Capitolo 15 - Affronta le tue paure

Passai tutto il tempo fino alla nuova lezione di Difesa Contro le Arti Oscure in uno stato di terrore assoluto. Non ero entusiasta all'idea che quell'armadio venisse aperte di nuovo. Sapevo cosa ci sarebbe stato dietro la porta, almeno per me, e non riuscivo a pensare ad un modo di renderlo comico, come avrei dovuto fare.

Ovviamente, si era sparsa la voce di tutto ciò, quindi nessuno era particolarmente di buon umore quella settimana. Avremmo affrontato Mollicci una volta all'anno fino al quinto, quando li avremmo affrontati ai G.U.F.O. Perciò, oltre un terzo della scuola era in condizioni miserabili.

Molti dei miei compagni passarono il tempo cercando di determinare le loro paure peggiori. Era più difficile del previsto, a quanto sembrava. Se non avessi visto il Molliccio Dissennatore qualche giorno prima, non avrei saputo dire quale fosse la mia peggiore paura. Sia Colette che Al erano in difficoltà.

"Ho paura di un sacco di cose, ma non so quale sia la peggiore," Albus tentava di spiegare. "Cioè, forse il Molliccio si trasformerà in un ragno. O forse un vampiro. Non lo so."

"Scommetto che il mio sarà un precipizio," disse Colette a bassa voce. "È dall'anno scorso che ho paura delle altezze."

La mia mente volò a Giugno, quando Isaac Predatel quasi trascinò Colette giù per un precipizio. Sarebbe morta. Ovviamente, doveva esserne spaventata. Non sapevo fosse capace di avere paura di qualcosa, in effetti. Non si era mai comportata in modo spaventato riguardo nulla, tranne che per quei brevi secondi dopo che io e Scorpius l'avevamo tirata via dal bordo.

Finalmente, il temuto giorno arrivò. Tutti eravamo molto più silenziosi del solito mentre aspettavamo che la lezione iniziasse. La maggior parte delle persone guardava nervosa l'armadio, e Leah, la gemella Tassorosso di Lacy, addirittura iniziò a piangere prima ancora che il signor Potter iniziasse a parlare.

"Come di certo saprete tutti ormai," disse il signor Potter, facendomi un occhiolino, "Oggi affronteremo un Molliccio. Chi di voi sa di cosa si tratta?"

Le mani di Rose e Ciara si alzarono all'unisono. Il signor Potter chiamò Rose, che spiegò che i Mollicci erano mutaforma che abitavano posti chiusi e scuri e che potevano assumere la forma della peggior paura di una persona.

"Grazie, Rose. Ora, qualcuno sa dirmi il modo di sconfiggere un Molliccio?"

Parecchie mani si alzarono, ed una Corvonero rispose che il trucco era ridere. Bisognava usare Riddikulus per rendere il Molliccio buffo, e poi ridergli in faccia.

Il signor Potter annuì. "Ottima risposta, signorina Finch-Fletchley. Mettiamoci all'opera." Impiegammo forse cinque minuti ad imparare l'incantesimo. Non era proprio difficile. Concentrarsi sulla versione comica della paura era più complicato. Come potevo rendere buffo un Dissennatore? Magari, con un vestito giallo canarino...

"Ora, chi vuole provare per primo?" Chiese il signor Potter. Indietreggiammo tutti. Lui sembrò divertito dalla nostra reazione. "Non abbiate paura; i Mollicci non possono farmi male." Guardò per la stanza. "Chi vuole provare per primo?"

"Io," disse una voce decisa proprio dietro di me. Luke, ovviamente. La folla si separò per permettergli di andare avanti.

"Ottimo," disse il signor Potter, sorridendo. "Ora, Luke, cosa vedrai quando il Molliccio uscirà?"

"Lo Spaventapasseri di Batman," disse immediatamente, "Ha presente, quello di Batman Begins."

Non avevo mai visto quel film, ma almeno sapevo chi era Batman. Ciò mi mise molto più avanti della maggior parte dei miei compagni, che sussurravano l'un l'altro confusi. Il Signor Potter si accigliò. Probabilmente pensavano che un uomo-pipistrello sembrasse molto più spaventoso di uno spaventapasseri.

"No, non ce l'ho presente," disse il signor Potter, accigliandosi. "È di un film, vero?"

Luke annuì. "I miei fratelli lo stavano guardando una volta quando avevo cinque anni. La cosa più spaventosa che abbia mai visto."

