Capitolo 26 - Dimissioni

Ero ancora lì, in quell'ospedale. Non aprii gli occhi, non avevo voglia di parlare, a meno che si trattasse di sapere le condizioni della professoressa. Ma la dottoressa non entrò, quindi decisi di non aprire gli occhi. Pensai tutti i momenti passati insieme, sia quelli belli che quelli brutti. Avrei preferito litigare con lei che sapere che non l'avrei mai più rivista. Volevo solamente dormire, ma una lacrima scivolò delicata sulla mia guancia.
"Aurora, tutto bene?" Chiese Eléonore. Feci finta di essermi appena svegliata. Annuii. Florie si avvicinò al letto e mi asciugò la lacrima. "Tu non stai bene..." Continuò Eléonore. Tirai le coperte e mi coprii fino alla testa.
"Non voglio parlare adesso..." Mormorai triste. Oltre al 'bip' di quella macchina e al rumore delle carrozze del villaggio, c'era silenzio. Non si sentiva nulla. Nessuno parlava. In un certo senso mi metteva inquietudine. Ad un certo punto entrò la dottoressa.
"Tutto bene, Aurora?" Mi scoprii.
"Sì, come sta la professoressa...?"
"Questa notte abbiamo fatto di tutto per migliorare le sue condizioni e adesso non è più in pericolo di vita!" Mi sentii così sollevata.
"Questo significa che posso andare a trovarla?!" Quasi urlai dalla gioia.
"Sì." Rispose.
"Anche adesso?"
"Esattamente, se vuoi ti ci accompagno."
"Non si preoccupi, mi dica solamente dov'è la stanza... vorrei stare un po' sola con lei..." Lei annuì.
"È la penultima stanza in fondo a questo corridoio." Annuii. Lentamente, mi incamminai ed attraversai il corridoio. Aprii la porta ed entrai, chiudendomela alle spalle.
"Buongiorno, professoressa..." Sapevo che stesse dormendo, probabilmente ancora sotto l'effetto dell'anestesia, però sentivo che dovevo parlarle. Quando mi avvicinai, lei si svegliò.
"Aurora..." Mi chiamò con voce roca.
"Professoressa..."
"Stai bene, a quanto vedo." Io annuii. "Piccola Aurora..." Una lacrima scese sulla mia guancia.
"Perché ieri mi ha salvata? Io..."
"Aurora, io ti voglio tanto bene, è normale che io faccia di tutto per te..."
"Ma perché gli ha detto che se deve rivendicare suo padre, se la deve prendere con lei e non con me?"
"Sai... molti pensano che tu sia mia figlia, ma penso che tu lo sappia già..."
"Sì, l'ho saputo."
"Ma ovviamente non è così." Disse fredda. "Ed io ho una storia dietro che forse un giorno riuscirò a raccontarti..."
"L'importante per ora è che stia bene..." Lei mi sorrise. Quel suo sorriso era speciale. Avrei voluto tanto abbracciarla, ma sapevo di non poterlo fare, così trovai una soluzione.
"Ricordi i nostri abbracci, la sensazione dei nostri abbracci e la provi adesso, in quest'istante..." Lei mi sorrise di nuovo, dolcemente.
"Ho avuto paura di perderla..." Ammisi. Non la guardai negli occhi, una lacrima mi scese.
"Ti dovevo proteggere, non avrei mai sopportato i sensi di colpa per non averti aiutata, io devo proteggerti, Aurora..." Sembrava di voler trattenere le lacrime. Si morse il labbro superiore.
"Ma stiamo tutte due bene, siamo qui a parlarci ed è questo tutto ciò che conta adesso! Le voglio tantissimo bene, grazie per avermi salvato la vita..." Le sorrisi.
"Per me è stato un dovere che ho fatto molto volentieri. E con Karl? Che hanno fatto?"
"L'hanno portato in centrale, penso che gli daranno la giusta pena... ma sono così felice che lei stia bene!" Cominciai a saltellare di qua e di là come una bambina piccola. Non riuscivo a smettere di pensare che lei era viva, con me, a parlarmi. Mi guardò con sguardo dolce e divertito contemporaneamente. Alzai le spalle in segno di imbarazzo e lei mi sorrise.
"Io e Florie avevamo organizzato una festa per giorno ventitré, ovvero tra cinque giorni, ma la preside ci ha vietato di andare dopo che la professoressa Raveryn ci ha scoperte fuori dall'Accademia..."
