10 • Even you left me •
Il minore si ridestò lentamente dal torpore del sonno, acquisendo gradualmente cognizione della realtà: Minhyuk era rannicchiato sul divano e aveva la testa reclinata sulla sua spalla. Le palpebre abbassate, le labbra leggermente dischiuse, il respiro leggero, lo facevano sembrare pari a un angelo. La delicatezza e la perfezione dei suoi lineamenti era surreale agli occhi del castano, che ancora, perso nel mondo dei sogni, non aveva realizzato che fosse già mattina e avesse passato la notte a casa del maggiore. Quando, dopo qualche altro minuto, riuscì a svegliarsi del tutto e a focalizzare la realtà, si sentì avvampare per la vergogna: si ricordò improvvisamente di aver bevuto due bicchieri di sake e sperava di non aver fatto involontariamente qualche cavolata di cui poi si sarebbe pentito. Il primo - o forse il secondo in realtà - pensiero andò a sua madre, che sicuramente lo aveva aspettato sveglia fino a tardi, e probabilmente non aveva dormito un sonno tranquillo pensando a suo figlio e a dove si trovasse. Jooheon sapeva che sarebbe stato difficile rassicurarla poi e sicuramente si sarebbe arrabbiata e gli avrebbe fatto una ramanzina sulla questione delle responsabilità che doveva assumersi alla sua età, ma sperava che si risolvesse tutto in fretta. Sospirò cancellando dalla mente quei pensieri, o almeno con il buon proposito di farlo, per poi rilassarsi ancora un paio di minuti, prima di decidere di trovare un modo per alzarsi e preparare la colazione, per fare una piccola sorpresa al bianco magari. Sollevò delicatamente con una mano la testa del maggiore e si alzò dal divano sistemando un cuscino sul posto dove si trovava lui prima per far stare comodo il ragazzo e poi, meravigliato da come l'altro non fosse stato nemmeno minimamente scosso da tutti quei movimenti, si apprestò a cucinare qualcosa. Optò, alla fine, per un piatto di riso alla piastra con verdure in agrodolce, più che altro perché furono i primi ingredienti che gli saltarono all'occhio nella dispensa. Preparò velocemente i condimenti e mise a cuocere il riso senz'amido sulla piastra già riscaldata. Ci volle una decina di minuti e il tutto era già pronto e impiattato, allorché il minore decise di decorare i piatti con dei naruto(*) che aveva avvistato precedentemente in un cassetto del frigorifero. Poggiò tutto su un vassoio e lo portò in salotto, sistemandolo sul tavolino da te e poi si voltò dalla parte del divano, accovacciandosi sui talloni e allungando lentamente una mano verso il maggiore, quasi l'idea di svegliarlo gli apportasse timore. Dormiva così beatamente che qualcosa gli suggeriva di lasciarlo stare così e restare semplicemente a guardarlo, e, in effetti, non sembrava una brutta idea. Non sapeva se gli sarebbe mai ricapitata nella vita un'occasione del genere, quindi perché non approfittarne? Solo il tempo non sembrava d'accordo, perché l'orologio scoccò le 11 e Jooheon si ricordò di dover tornare a casa propria oppure sua madre lo avrebbe segregato in casa per chi sa quanto tempo pur di fargli pagare la sua carenza di responsabilità.
E se invece...?
Il castano si risollevò e prese un post-it dalla mensola in cucina, scrisse un breve messaggio al maggiore dicendo di essere dovuto andar via presto per non far preoccupare sua madre e lasciò il bigliettino sul vassoio che aveva preparato. Forse andarsene prima che Minhyuk si svegliasse non doveva sembrare poi tanto carino, ma aveva una strana paura - o forse vergogna - di riparlare con lui dacché ricordava poco e niente della serata trascorsa con lui e non sapeva come comportarsi. Si morse il labbro indeciso, ma alla fine prevalse la parte più codarda. Recuperò il suo giubbotto e uscì di casa quanto più silenziosamente possibile.