"E come potresti renderlo divertente?"

"Immagino che possa farlo diventare rosa e fargli cacciare arcobaleni dalla testa," disse Luke, facendo spallucce.

"No, fallo diventare  Nyan Cat!" Suggerì un Tassorosso. Fu rapidamente seguito da un coro di sì da parte dei nati babbani di Tassorosso e Corvonero.

Luke scosse la testa. "Nah, è fastidioso. Ooh, ci sono. Lo posso trasformare in quello spaventapasseri del Mago di Oz."

"Tutta la tua vita gira attorno ai film," dissi, alzando gli occhi al cielo.

"Lo prendo come un complimento!" Urlò Luke senza girarsi. "Sono pronto."

Il signor Potter annuì, ed aprì la porta dell'armadio. Dall'oscurità emerse un uomo che indossava una specie di sacco di iuta in testa. Si trasformò leggermente, in modo inquietante, di fronte ai nostri occhi, e Luke alzò tremante la bacchetta. "Riddikulus!"

Lo spaventapasseri divenne all'improvviso una versione molto più buffa di sé stesso. Era davvero rosa e cacciava arcobaleni dalla testa, ma a parte quello era identico a quello del vecchio film. Luke doveva aver combinato le idee. Il risultato così ottenuto era ancora più ridicolo, e scoppi di risa si sentivano per tutta la sala. Il signor Potter ci fece segno di formare una fila, e così iniziammo.

Dopo venne Arthur Paciock. Il suo Molliccio, che sarebbe diventato un tema ricorrente, era Lord Voldemort. Agitò la bacchetta e diede al Signore Oscuro una barba viola e dei lunghi dread verdi. Quasi mezza classe ebbe Voldemort, in effetti, e tutti tentavano di superare la persona precedente con qualunque assurdità gli venisse in mente.

Il Molliccio di Ciara Malfoy fu il cadavere di Scorpius. Quello guastò il morale a tutti, e lei non trovò alcun modo per rendere la cosa comica. Scoppiò in lacrime e corse fuori, seguita a breve distanza dal fratello. Il signor Potter dovette rimettere il Molliccio nell'armadio e farlo riuscire per permetterci di continuare.

Il Molliccio di Nico fu un uomo che non riconobbi. Nico lo trasformò in un mucchio di fogli a forma di persona e li soffiò via, guardando male le persone che chiedevano chi fosse.

Molti della classe ebbero roba come ragni e serpenti e buio e clown. Parecchi altri nati babbani ebbero Mollicci che riconobbi come roba della televisione o di film. Quello di Luna assunse la forma di una specie di mantello nero attorcigliato sul pavimento. Mentre guardavamo, iniziò a muoversi verso di lei. Lei riuscì a fargli cambiare colore, e sembrò essere sufficiente. Sentii qualcuno sussurrare che non era un mantello, ma un Letalmanto. Non sapevo cosa fosse. Avrei dovuto informarmi.

Colette venne prima di me ed Albus. Il suo Molliccio divenne effettivamente la paura delle altezze, creando ciò che sembrava un buco nel pavimento che si apriva su un abisso infinito. Con calma, Colette lo fece trasformare in una palla rimbalzante, e fece posto ad Albus.

Il Molliccio di Albus divenne me che cadevo a terra morente. Fu inquietante. Non proprio una cosa che ti aspetti di vedere in vita tua - la tua stessa morte. Dopo parecchi momenti tesi, Albus alzò la bacchetta e costrinse la me-Molliccio ad alzarsi e a fare un balletto. Alzai gli occhi al cielo mentre lui si allontanava di corsa.

Poi, fu il mio turno. Mi feci avanti, tremando leggermente. Il Molliccio sembrò impiegare di più a trasformarsi, o forse il tempo mi sembrava più lento. Mi accorsi di non ricordare cosa dovevo fare, poi apparve un Dissennatore di fronte a me ed iniziai a sentirmi congelare e non ricordavo più neanche come produrre un Patronus.

Mi svegliai forse un minuto dopo, con Albus che mi passava preoccupato del cioccolato e Colette che provava a spostarlo via, dicendogli di aspettare che mi svegliassi. Entrambi furono sollevati di vedermi aprire gli occhi, però.

