Introduzione dell'autore e commento ai capitoli precedenti
INTRODUZIONE DELL'AUTORE E COMMENTO AI CAPITOLI PRECEDENTI
Non ho mai fatto un prologo o una prefazione così spinta, così naturale e se posso anche copiata. Sì, perché entrambe le due versioni sono prese spunto dalle due canzoni di Marco Masini, cantautore italiano, come " Vaffanculo" e " Bella stronza".
Tengo subito a precisare che nessuna di queste due canzoni ha uno specifico destinatario: di solito quando scrivo una dedica, lascio un destinatario. Questa volta il destinatario sono io.
Mi spiego meglio. Esaminandomi in questi giorni, e avendo avuto modo di confrontarmi con le persone a me care, ho scoperto atteggiamenti davvero poco consoni: non sono qua a fare la morale a nessuno, non sono qua per auto commiserarmi, non sono qua per fare di me un "martire".
Sono qua per aprirmi e parlarvi liberamente, della mia timidezza e dei problemi di relazione: mi reputo troppo chiuso, egoista, egocentrico e superbo. Lo sono, sbaglio sicuramente tantissimo. Non ho l'umiltà di prestare l'orecchio a chi mi sta vicino, non ho il coraggio di amare donando me stesso veramente, sapendo che quella storia finisce eppure certo di aver dato tutto me stesso e soddisfatto, chiudere civilmente. No, con me no.
La sofferenza recata agli altri è stata tanta. Ho creato dispiaceri e dolori. Il prologo serve come monito a chiunque entri nella mia vita: spingo me stesso a capirmi, a esaminarmi. E' una forza anche per voi, che avete dato voi stessi con passione e dedizione, che avete amato veramente eppure chi era al vostro fianco non vi ha capito, non vi ha ascoltato, protetto e tutelato.
Una donna, una fidanzata secondo me va cercata, capita, ascoltata, va fatta sentire unica e va fatta emozionata. Mi credete che non l'ho fatto? Che ho fatto scappare la persona a cui tenevo di più?
Ma ci credereste che quella persona ha fatto miracoli e io l'ho criticata dentro me, accusata e tradita?
Vi parlo della mia personale esperienza: ho sempre pensato di sentirmi buon cattolico, un praticante e un degno e assiduo frequentatore della chiesa, cercando di capire il Vangelo, eppure tra i gesti e le parole, ci ho messo in mezzo il mare. Ho completamente frainteso e discostato da me qualsiasi parola contenuta lì.
Ma come, un ragazzo così bravo, gentile, dolce, ben educato? Era tutta..? Sì, era tutta apparenza. Apparenza ma quanto vera? Forse la maschera indossata era quella sbagliata: forse sono così con chi ha saputo conquistare la mia fiducia, eppure da quando io ho sofferto in amore, e credetemi che quelle persone mi hanno cambiato, non ho più saputo riprendermi, perché mi ero subito e troppo facilmente affezionato.
Ma non ci sono solo io e questo romanzo non parla di me, ma di voi.
Parla di quelle persone opposte a me, di come vorrei essere io.
Una patetica, ridicola e disonesta imitazione. Una persona con le palle, permettete?
Certo, che permettete. Permettete qualsiasi parola o linguaggio, in questa confidenza.
Come se fossimo in uno stanzino, intrappolati per nostra scelta o forza di volontà esterna, che abbiamo il coraggio di guardarci e parlarci, affrontare una scomoda situazione.
" Liberi da noi" è il titolo, libertà. Che parola gigante e spesso malamente utilizzata: libertà la intendo come un sinonimo d'amore. Sì, perché chi ama davvero ti lascia libero e non prova rancore della tua felicità. Bisogna che lasciamo andare ciò che non è nostro, ciò che abbiamo avuto e ricominciare. Fa male, certo. Io per primo l'ho vissuto, per primo ho sperimentato questa ferita.
Ognuno di voi dentro di sé sia capace di volare, si senta libero di superare quegli orizzonte, libero da una storia che è finita male, libero perché bisogna andare avanti, perché la vita da' di più.
Trattatevi con amore, con rispetto ed educazione, agli amici non tradite o ingannate. Siate sinceri con tutti, siate voi stessi e amatevi, giorno dopo giorno. Costruite un mondo migliore.
Perdonate chi vi ha deluso e ferito, state accanto al vostro nemico e fateci l'amore, comprendetelo, ascoltatelo. Non siate gelosi: chi vi ama non se ne va.
Non siate possessivi: esercitatevi nel distacco da tutto ciò che temete di perdere, perché la possessione conduce all'ossessione, che diventa odio e bramosia ed essa è male, conduce all'ira e alla violenza.
Siate positivi, guardate la vita con il sorriso: se vedete un vostro ex, salutatelo con rispetto e civiltà, stringetelo e augurategli il meglio. Il vostro sorriso spegnerà di vergogna quel volto.
Che nessuna tempesta sia in grado di spezzarvi, ma la vostra sia in grado di farvi volare lontano da quelle persone che vi hanno ferito e ingannato, usato o peggio tradito.
" Liberi da noi" parla di noi, di me, di te. Vi dirò molto di me in questo romanzo circondato da due protagonista, la cui storia si intreccia con la mia, la nostra e quella di tutti.
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