"Che ci facevate?" Chiese severa.
"Karl ci aveva portate lì..." Mi guardò dispiaciuta. "E in più non potrò partecipare al torneo!"
"Scommetto che adesso la preside vi darà il permesso, sa che siete ragazze serie e che non direste mai bugie... ma perché non avete provato a spiegarglielo?"
"Perché Karl ci ha minacciate."
"Tranquilla, lo capirà!" Mi sorrise.
"Hai un vestito?" Mi chiese.
"In realtà eravamo venute proprio per questo... o meglio, le altre mi avevano convinta nonostante fossi convinta che non saremmo andate e nonostante mi sentissi triste... pensavo fosse la fine per noi..." Lei non disse nulla.
"Se entro questi giorni mi dimettono, se vuoi vengo con voi a cercarne..."
"Ma è ovvio che voglio!" Lei mi sorrise dolcemente.
"Ora vai dalle tue amiche, su!" Le detti un bacino sulla guancia e le chiusi la porta. Andai da Florie e dalle altre. La preside entrò nella stanza della professoressa.
"Com'è andata?" Mi chiesero tristi. I loro volti, però, si illuminarono quando mi videro con un sorriso immenso.
"Immagino bene!" Disse Clarissa.
"Più che bene!" Esultai. "La professoressa mi ha detto che mi darà una mano a cercare il vestito!" Sapevo che i miei occhi stavano brillando.
"Che bello! Sono felicissima per te!" Eléonore mi abbracciò. Yumiko si limitò ad un lieve sorriso.
"Aurora hai visite!"
"Buongiorno!" Salutai la preside.
"Buongiorno Aurora!" Mi salutò con un lieve sorriso. "Volevo dirti che la professoressa mi ha detto cosa è successo in realtà... scusate ragazze, potete partecipare sia alla festa che al torneo!" Io saltai dalla gioia.
"Aurora, ti possiamo dimettere, stai bene!" Disse la dottoressa. Feci un sorriso ancora più grande di quello che avevo stampato in faccia da praticamente mezz'ora.
"Più o meno sa quando dimetteranno la professoressa?" Chiesi speranzosa.
"Se continua a guarire come ha fatto fino ad ora, potremmo dimetterla anche per pranzo! Sta guarendo veramente in fretta!"
"Wow!" Esultai felice. Ero veramente allegra e spensierata.
"Aurora, questa notte abbiamo preso questa dalla vostra camera." Mi disse Melissa. Aprì le mani e c'era la spilla. La presi e chiusi la mia mano a pugno.
"Allora che ne dite, andate a comprare i vestiti per la festa?"
"Ovvio!" Esultammo tutte insieme. Anche Yumiko si unì a noi questa volta. Mi girai verso di lei e le sorrisi. Lei ricambiò. Misi i miei vestiti e andai dalla professoressa.
"Stiamo andando... penso proprio che la dimetteranno presto, sa?" Ammiccai e le sorrisi.
"Divertiti, piccola Aurora!" Arrossii. Mi girai per uscire dalla stanza e quando stavo per chiudere la porta, la salutai con la mano.
"Ciao!" Mi salutò. Entrammo in un negozio e andammo ognuna da una parte. Io andai verso i vestiti lunghi e pomposi.
"Secondo voi mi starebbe bene?" Chiesi tenendo nella mano destra un vestito rosso con tanti piccoli strass nel corpetto e una gonna di tulle molto pomposa. "Oppure questo è migliore?" Chiesi per un vestito turchese semplice con la gonna in tulle.
"Prova quello rosso, ti starà benissimo!" Esclamò Clarissa. Lei era quella che più se ne intendeva! Lo provai. In effetti mi stava davvero bene e dato che era una festa di Natale, il rosso si abbinava perfettamente. E in più lo amavo! Era bellissimo! Ma non lo comprai, decisi che avrei aspettato il parere della Dahl, tanto ce n'erano molti della mia misura. Dopo una mattina a cercare vestiti, le ragazze ed io andammo in un ristorante per pranzare. Dopodiché ritornammo in ospedale. Lì, vidi la professoressa in piedi che stava bevendo un bicchiere d'acqua.
"Professoressa!" La salutai.
"Aurora!" Corsi verso di lei per abbracciarla. Anche lei mi abbracciò. Ancora non riusciva a camminare bene, così le detti una mano. "Mi hanno dimessa!"
"Davvero?!" Mi sentivo tanto felice. La aiutai a camminare.
