandoli nei suoi, stranamente calmi,mentre sono sicuro che i miei adesso siano iniettati di sangue.
<senti, razza di psicologo mancato, come diavolo ti permetti?!> sbraito <Non so con che tipo di persone frequentassi tu prima,ma vorrei informarti che non tutti hanno un tremendo segreto che cercano di celare con una patina d'odio!> concludo, ormai infuriato.
Lui mi guarda in silenzio, osservando attentamente,facendosi detestare ancora di più.
Odio essere guardato come si guarda una cavia da laboratorio.
<Comunque,Nico,di 'interessante' in te ci trovo proprio il fatto che continui a non voler vedere la verità> dice semplicemente,per poi entrare in bagno a chiudersi la porta alle spalle.
Rimango fermo a fissare la porta chiusa,tinteggiata di un blu tenue.
Poi mi riscuoto,avviandomi verso la porta e entrando come una furia.
<si può sapere quale diavolo è il tuo problema con me!Cosa vuoi da me?!> urlo senza neanche curarmi di dove si trovi effettivamente Solace.
Girandomi mi rendo conto che è davanti alla lavandino, le mani poggiate al ripiano e la schiena rivolta verso il muro sopra il lavandino di ceramica bianca ingiallita.
<il mio problema è che non vuoi ammettere che,Nico,tu sei debole> dice con una tranquillità inaudita<e cerchi di nasconderlo con la corazza di indefferenza che ti sei costruito intorno>.
Sei debole.
Debole.
<non lo reggerà, il ragazzo è debole. Forse la ragazza avrebbe potuto farcela,ma lui...no,non potrebbe mai>.
<come è possibile che tu sia così...debole? Eppure ti abbiamo educato alla stessa maniera di tua sorella>.
<Nico,per una volta,cerca di essere forte. Combatti la debolezza!>.
E tutto questo è troppo per me,perché essere messo davanti alla verità è la cosa più straziante che possa esistere, e negare per tutto questo tempo non è stato sicuramente d'aiuto.
Sicuramente non è salutare tutto questo, lo sapevo sin dall'inizio,ma era la cosa che avrebbe portato meno dolore,quindi ho deciso di fare così, di chiudermi in me stesso.
Ma non è servito a nulla.
E una lacrima solitaria e traditrice mi scende lungo la guancia,mentre io guardo un punto non definito dietro alle spalle di Solace.
E, una volta focalizzato il punto, mi rendo conto di star guardando la mia figura riflessa nello specchio.
E quello che vedo non è più il ragazzo forte che credevo di aver costruito,ma solo un debole,piccolo, crepato e malridotto guscio vuoto.
#Spaziomehh
Capitolo di 'passaggio' prima di dare una spiegazione a tutti quello che sta succede di con Will e Calypso,anche se tanto di passaggio non è... ci tengo a precisare che il ritardo dell'aggiornamento è dovuto ad alcuni problemi che ho avuto con il capitolo che credevo di aver salvato...già 😅.
Prossimo capitolo (già pronto) a 35☆ e 20commenti.
A presto
-_Mezzosangue_101💕
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