Capitolo 27 - Una nuova speranza, una nuova rovina

Era di nuovo lunedì, una nuova settimana stava iniziando. Ormai mancava poco e la professoressa sarebbe ritornata di nuovo e stavolta non l'avrei persa. Mi feci coraggio e mi alzai, nonostante avessi tanto freddo. Con gli occhi ancora socchiusi per il sonno, cercai i vestiti da portare in bagno per fare la doccia. Le altre erano già pronte, così vennero a farmi compagnia.
"Come ti senti?" Chiese Eléonore.
"Tutto bene, ho solo un po' freddo..." Dissi stringendomi tra le mie stesse braccia. Magia Spaziale mi sembrò molto difficile quel giorno. Probabilmente erano il freddo e il mal di testa a farmi sembrare tutto più difficile. La coltre bianco-grigia di neve che ricopriva l'Accademia, non faceva altro che farmi sentire un po' giù. Dopo le due ore di Musica, ci fu il Break per il pranzo. Mentre stavo andando verso la Mensa con le altre, incontrai Alexandre. Le ragazze si allontanarono. Cercai di far finta di nulla, ma lui si avvicinò a me.
"Aurora..."
"Alexandre..."
"Volevo chiederti se sapessi i compiti di Difesa..."
"No." Risposi secca. Dopodiché cercai di andarmene, ma lui mi prese il braccio delicatamente.
"Non era questo quello che volevo dirti."
"E allora cosa volevi dirmi?"
"Scusa..."
"Che cosa?" Si avvicinò a me e pressò le sue labbra sulle mie. Fu un bacio delicato ma allo stesso tempo appassionato. Chiusi gli occhi. Mise le sue braccia attorno la mia vita e misi le mie attorno al suo collo. Poi cominciò ad accarezzarmi la testa mentre ci avvicinavamo sempre di più.
"Ti amo" Mi disse, una volta finita la magia di quel bacio.
"Anche io" Ci guardammo un'ultima volta e poi andai verso la Mensa.
"Hey Aurora!"
"Che avete fatto?!" Mi chiese Clarissa con gli occhi che le brillavano dalla felicità.
"Clarissa!" La rimproverò sua sorella. La gioia nei suoi occhi si spense.
"Ci siamo baciati..." Ammisi piano.
"Davvero?!" Esclamò Clarissa. Florie e Yumiko mi sorrisero lievemente. Eléonore mi abbracciò. Poco dopo, fece il suo ingresso anche Alexandre. Guardò verso di me e ammiccò. Io sorrisi e diventai rossa. Dopo pranzo, andammo alla lezione di Storia, ma la mia mente era altrove. Pensavo e ripensavo a quel bacio.
"Signorina Aurora!" Il professore mi richiamò severo. "Mi ripeta cosa ho appena detto!" Cominciai a balbettare qualcosa.
"Cerchi di stare più attenta!" Annuii lievemente con la testa. Ritornai in camera, un po' giù di morale. Non capivo perché fossi triste, però lo ero. Mi misi sul letto a pensare. Sentì un flebile urlo soffocato, appena per un secondo. Balzai su dal letto.
"Florie! Hai sentito?" Non mi rispose, ma dalla sua espressione capii che lo aveva sentito anche lei.
"Da dove veniva?"
"Non so, sembrava da una stanza accanto..." Aprii lentamente la porta, un po' agitata. Sbirciai dalla porta chi ci fosse nel corridoio.
"Clarissa, Melissa! Avete sentito anche voi?"
"Sì! Lo abbiamo sentito! Veniva dalla stanza di Eléonore e Yumiko!" Spiegò Melissa ansiosa e preoccupata. Clarissa osò aprire la porta. La scena che ci si parò davanti era agghiacciante. Eléonore era distesa a terra, accanto a lei c'era una pozza di sangue.
"Chiamate l'infermiera! Vi prego!" Urlai in preda al panico, con le lacrime agli occhi. Florie e Clarissa corsero dall'infermiera mentre io e Melissa cercammo di capire come stava Eléonore.
"Respira?"
"Le sento il battito nel polso..." Tirai un lieve sospiro di sollievo, e così fece Melissa.
"Eléonore, svegliati..." Bisbigliai in lacrime.
"Infermiera Ross! La prego venga qui!"
"Cosa le è successo?" Chiese preoccupata.
"Non lo sappiamo... abbiamo sentito un urlo provenire da qui dentro e quindi siamo andate a vedere. Quando abbiamo aperto la porta c'era solamente lei immersa in una pozza di sangue..." Risposi.
"Ma il battito si sente ancora..." Continuai.
"La dobbiamo portare in infermeria, ma non so come... ho paura che se la spostiamo, le rechiamo danni peggiori di quelli che ha già... potremmo provare con qualche magia..." Levò la sua bacchetta e la sollevò da terra con la massima cautela. La coprimmo con un telo e la trasportammo cautamente fino all'infermeria. Quando finalmente la stendemmo sopra un letto, tirammo un sospiro di sollievo. Uscimmo dalla stanza e aspettammo al parco per qualche avviso dalla signora Ross. Presi un foglio, una penna e mi misi a scrivere sotto un albero del giardino. Dovevo sfogare tutte le mie paure a qualcuno e quel qualcuno, ovviamente, era la professoressa Dahl.
«Buongiorno professoressa,
Oggi è successa una cosa bruttissima ed ho una paura immensa. Abbiamo sentito un urlo dalla stanza di Eléonore e Yumiko-»
"Ragazze! Ma Yumiko dov'è?" Chiesi all'improvviso.
"Vero! Ragazze? Penso che sia meglio cercare Yumiko..." Arrotolai il foglio e lo misi nella borsa insieme alla penna. Ci guardammo furtivamente e cominciammo a correre per tutto il perimetro dell'Accademia. Io, che ero la più veloce, ero sempre prima. Ormai le altre erano molto più indietro di me, non si vedevano nemmeno, nascoste da una delle tante torri. Il tramonto era ormai calato ed il buio non aiutava affatto, oltre ad essere potenzialmente pericoloso. Le mie paranoie si avverarono quando un'ombra mi si parò davanti, aprì quella che mi parve essere la bocca di questo essere, sentii bisbigliare tante persone e svenni.

Scusatemi, ma ho iniziato il liceo e non riesco più a scrivere tanto quanto prima...oltre a mancarmi tempo, anche la fantasia mi ha abbandonata...scusatemi ancora...cercherò di pubblicare un po' più velocemente la prossima volta, ma purtroppo non posso assicurarvi nulla...spero che mi possiate capire...

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