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Un film, un flashback, come un lampo passa la vita, come un desiderio, come una stella che nel suo percorso nel cielo lascia una scia dietro di sé.

Come una notte d'autunno, dove il vento soffia leggero tra le foglie, come una notte d'inverno, quando gelida cade la neve e l'aria si congela. Come una sera d'inverno, quando ti scaldi al fuoco del camino, come un giorno di primavera dove la natura che pare morta, ritorna a vivere: sbocciano i fiori e assieme rifioriscono le speranze.

Non attendi altro che sorprendere le facce troppo stanche e troppo assenti, che non ascoltano i tuoi silenzi, che non sanno commettere errori, ma se commetti errori tu vivi, e chi non vive commette il più grave degli errori.

E allora scivoli di nuovo, ti lasci distrarre da corpi che non ami, ti lasci andare in quel vortice da cui volevi fuggire.

Tutto questo per apparire, per essere e sentirti accettato, chiudi gli occhi e ti butti fra la melma, nel degrado, temendo di apparire peggiore di ciò che sai realmente di essere.

Tutto questo per dirti che quella notte, la vita e il destino regalarono al nostro eroe una visione nuova della vita, quel discorso di dolore attraversò anche lui e quando si svegliò, dopo quella violenta botta nel buio, avvertì un tremore e divenne pallido.

NOTA D'AUTORE: 

Ciao a tutti,
non sono solito fare note d'autore per chi mi conosce e mi legge. Tendo sempre a lasciar parlare i miei romanzi di me e delle persone, delle mie vicende e di tutto il resto.
Vi chiedo però un commento, in particolare adesso a questi due capitoli, che riguardano me e chiedo di analizzarli con il cuore, prima che in maniera critica. 
Grazie :) 

Attendo i vostri commenti, dal capitolo 7 riparte la narrazione.. attenti a ciò che accadrà, la storia si fa interessante. 

Un abbraccio a tutti, Andrea.