Quando Minhyuk si svegliò l'orologio segnava le 11, terribilmente presto per un ghiro come lui. O meglio, in realtà non dormiva neppure molto, ma la notte la sua mente non gli dava pace: era difficile che riuscisse a prendere sonno prima delle 3/4 di mattina, e questo lo portava automaticamente a svegliarsi più tardi. La notte solitamente era sempre una lotta per il bianco, spesso la passava insonne fino all'alba, come se fosse l'avvento del sole a placare i demoni che lo assillavano; il buio non lo intimoriva affatto, ma c'era qualcosa di più profondo a disturbare il suo sonno, qualcosa che era ormai insita nel suo meccanismo vitale e che nulla avrebbe potuto cancellare, qualcosa che lui identificava come derivante da quei drammi che aveva lui stesso creato. Tuttavia, non appena si destò completamente dal torpore del sonno, si rese conto di quanto, invece, avesse dormito bene quella notte. Inizialmente ricollegò tutto all'alcool, ma subito dopo si rese conto che non poteva essere stato merito della bevanda alcolica. Ogni volta che assumeva una certa quantità di alcool finiva per chiudersi in se stesso e peggiorare la situazione, a volte addirittura era scoppiato a piangere. Ma se inizialmente aveva pensato che il sake bevuto la sera prima avesse potuto avere effetti positivi sul suo sonno, si ricredette non appena realizzò di quanto, al contrario, l'alcool lo tenesse sveglio e lo rendesse quasi più triste, facendo salire a galla tutti i peggiori pensieri che lo affliggevano.
Si stropicciò gli occhi con i pugni, un po' come i bambini, non l'aveva mai persa quell'abitudine infantile.
Perché si era addormentato sul divano?
Notò solo allora il vassoio sul tavolo da tè con la colazione preparata e un post-it arancione incollato sopra. Sorrise spontaneamente e i ricordi presero a riaffiorare tornando ognuno al proprio posto e chiarendo così molte cose al ragazzo.
Se aveva dormito bene quella notte era stato merito di Jooheon, la sua presenza aveva completamente rilassato la mente del maggiore, ed era la prima volta che questo succedeva. Minhyuk non perde tempo a chiedersi se fosse una cosa vantaggiosa, in quanto il minore aveva un effetto positivo e quasi rivitalizzante su di lui, o svantaggiosa, in quanto, invece, quel rapporto stava minando la solida realtà del bianco. In quel momento avvertiva una sorta di vivace entusiasmo e non aveva voglia di rovinarsi l'umore. Tutto sommato, aveva passato piuttosto bene la serata precedente e svegliarsi con la colazione già pronta era stato un altro punto pregevole. Staccò il bigliettino dal vassoio e lo lesse velocemente apprendendo il motivo per cui il minore non si era potuto soffermare ulteriormente. Pensò che fosse giusto così, in fondo qualsiasi buona madre si sarebbe preoccupata al non rientro di un proprio figlio. Afferrò affamato una ciotola di riso e un paio delle bacchette posate nel vassoio e divorò la pietanza, che era sorprendentemente saporita: non avrebbe mai immaginato che il castano avesse saputo cucinare così bene. D'altronde Minhyuk aveva imparato a cucinare per pure esigenze personali, vivendo da solo, Jooheon invece aveva ancora la sua famiglia, per cui era inaspettato il fatto che sapesse cimentarsi anche in ambito culinario.
Qualcosa, però, gli fece pesare particolarmente il fatto di stare mangiando quella pietanza cucinata dal minore. C'era una domanda che da un po' di tempo lo tormentava segretamente, ma in quel momento era molto più chiara del solito: cosa stava facendo lui per Jooheon?
Il minore era così premuroso e infinitamente dolce e gentile... ma Minhyuk si rendeva conto di non essere stato in grado di fare nulla di buono per lui fino a quel momento. Non ricordava neppure di averlo mai ringraziato in realtà.
Improvvisamente, tuttavia, gli balenò in testa un'idea, forse un po' stupida, ma che forse avrebbe avuto la sua utilità. Il bianco sapeva che il minore non possedeva più un cellulare da quando si era completamente infradiciato il giorno che avevano passato il pomeriggio in quel prato nei pressi del cimitero, quindi perché non aquistargliene uno nuovo? Sarebbe potuto passare come un regalo di compleanno alla fine.