Mi misi seduta, e notai parecchie altre persone che mi fissavano. Il signor Potter aveva dichiarato pausa, evidentemente, perché il Molliccio era di nuovo nel suo armadio ad agitarsi ed una fila di studenti era dietro di me, che guardava ansiosa.

"Che cos'era?" Sussurrò qualcuno.

"Era un Dissennatore," disse il signor Potter, rivolgendosi alla classe. Si girò verso di me. "Stai bene?"

Annuii. "Mi dispiace. Solo... Sono andata nel panico."

"Tutto a posto. Al, Colette, perché non aiutate Astra a sedersi lì?"

Scossi la testa. "Non mi serve aiuto." Ero appena svenuta di fronte a tutti i miei compagni di classe. Ci mancava solo che venissi trattata da bambina. Alcune persone già sghignazzavano. Lentamente mi alzai e andai verso il banco più vicino, dove finsi di essermi semplicemente seduta in fretta per nascondere il fatto che le gambe mi avevano ceduto. Albus e Colette si scambiarono uno sguardo scettico e si sedettero vicino a me mentre la lezione continuava.

Ciara e Scorpius ormai erano tornati. Il Molliccio di Scorpius fu il cadavere di Ciara, ma si trasformò in quello di Rose mentre provava ad usare Riddikulus. Tutti guardammo incerti il signor Potter.

"A volte lo fa," spiegò lui, accigliandosi, "quando non puoi decidere per chi hai più paura, tra due o più persone. Riprovaci, Scorpius. Questa volta dovrebbe andare."

Ci riuscì, trasformò l'inquietante cadavere in un mucchio di palloncini che iniziarono a salire verso il soffitto. Scorpius sembrava parecchio scosso quando tornò a sedersi.

Rose venne subito dopo di lui. Il suo Molliccio fu probabilmente il più sorprendente. Tutti sapevano esattamente chi era. Wren. Rose trasformò in fretta Wren-Molliccio in un clown (il che spaventò alcuni dei nati babbani ancora di più), e mi rivolse uno sguardo di scuse mentre andava a sedersi. Non sapevo che avesse paura di Wren, ma ovviamente aveva senso. Non sapevo cosa pensare al riguardo, però. Rose aveva il diritto di temere chi voleva, ovviamente, ma se i miei sogni erano veri, non era di Wren che doveva avere paura.

Fu un sollievo per tutti quando la lezione finì. Sarebbe passato un anno intero prima di averci a che fare di nuovo, e nel frattempo le paure di qualcuno sarebbero anche potute cambiare. Io, almeno, non avrei mai più potuto vedere una foto di Voldemort senza ridere, poco ma sicuro.

Più tardi quel giorno, James ci disse che il suo Molliccio l'anno precedente era stata l'ombra di suo padre che incombeva su di lui. Suo padre ne era rimasto confuso, e James si era rifiutato di parlarne. Non era così sicuro che quest'anno fosse lo stesso, però. "Probabilmente sarà voi gentaglia che mi tormentate per il resto della vita," aveva detto ridacchiando.

Le successive tre settimane furono piuttosto noiose. La cosa più emozionante fu la petizione di Elmer per avere un ballo di Natale, che molte poche persone firmarono. A parte quello, passai la maggior parte del mio tempo a studiare per i test e a provare a non uccidere Ciara Malfoy durante Pozioni.

Proprio il giorno dopo alla lezione sui Mollicci, tutti i ragazzi di Serpeverde vennero a Pozioni indossando lunghi mantelli neri, e lanciarono degli incantesimi per rendere la stanza più fredda. Continuavano a correre verso di me e ridevano, chiedendomi se sarei svenuta di nuovo. Minacciai di maledirli tutti, il che non ottenne alcun effetto. Quando Nico Jasper venne per l'ennesima volta, minacciai invece di maledire Ciara, che stava bellamente ignorando i suoi infantili compagni di casa e le mie reazioni infastidite. Ciò gli fece finalmente calare il cappuccio, e mi guardò male. I Serpeverde mi lasciarono in pace da quel momento, però.

Entro la settimana dopo, Ciara ed io facevamo il countdown di quante lezioni dovevamo ancora sopportare insieme. Sette, sei, cinque. Ogni lezione sembrava eterna. Non parlavamo, ovviamente, tutto ciò che facevo io era seguire a malincuore le sue istruzioni. Occasionalmente, Ciara mi diceva, in tono molto irritato, che avevo sbagliato qualcosa e mi faceva ricominciare. Tuttavia, non era così male, quando dimenticavo di essere a soli pochi passi di distanza da Ciara Malfoy e dunque riuscivo a fermare i conati di vomito.

