Capitolo 34 - Sicurezza

La natura delle persone era davvero strana. Avevo sempre pensato che ci fosse una netta differenza tra bene e male. Ovviamente, io facevo parte del lato buono, così come i miei amici. Avrei dovuto smettere di crederci da due anni, ma avevo sempre avuto una fortissima, magari un po' ingenua, fiducia in Wren. Forse quella notte sarei stata ripagata.

Ero rannicchiata su una delle poltrone vicine al camino semi-spento della sala comune di Grifondoro. James ed Al erano di fronte a me, già sonnolenti. Io non credevo di riuscire a dormire, non prima di sapere cos'era successo ad Hogsmeade.

In realtà, le persone avevano sia bene che male in loro, ora che ci pensavo. Come James, buono, gentilissimo e protettivo con Lily, me, Al, e tutti quelli a cui teneva, ma mi era sembrato più che pronto ad uccidere Nico, quella volta nei sotterranei, quando lui aveva detto che Lily doveva essere una vittima. E sia lui che Colette avevano attaccato Nico senza pietà quando aveva cercato di uccidermi... Non ero ancora sicura che fosse una reazione giustificata; io stavo davvero bene, e non ero rimasta ferita.

Dall'altro lato della barricata c'era Ciara. Avevo sempre pensato che fosse una mocciosa infame, ma mi aveva salvato la vita in passato. A volte era insopportabile, ma erano passati due anni e non aveva mai detto a nessuno del mantello di James. Il mio odio per lei non era cambiato, ma dovetti riconoscere che non era irrecuperabile.

Anche io non ero così buona come avevo sempre pensato. Ero capace della stessa cattiveria di Ciara o di Nico o di chiunque altro, se lo volevo. Pensare alla gita ad Hogsmeade di Halloween mi faceva venire le fitte allo stomaco per la vergogna. Ma di certo c'era qualcuno peggiore di me. Doveva esserci una differenza tra l'essere capaci di crudeltà, ed essere sempre crudeli. Tutti sono capaci di essere cattivi. Importa solo cosa scegli di fare.

Sbadigliai. Quella poltrona era così calda e comoda. Ma non potevo addormentarmi. Dovevo rimanere sveglia. Nonostante tutti i miei sforzi, però, mi sentii scivolare via.

Wren.

Stava correndo - beh, la stavano tirando -  per quella che sembrava una strada buia. In effetti sembrava una delle stradine secondarie di Hogsmeade. La persona che le stringeva il braccio, tirandosela dietro, sembrava sua madre. Erano sole, ma nel momento in cui lo pensai, due o tre maghi che non riconobbi si unirono a loro. Un uccello si abbassò, atterrò vicino a Katreena Predatel, e si trasformò in Isaac.

Erano tutti attorno ad un solo uomo. Lo riconobbi, anche se ancora non conoscevo il suo nome, dai miei sogni. Era quello che aveva torturato Wren l'anno prima, quando mi mandò la lettera. Quello che la costrinse a fare cose così terribili che non le vedevo nemmeno nei miei incubi peggiori. Cioè, potevo vederle nei miei incubi peggiori, ovviamente. Non è questo il punto.

"Gli auror sono arrivati prima che potessi finire," ansimò un mago.

"Sì, è successo anche a me," disse una strega dall'accento americano.

"Sì, sì, lo so," disse il capo, furioso. "Siamo stati compromessi. Non abbiamo più tempo. Non possiamo farlo stasera."

"Te l'avevo detto che superare le difese di Hogwarts sarebbe stato difficile," Isaac disse, imprecando. Il capo gli rivolse una tale occhiataccia che se fossi stata al posto di Isaac mi sarei trasformata in uccello e sarei volata via.

"Se tua figlia ha fatto ciò che doveva fare-"

"Non capisco perché ti aspettavi che quella ragazza le credesse," disse Katreena, mettendo un braccio attorno a Wren. Wren aveva lo sguardo rivolto a terra, ma sobbalzò quando venne detto che era colpa sua. Quindi, tutto questo doveva riguardare la lettera che avevo ricevuto. Non il passato, ma il presente. Stava succedendo stanotte.