"Devo solo riprendermi del tutto, ma sto bene!"
"Lo vuole vedere il vestito che ho trovato? È bellissimo!" Lei sorrise dolcemente. Andammo verso il negozio e provai il vestito rosso che avevo visto la mattina.
"Wow! Ti sta benissimo!" I suoi occhi stavano brillando. "La mia principessa..." Mormorò sottovoce. Io arrossii e lei sorrise. Volteggiai un po' per vedere come si gonfiava ancora di più la gonna.
"Che ne dite? Lo prendo?"
"Sì! Ti sta benissimo!" Esclamò la professoressa. "Posso pagarlo io?" Mi chiese lei.
"N-non si preoccupi..."
"È il mio regalo di Natale per te, si vede che ti piace tantissimo." Sospirai ed andai alla cassa. Lì, la professoressa uscì fuori 300 ekatet e pagò il mio vestito. La abbracciai e le detti un bacino sulla guancia. Fu allora che ricordai di dover fare un regalo di Natale a lei ed alle mie amiche. Ma non potevo comprare quello per lei, dato che dovevo aiutarla a camminare.
"Adesso mi faccio un giretto per il paese con la professoressa, a dopo!" Le salutai. "Su, andiamo!" Così dicendo, mi misi a braccetto con la Dahl.
"Che cosa hai intenzione di regalare alle altre?" Mi chiese.
"Onestamente?" Lei annuì curiosa. "Non ne ho la più pallida idea..."
"Ti do una mano io!" Mi disse facendo un sorrisetto. "Basta sapere cosa piace alle altre..."
"E il problema è proprio questo!" Urlai disperata.
"Come fai a non sapere cosa piace alle tue migliori amiche?!"
"Non lo so... in questi mesi ho avuto così tante paranoie e problemi che non ho capito molto nemmeno di me stessa..." Lei mi abbracciò zoppicando un po'. Un fiocco di neve cadde sulla mia guancia e lei, cogliendo l'occasione, con la scusa di togliermelo, mi accarezzò. Io sorrisi facendo gonfiare le mie guance.
"Vedevo spesso Florie portare con sé tanti libri, probabilmente le piace leggere..."
"Sì, ma i libri sono davvero difficili come regalo, non si sanno mai veramente i gusti..."
"Erano romanzi rosa, le piacciono quelli."
"Ma grazie! Mi ha dato una mano!"
"È un piacere!" Entrammo allora in una libreria.
"Cosa mi consiglia per una ragazza di diciotto anni per quanto riguardano i romanzi rosa?" Chiese la professoressa.
"Ecco qui!"
"Penso che questo le piacerà." Dissi, dopo aver letto la trama di un libro. "Può farmi la confezione regalo?"
"Certamente!" Pagai il libro con dei soldi che mi aveva dato Clarissa alcuni mesi prima. Dopo aver comprato altri regali la professoressa mi invitò a casa sua. Poggiai i regali all'ingresso della sua casa e tolsi il cappotto.
"Cara, tra un po' dovrebbe venire Anne!"
"Davvero?"
"Sì, sappi che ormai ti adora, ormai sei la sua sorellona!" Ridemmo un po'. Qualche attimo dopo bussò qualcuno alla porta.
"Tesoro, accendi il camino, per favore?"
"Sì, certamente!" Lei andò ad aprire la porta, mentre io misi la legna nel camino.
"Anne! Sì, certo, Liz, la puoi lasciare qui anche se c'è Aurora!" La piccola Anne abbracciò la sua zia.
"Stai bene, zietta?" Le chiese preoccupata.
"Certo Anne, stai tranquilla!"
"Aurora!" Mi abbracciò forte. Era così carina! Dopo un pomeriggio a divertirci tutte e tre insieme, mi decisi a ritornare in Accademia con le altre.
"Aurora, comunque devo dirti una cosa..." Io mi avvicinai a lei curiosa. "La preside mi ha detto che per averti salvata posso ritornare ad insegnare in Accademia già da dopo le vacanze!"
"Questo è il più bel regalo di Natale che lei mi potesse fare! Le voglio tantissimo bene!" Quasi urlai da quanto mi sentivo felice. Lei mi abbracciò ed io, dopo aver preso i regali e averli messi in un sacco, ritornai in Accademia. Dopo cena, mi misi a letto e mi addormentai.

È stato bellissimo scrivere questo capitolo *-* Spero vi piaccia!❤️

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