In effetti, la cosa più emozionante successe il giorno prima della gita ad Hogsmeade. Al ed io cercavamo Ciara, per andare a parlare con Pouri riguardo al giorno dopo. Non era ancora in Sala Grande, a quanto sembrava, ma controllammo comunque tutto il tavolo di Serpeverde giusto per essere sicuri. Quando raggiungemmo la fine, ci trovammo proprio di fiano a Luna, che era al tavolo di Corvonero alla nostra sinistra.

I suoi fratelli maggiori, Lorcan e Lysander, erano seduti con lei. Non li conoscevo molto bene. Neanche sapevo distinguerli. Tuttavia, ci sorrisero quando la sorella ci salutò. Ci sedemmo per un minuto.

"Emozionati per domani?" Albus chiese loro.

"Decisamente," Lorcan o Lysander disse, sorridendo. "Anche se non mi entusiasma andare da solo."

Il suo gemello stava guardando malissimo i piatti della colazione. "Non mi è permesso andarci stavolta."

"Lorcan ha dato un pugno a qualcuno," disse Luna, con gli occhi spalancati.

"Ti ha chiamata strana, Luna," disse Lorcan. "Se lo è meritato."

"Lo avrei fatto anche io," disse Lysander, "ma è successo durante Incantesimi!"

"Oh... Oh, non è una bella cosa," dissi. "Haverna deve aver fatto la pazza."

"Oh, sì," disse Lorcan drammatico. "Ho portato il caos più totale durante la lezione. Tutta colpa mia, naturalmente. Di certo non sono stato provocato."

"Di certo," Albus gli fece eco, ridacchiando. "Almeno non sarai solo. Anche mio cugino non può andarci domani. Zio George ha saputo della quantità di Pasticche Vomitose che ha comprato Fred, poi  che qualche settimana fa gli insegnanti hanno iniziato a dare di stomaco, e ha detto che gli proibiva di andare."

Lorcan iniziò a ridere. "Fred è un fenomeno. Anche Dominique è in punizione, e la cosa sta dando brutta fama ai prefetti di Corvonero, visto che sono uno di loro. Pensa se sua sorella fosse ancora qui!"

"Forse se non avessi dato un pugno a qualcuno non saresti in punizione," Luna disse innocentemente, sorridendo a Lorcan."

"Immagino che un  Tumpwipple verrà a mangiarsi i miei nemici nel cuore della notte se non li affronto?" Lorcan disse, ridendo. "Non posso farci niente, Luna. Sono tuo fratello!"

Qualcuno dietro di me si schiarì la gola. I sorrisi di tutti svanirono quando alzarono lo sguardo. Mi girai e vidi Ciara, leggermente arrossita a causa degli sguardi sospettosi degli Scamander. "Andiamo a parlare con Pouri?" Squittì lei.

"Giusto." Mi alzai. "Mi ha fatto piacere vederti, Luna! Ciao!"

Albus ci seguì fino alla statua del grifone. Si appoggiò al muro quando noi salimmo le scale per l'ufficio di Pouri. Sembrava che ci stesse aspettando, perché le scale erano già in posizione senza che dicessimo la password.

Pouri ci ascoltò mentre spiegavamo come era andata l'idea di Scorpius. Ovviamente, entrambe facemmo del nostro meglio per farla sembrare l'idea migliore di sempre, concentrandoci sul fatto che le nostre pozioni erano state quasi perfette, non avevamo litigato, e nessuno era stato maledetto silenziosamente, evitando di dire che non avevamo effettivamente parlato molto durante tutto quel tempo. Pouri sembrava un po' stanco quando finimmo e, alzando gli occhi al cielo, disse che ci avrebbe concesso di andare ad Hogsmeade se ci fossimo comportate bene lì. Non voleva costringere la povera Jaycee a farci di nuovo da guardia del corpo, quindi dovevamo fare le brave. Ciara ed io fummo svelte ad accettare, e quasi ci sorridemmo l'un l'altra mentre scendevamo le scale prima di ricordarci chi fosse l'altra.





Spigolo autore.

Se la storia vi piace, vi chiedo di lasciare un voto, un commento, e di andare a leggere l'originale che merita davvero.

Alla prossima!

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