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A, V.S.

My love.

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«Il mio destino è di stare affianco a te,

con te vicino, più paura non avrò.»

Mi ricordo.. – sembra l'inizio di una canzone ed effettiva è così – quella sera che hai detto sì, perché effettivamente diciamocelo, la vita sa sorprendere e ha la capacità magica e straordinario di farci sentire puntualmente fuori luogo, inadatti e inesperti.

«Per il poeta che non può cantare, per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro vero (...) Difendi questa umanità, che è così vera in ogni»

Chiamami ancora amore, chiamami sempre amore – che prima o poi le notti finiranno, riempiendole di ricordi e di speranze, perché due anime che compongono una loro sintonia, una melodia di note creano una armonia, che altri non è che l'equilibrio naturale di un tono musicale, di una nota espressa in arte, in una fotografia catturando il sorriso di Dio, che ammiro in questi occhi di fronte a me.

Ma non potete capire quanto sia vero e semplice, quanto profondo e surreale, che l'amore è la soluzione a ogni difficoltà, che la vita ne metterà tante, vero, che spesso raccontando di noi o parlando di chi si ama, si corra il rischio di essere banali, da questi giudici e lettori cannibali, che ignorano quale profondità celi la parola nella sua stessa natura, e si pongono sempre il problema del come ma mai del perché; riempi questa esistenza, prima vuota e mediocre, ora su binari coscritti da un destino beffardo che però a volte, come una divinità bendata, guarda con il suo sguardo ipocrita laggiù e benigno offre a tutti una occasione.

Io penso che formulare frasi per uno scrittore sia l'essenza più vera – mi sono sempre vantato di concepirne, ma modestamente vorrei formulare la frase precedentemente mutandola in questa – "benigno offre un occasione, a chi se la merita". Non tutte le colpe e non tutte le giustizie sono eguali agli occhi della dea, ella provveda e governa il suo reame secondo necessità, si rende veloce a chi il cuore e orecchio presta alla sua voce. Chi la guarda per strada resta ammaliato, chi la sente parlare ne resta affascinato, la donna sublime che incarna l'ideale cortese – angelo del Signore, che fino a poco eri sconosciuto o perfino dimenticato e illuso, in fondo erano banali poesie – hanno tramandato il sapere di un concetto filosofico così potente e astratto come l'amore, che in un essenza effimera, delicata e irripetibile di un bacio, ogni volta con te vicino che dormi sul mio cuore, rivivo e comprendo quale potere abbia il sorriso e l'animo umano, capace non solo di mutare il dolore e la rabbia ma di lenirlo.

Che effettivamente ci sia molto o poco da vivere, questo dipende da sorella vita e quanto essa sia magnanima con i suoi frutti verso noi, ma la vita per quanto bastarda e maledetta possa essere, alla fine andrebbe sempre lodata e apprezzata – che mal giudicato sia chi non loda il dono della vita, che la getta nel cesso come fosse la merda, perché ritiene degradante la sua umanità o troppo infamia, peggio del lebbroso e del servo, di un malato terminale morente, dei libidinosi e osceni pregiudizi, non accorgendosi che la sua vita è unica e preziosa – e l'ho sperimentato quel dolore, come lei e nei suoi occhi colmi di sofferenza e di degrado, di uso e getta, come me, come molti, ho compreso l'essenzialità umana e la fragilità di un uomo che per essere felice richiede a lei di esserlo per lui, richiede a lei il coraggio di un salto, per volare, per saper sognare e crescere, non smettendo mai, perché in fondo cosa è la vita senza qualche follia, se non una ruota monotona che vorticosamente cela passioni e ansie su stesse, continuamente mutate, ma alla fine eguali.

So che tu capirai, chi legge con amore comprende quale auspicata e tanto tremante senso vi sia dietro queste brevi pagine, che il destino di una persona è sebbene nascosto negli angoli remoti della sua coscienza, in presenza di un cuore gentile, egli viene fuori e arreca ossequi a tanto amore, che similmente si presta e protegge da sguardi esterni oltraggiosi e poco indulgenti. Come un cavaliere con la sua dama, io mi presto a te in un giuramento vieterno, ciò che ha un inizio ma non si pone fine, che come un limite in un grafico le cui coordinate tendono all'infinito sull'asse, anche esso, per natura matematica, tende all'infinito estremo positivo, come una pila, un magnete che si attira ai poli ed esercita attrazione, come il Sole con la sua Terra, come il cielo e il mare, come noi due, attratti da una forza mistica e universale che spegne le lacrime e accende i sorrisi, il tuo, e il mio, insieme, sempre.

Ben so come l'amore ebbe inizio, come gli sguardi e le parole mutano l'essenza, ma sappi che nel futuro prossimo o remoto, qualunque sia il motivo io ci sarò e ti sosterrò, la donna generata dall'uomo, fu posta al suo fianco perché sia abbracciata – io abbraccerò le tue paure, ansie, tensioni, timori e ne farò meraviglia al firmamento, dedicandoti le stelle e le poesie, le canzoni d'amore e i gesti più spontanei – generata dal cuore, dal suo lato del fianco, perché fosse amata – e sempre ti amerò, come ti ho amato, come ti amano chi comprendono in te un fondo di una scintilla divina, qualcosa che a parole va oltre la mia capacità di scrittore – a pari altezza perché non fosse calpestata e umiliata, ma rispettata.

Come riepilogare: rispetto, amore, protezione.

Dedicarti ogni giorno con la stessa intensità che arde, ardeva e arderà da qui a sempre, costruendo una magia eterna giorno per giorno, allungandoli, prendendosi cura e così, anche il mistero della morte si ferma, dinnanzi all'immortalità di un amore, che il firmamento, con una stella – la tua – ha bloccato nel cielo, come una fotografia. Ora, e per sempre.

Come disse Lily – sempre. 

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