"Beh, è colpa sua se abbiamo Potter alle calcagna, e sarà punita per questo." Isaac e Katreena iniziarono a protestare, ma il capo alzò la mano. "Tuttavia, ora non c'è tempo. Sapete tutti dove andare, suppongo." Senza aspettare conferma, si Smaterializzò, seguito dopo breve tempo dagli altri.

Katreena esitò per appena un secondo. Ora sentivo i passi di quelli che, almeno credevo, fossero gli auror che si avvicinavano.

"Wren? Non lasciarmi, qualunque cosa succeda, va bene? Ti... Ti Spezzerai, o... Tieniti forte e basta."

Wren si limitò a fissare senza emozione il punto da cui provenivano i passi.

"Va bene, pronta?" Katreena iniziò a girarsi, e appena lo fece, Wren saltò all'indietro, liberando il braccio dalla presa della madre appena Katreena sparì.

Per un attimo, fissò il punto in cui era sparita Katreena, apparentemente sotto shock. Appena mezzo secondo dopo, arrivo il signor Potter, bacchetta alla mano, seguito da una mezza dozzina di Auror. La circondarono rapidamente, scrutando l'oscurità per accertarsi che fosse sola. 

Wren li ignorò completamente e rimase a fissare quel punto ormai vuoto della strada. Il suo respiro accelerò, e all'improvviso iniziò a piangere. Ebbi la sensazione che fosse più per il sollievo che per altro.

Il signor Potter si avvicinò con cautela, lei alzò finalmente lo sguardo e lo vide. Lentamente, lui le mise un braccio attorno alle spalle. "Va tutto bene. Sei al sicuro, Wren. È tutto a posto."

"Erano i tuoi compari quelli che abbiamo sentito Smaterializzarsi?" Chiese un auror che non riconobbi. Wren si limitò ad annuire, continuando a piangere sulla spalla del signor Potter.

Il signor Ron Weasley si accigliò, accendendo la punta della bacchetta. "Hey, non è quella ragazzina che è stata tor-"

"È lei," disse il signor Potter, interrompendolo.

Per un attimo, nessuno tra le streghe e i maghi presenti seppe cosa dire. Finalmente, un uomo che riconobbi come il padre di Lacy chiese, "Quindi, che ne facciamo di lei?" Neanche provò a nascondere la freddezza nella sua voce. Non potei biasimarlo. Sia Lacy che Leah erano state vittime di Wren al primo anno.

Il signor Potter si accigliò, pensieroso. "San Mungo, direi. Per ora. Scommetto che ha subito cose terribili in questi due anni. Che ne dici, Wren?"

Wren riuscì solo a piangere.

Mi svegliai all'improvviso, e per una volta desiderai che non fosse successo. Era un bel sogno. Perché non potevo sognare cose come quella più spesso?

Mi ero addormentata nella sala comune, a quanto sembrava, aspettando il ritorno del signor Potter, per sentire cos'era successo quella notte. Quanto sarebbe stato fantastico se il mio sogno si fosse avverato?

Alzai lo sguardo e vidi James di fronte a me. Anche nella tenue luce della bacchetta, che sembrava essere puntata a terra, vidi un sorriso speranzoso sul suo volto. "Astra, l'hanno trovata!"





Spigolo autore.

Ebbene, siamo giunti alla fine. Un anno intero passato a combattere una minaccia, senza capire che il vero pericolo era un altro. E Wren, dopo due anni passati chissà dove, è di nuovo sotto la custodia del signor Potter. Solo il tempo ci dirà le conseguenze di tutto questo.

Ordunque, ci vediamo al prossimo capitolo, in cui vi attende la solita carrellata di curiosità.

Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento, e di andare a leggere l'originale che merita davvero.

Alla prossima!

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