Il pensiero di poter riscattare, almeno in parte, il debito morale che aveva col minore lo risollevò. Sapeva di essere un peso, neppure tanto irrilevante, e il fatto che quel ragazzino ancora non avesse gettato la spugna gli infondeva una sorta di nuova speranza nel cuore, sebbene la coscienza gli suggerisse di prestare attenzione a non riporre troppa fiducia nella persone, come al solito, per non restare nuovamente deluso. Alla fine si rendeva conto di quanto labile fosse la pazienza umana. Chiunque poteva assicurare la propria presenza con quell'ormai privo di significato "per sempre", come chiunque, d'altronde, poteva giurare fedeltà eterna senza curarsi di quanto fosse invece difficile adempiere a quelle parole. Era così che crollavano le amicizie, come era così che crollavano le storie d'amore. Gli esseri umani hanno smesso di pesare le proprie parole, nessuno fa caso al vero significato di ciò che viene detto. Eppure, soffermandocisi, sembrava semplice, quindi perché nessuno se ne preoccupava? Mantenere le promesse era così difficile? Minhyuk si rese conto di quanto tutto ciò lo riguardasse in primo piano: lui era il primo a mentire e dimenticare le promesse.
Con quella triste convinzione finì per passare il resto della giornata. Svolse tutte le mansioni casalinghe che lo impegnavano quotidianamente, nonostante quella mattinata non fosse più particolarmente di buon umore, dopo che i pensieri avevano invaso la sua mente. Poi riuscì a ritagliarsi un po' di tempo per visitare uno store di telefonia mobile e acquistare il regalo che stava cercando. Tornò a casa in pieno pomeriggio, sollevato del tepore di casa e si ridusse a poltrire sul divano insieme alla sua TV e ai suoi videogiochi preferiti, aspettando che passasse il tempo.
Il tempo però era passato in modo incredibilmente veloce, e il bianco si rese conto dell'orario solo quando cominciò ad avvertire i morsi della fame ed erano ormai già le 9 di sera. Mangiò in silenzio, da solo, così lentamente che dopo un po' la voglia di mangiare gli passò del tutto. Gettò nella pattumiera il cibo avanzato e sistemò svogliatamente i pochi piatti sporchi in lavastoviglie, per poi tornare a ristagnare sul sofà, con la consapevolezza che la persona per la quale aveva atteso tutto il pomeriggio, quel giorno, non era arrivata.
|| Nota Autrice ||
THANK YOU VERY MUCH
Più di 400 visualizzazioni;
sono davvero contentissima,
spero di non deludervi mai :3
LA GIF CHE HO MESSO A INIZIO
CAPITOLO MI HA UCCISA, GENTE.
Minhyuk è qualcosa di bellissimo...
Okay ritorno in me.
Il capitolo è un po' di passaggio,
Ma posso promettervi cose
migliori per le prossime volte.
Perdonatemi, come al solito,
se ci sono erroracci, ma
la quasi totalità sono purtroppo
per colpa della battitura veloce
dato che scrivo da cellulare e
dimentico sempre di controllare
prima di pubblicare.
Qualche altro magari scappa
perché scrivo di notte e
se sto dormendo sono capace
di scrivere grandi stronzate lol.
(Perdonate il termine)
Mi permetto di fare pubblicità
alle altre due fanfiction che sto scrivendo su questo profilo,
entrambe sugli Exo:
una Xiuchen e una Chanbaek.
Ci sto davvero lavorando
col cuore (?) perché appartengono
ad uno dei miei ultimate group
e ci tengo particolarmente.
Se non avete niente da fare
visitate il profilo di JoodaKim .
Io adoro i suoi brillantini lol.
Ve lo dico di mia iniziativa,
non perché me l'abbia chiesto.
Semplicemente faccio il mio
dovere da buona seguace.😂
Se vi ho annoiato non me ne frega,
chiedo venia lol ~
Alla prossima 💕
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top