•Dieci visioni•Wolfstar
Remus
«Ninphadora, NO!»gridai appena vidi attraversare mia moglie dalla potente luce verde dell'incantesimo mortale lanciato da Bellatrix Lestrenge. La guardai fissa negli occhi pazzi, per poi leggere il movimento delle labbra di Antonin Dolohov: "Avada Kedavra!"
E la luce verde che poco prima aveva colpito mia moglie nel petto, colpì me.
E poi, vuoto.
Quando riaprii gli occhi, la prima cosa che vidi fu la mia cameretta, e quel giacchetto per terra lo ricorderó per sempre: è la notte del morso di Fenrir Greyback. Sentii un urlo e ci misi meno di un secondo per capire che era il mio. Mi voltai e vidi i denti del lupo impiantati nella tenera carne del mio braccio. La mia prima visione.
La seconda accadde poco dopo, quando sentii un ululato fuori dalla camera e, voltandomi, vidi la luna piena con un me piccolo in una gabbia di ferro, che subivo la mia prima trasformazione.
Subito dopo, come terza visione, la luna si trasformó in giorno e girandomi notai di essere all'interno di una cabina dell'Hogwarts Express.
«Sono James Potter e questo è Sirius Black, l'ho appena incontrato.»si presentó il ragazzino dai capelli scompigliati e gli occhiali storti, indicando il suo compagno dagli occhi grigi come una tempesta di nuvole.
Appena sbattei le palpebre, il Potter cambió colore di occhi che divennero verdi e io, guardando verso il basso, mi ritrovai con una barretta di cioccolato tra le mani.
«Tieni»dicevo«ti farà stare meglio.»i migliori amici di Harry mi guardavano incredulo, e io in realtà sono abbastanza contento di rivivere il mio primo incontro con Harry come quarta visione.
Per la quinta, invece, rimase solo Harry, il quale inizió a rimpicciolirsi a vista d'occhio tornando bambino, come quando ero ancora giovane. Ci ritrovammo nella casa dei Potter a Godric's Hollow, mentre fissavo lui nella culla e la mia migliore amica, Lily, sdraiata a terra. Mi alzai barcollante, pensando che rivivere un momento così fu troppo anche per la mia morte, quando ritrovai il cadavere di James.
Anche ora, appena chiusi gli occhi, lo scenario cambió. Ritrovai sempre James steso per terra, ma molto più piccolo e sul letto del nostro ex-dormitorio che giocava con un boccino.
«Credi davvero che non ci fossimo accorti delle tue misteriose sparizioni proprio quando c'era la Luna Piena?»mi domandava lui.
«Non siamo ancora arrivati a questo livello di stupidità, Rem.»mi rimproveró Peter sorridente. Era ovvio, la mia sesta visione era quando ho ammesso ai Malandrini la mia condizione.
Guardando Peter, quando ancora non gli sfiorava nemmeno l'idea di tradirci, la scena si spostó nella settima visione, ad una notte di Luna Piena. Noi che correvamo mentre ci trasformavamo in animali. Appena la luna fece il suo effetto mi girai a guardare i miei amici e li vidi: un cervo, un topo e un cane.
E poi boom, si spense tutto. Mi ritrovai a casa mia. Mi girai abbastanza da sentire le lamentele di un bambino. Mi avvicinai e lo vidi sul divano, Teddy Lupin, mio figlio.
«Remus?»fu lei a risvegliarmi dalla mia ottava visione e a portarmi nella nona, Ninphadora, la donna che amavo. Mi venne incontro e mi abbracció.
«Ti prometto che non ti nasconderó più nulla.»probabilmente si riferiva al fatto che portava in grembo nostro figlio.
«Non fa niente, ti amo lo stesso.»le dissi, per poi baciarla.
Ma, quando mi separai, non era più lei che stavo baciando, ma Sirius. Lui che, mi aveva fatto scoprire quella parte nascosta del mio vero io. Lui che è stata la prima persona che sono stato in grado di amare. Lui che è stato il primo ad amarmi e accettarmi così come sono.
«Ti amo, Remus.»mi sussurró tra i baci. Ovvio, doveva esserci il nostro primo "ti amo".
«Ti amo anche io, Sirius.»gli dissi tornando a baciarlo e a quel punto tutto si fermó.
Divenne tutto nero. Bloccando queste visioni.
"Queste dieci visioni".
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