11."Non sono carte da bambini!"

Le cose cambiano,troppo poco o troppo spesso,ma cambiano.

Guardo fiero la disposizione davanti a me,soddisfatto del lavoro.

È domenica pomeriggio e sono attualmente seduto sul pavimento della mia stanza, da solo.

Dopo pranzo,ho ritrovato in un vecchio scatolone,sotterrato sotto il letto, degli oggetti della mia infanzia.

Non ricordavo di aver portato con me qulcosa di simile, ma anzi mi stupisce, conoscendomi,però ho deciso comunque di guardare un po' cosa ci fosse in quel pozzo di ricordi.

Così,tra modellini di aeroplani e vecchi fumetti,ho ritrovato pure le mie vecchie carte di mitomagia.

Ricordo che,al tempo,ero andato completamente in fissa con questo giochetto.

E ora capisco il perché.

Mi sono sempre piaciuti i miti, specialmente quello greci,e con un gioco così era praticamente impossibile non entrare in fissa,per me.

Ed ecco come mi ritrovo qui,su questo pavimento gelido, le carte intorno a me ben disposte secondo un ordine preciso,dopo ore di organizzazione.

In effetti,non mi dispiacerebbe fare una partitina, in nome dei vecchi tempi.

Estraggo dal mazzo che tengo in mano l'ultima carta e la posiziono al suo posto,per poi esaminare con estrama precisione e poter individuare qualsiasi eventuale carta mal disposta.

Annuisce soddisfatto,e mi stiracchio,sgranchendomi le braccia rigide e la schiena dolorante per il tempo passati chinato.

Quando sto per rimettermi al lavoro,magari per cominciare una partita singola,sento la maniglia della porta cigolare e poco dopo la porta si spalanca con ben poca delicatezza,atto seguito dall'entrata del mio ormai compagno di stanza nella camera,che probabilmente ignaro del guaio in cui sta per cacciarsi, dopo aver buttato su una sedia la tracolla,prosegue la camminata,probabilmente per arrivare al suo letto.

Essendo io seduto per terra,nascosto dalla scrivania,non vengo visto da Solace,che camminando tranquillo,arriva vicino alla scrivania e poggia il piede poco prima di un mazzetto di carte disposto ordinatamente.

E non credo di aver mai lanciato un urlo così alto o così effettivamente poco virile.

Solace quasi strilla per la sorpresa,rischiando di cadere sul mio letto,dietro di lui.

Non sia mai.

Abbassa, ancora stravolto, lo sguardo su di me,che gli rivolgo un'occhiataccia truce.

<H-hey...> e rieccoci con questo suo modo di parlare odioso da ragazzino idiota<non sapevo fossi qui..>continua imbarazzato,lo sguardo basso e un sorriso tirato sul volto,le guance imporporate.

Lo fisso un attimo,poi alzo gli occhi al cielo e sospiro <bhe, bell'attenzione...>commento ironico.

Faccio per ritornare alla mia adorata e amata attività quando al sua voce,adesso totalmente allegra,interrompe di nuovo la mia quiete.

<ma quelle sono..carte?> chiede indicando tutto intorno a me.
<quella che hai da poco rischiato di calpestare,Solace?> commento ironicamente,per poi continuare <sì,sono carte..> mormoro.

Lui si mette seduto di fronte a me,esaminando attento avanti a sè,concentrato come non mai.
Poi,quando sembra aver tratto le sue conclusioni <ma...Non sono carte...infantili?> chiede imbarazzato,un sorriso sornione sul volto.

Lo fisso interdetto,poi sbotto <no,non lo sono> dico a denti stretti.

<sì,scusa...>continua<dicevo solo che sembrano carte...quasi da bambini, ecco>conclude cauto,sempre sorridente.

<Non sono carte da bambini,Solace!> quasi urlo,offeso.

Lui mi guarda impaurito un attimo poi apre bocca,ma lo blocco sul nascereper evitare che altre scemenze escano da quella bocca.

<Sono carte rare da collezione della prima edizione,mica carte da gioco qualunque, biondino > concludo con aria solenne,rendendomi solo troppo tardi del nome con il quale l'ho chiamato.

Lui rimane sorpreso appunto dal nome appena utilizzato dal sottoscritto,poi sorride leggermente, quasi fosse felice.

<scusa,scusa!>esclama divertito.

Questo idiota sta ridendo mentre gli spiego l'arte di Mitomagia.
Ma guarda,si diverte.

Adesso gli faccio vedere io.

Afferro il cuscino più vicino-quello sul suo letto- e con una mossa rapida glielo tiro dritto in faccia.

Lui si ritrova completamente a terra,il cuscino foderato di un giallo quasi fosforescente ancora in faccia.

Osservo al scena e noto poco dopo che quello che sembravano spasmi sommesi sono in realtà le sue risate soffocate dal cuscino.

Poi si rimette seduto,il cuscino in grembo,e mi guarda con un sorriso sghembo,che non è poi così odioso.

<allora,mi insegnersti l'arte di queste fantomatiche carte?>chiede ridendo.

Mi accorgo solo ora che,quando sorride,tutto il suo viso si illumina,rendendolo quasi sopportabile .

Rifletto sulla sua domanda.
Dovrei?
Insomma...

Non ho nulla da perdere.

Roteo gli occhi,e scuoto la testa rassegnato.
<vedi di ascoltarmi,perché non ho la minima intenzione di ripetermi,ci siamo capiti? >chiedo autoritario,e lui sorride divertito.

<Sissignore,capitano!>afferma scherzoso.
<oh,taci,Solace>gli dico.

Lui scoppia in una risata rumorosa, che suona un po' come il vento che si scontra con i tuoi d'erba.

Armonioso,sereno.
Non è bruttissima la cosa.

Così comincio a spiegare,cominciando dal nome fino alle tattiche di base.

Ogni tanto lui fa qualche battuta orribile sugli dei,degna di Leo Valdez,e io rispondo cercando di essere il più minaccioso possibile.

Ottengo sempre e solo quella risata così udibile,così gradevole che potrei anche farci l'abitudine.

Ad un certo punto se ne esce con <comunque,mi piace la cosa del "Biondino"> afferma sorridente riferendosi allo strano soprannome scappatomi prima.

Alzo per l'ennesima gli occhi al cielo in questa giornata,ma questa volta sorrido .

Solo un poco, proprio appena,è quasi impossibile notarlo,ma credo che comunque Solace l'abbia visto e abbia più che apprezzato la cosa.

<va bene,Biondino>  rispondo quasi allegro,quasi scherzoso, e il ragazzo appena si sente di nuovo chiamato in quel modo,arrossisce pesantemente e mi accorgo che, in effetti, non è poi così fastidiosa questa cosa,è quasi,ma solo un poco,gradevole.

Sorride,come per farmi capire che apprezza la cosa,e torna a osservare le carte per terra ancora rosso in volto.

Sorrido,strano ma vero,a quella visione,e ricomincio a parlare,con  Solace attento e interessato davanti a me.

Il sorriso,il rossore,le battute...
Già, potrei decisamente farci l'abitudine.

#Spaziomehh
Hola!
Mi sono già scusata per il ritardo ieri,ma comunque scusateeee.
In ogni caso sono quih  e sono riusciata a aggiornare quindi yehe
Io ho cominciato la scuola l'altra settimana(gn),voi?
Come vi stanno andando i primi giorni?
A me bene dai.
Ora vado,e prometto che domani mi metto subito a scrivere il prossimo capitolo così a 8☆ e 5commenti aggiorno puntuale😅
Notte notte
Ve amo
-_Mezzosangue_101💘

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