Sand Creek
Titolo: Sand Creek
Autore: @bertelli13
Genere: One Shot Fantasy
Citazioni preferite:
La natura non dimentica. L'uomo sì.
Niente muore, se si conserva il ricordo, niente passa quando credi fermamente che sia l'amore a far muovere gli eventi, e non l'uomo.
Innanzitutto, è stato un grande piacere iniziare l'avventura di "Librandom" con questa storia, non solo perché fa parte di un genere che adoro, il Fantasy.
Di solito, se si pensa a questo genere, vengono in mente volumi grandi quanto un bauletto e saghe che non finiscono mai, come i rotoloni Regina. Non dispiace, anzi, è bellissimo perdersi in così tanti libri e capitoli, ma, quando non si ha tanto tempo per leggere, raramente capita di trovare storie Fantasy che siano corte o addirittura One-Shot.
Invece "Sand Creek" nella sua brevità e semplicità è stata in grado di colpirmi e di farmi rabbrividire e non mi aspettavo minimamente che in un solo capitolo avrei trovato così tanti colpi di scena e provato molte emozioni.
Tra queste, però, quella che ho provato di più è stata la rabbia: come può essere accaduto, nonostante eventi precedenti e simili nel corso della Storia, un massacro così crudele? Come può un Paese, che promette tanto a ogni suo cittadino, senza fare inizialmente alcuna distinzione, provare nei periodi successivi tutto questo odio da non mantenere i suoi antichi patti? Come può un evento tragico come questo essere dimenticato o addirittura ritenuto solo una leggenda?
Invece il massacro delle tribù Cheyenne e Arapaho, presso il fiume Sand Creek, nel Colorado, è accaduto veramente e i tremendi giorni in cui s'è verificato, il 29 e il 30 Novembre 1864, sono ancora riportati su una lapide commemorativa.
Questa è una tragedia collettiva, ma tutto è ricordato tramite il punto di vista di un solo guerriero Cheyenne, che piange ancora i giorni in cui i due popoli prima hanno creduto alle promesse "pacifiche" degli uomini bianchi e poi sono stati brutalmente trucidati.
Niente può essere scordato facilmente dallo Cheyenne: il rumore assordante degli spari, le violenze subite da sua moglie e da sua figlia, che le hanno condotte alla morte, e il rimpianto per non essere insieme a loro e al resto del suo popolo ingiustamente ucciso.
Però, per me, proprio quel momento brutto raffigura l'apice di questa storia, in particolar modo per le descrizioni, non tanto dei luoghi e delle persone, quanto delle emozioni del guerriero, della sua impotenza davanti a tanta disumanità, del suo rammarico per non aver protetto le donne della sua vita e della poca rassicurazione provata con la vicinanza di un animale speciale, nientemeno che uno dei simboli statunitensi per antonomasia.
Infatti vicino a questo guerriero Cheyenne vola qualche volta un'aquila, che lo accompagna da quando gli Cheyenne e gli Arapaho hanno ascoltato e seguito gli uomini bianchi, e che, emettendo un pianto di bambino e con gli occhi insanguinati, preannuncia il suo destino doloroso da sopravvissuto.
Questo è stato un elemento fantastico che, insieme alle descrizioni, ho gradito molto, anche perché sembra portare disgrazia al guerriero, ma dopo centocinquant'anni lo solleverà da tutto il dolore che ha provato…
No! Non vi dico come! Anche perché ho già detto troppo! Come sempre, quando si parla di una storia che mi piace, non riesco mai a stare zitta (o con le dita ferme).
Adesso sta a voi viaggiare con la mente fino al fiume Sand Creek e, ora che si sta avvicinando il centosessantottesimo anniversario, non dimenticarvi di questo massacro, che può insegnarci a essere persone migliori e con una mentalità più aperta nei confronti di chi è ritenuto "inferiore".
Spero tanto che lo facciate e leggiate questa storia, perché non è solo un modo per acculturarsi e scoprire nuovi avvenimenti storici, troppo poco raccontati, ma anche per avere maggiore empatia e memoria, emozionandosi con i dolori e la resilienza del guerriero Cheyenne, simbolo di tutti i nativi americani morti lungo il Sand Creek. Grazie e al prossimo consiglio wattpaddiano!
@bertelli13, grazie mille anche a te per avermi consigliato questa storia e ti chiedo scusa casomai avessi fatto qualche piccolo errore! Avevo già notato il tuo interessante stile di scrittura con "Ines agli Hunger Games", ma con quella storia mi hai fatta morire dalle risate. Invece con "Sand Creek" ho avuto modo di conoscerne un altro lato più profondo ed emozionante, che ho sempre sentito in ogni minima frase. Ciò non fa che confermare la tua grande esperienza e ottenere i più sinceri complimenti! Grazie ancora e (di nuovo) in bocca al lupo per il Contest autunnale 2022!
Questo è il bollino da mettere in un capitolo della tua storia, per mostrare che fa parte della libreria di "Librandom" ed è straconsigliata.
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