~Capitolo 8~


<<sei davvero ingenua>> sentii una voce provenire dall'entrata della cantina

<<Dylan aiutami c'è Sara nella tua cantina>> esclamai distratta

<<si lo so Laila>> disse caricando in spalla sia me che lei per portarci di nuovo in quella cantina umida e maleodorante

<<Dylan io non posso credere a questo , ti prego dimmi che è uno scherzo , che sta succedendo>> esclamai piangendo

<<devo davvero spiegartelo? e va bene.... Rapisco , torturo e uccido donne , più chiaro di così...>> disse sogghignando

<<perché lo fai?>> chiesi urlando

<<chissà>> disse lui mentre mi metteva dello scotch sulle labbra <<adesso taci , la tua voce mi infastidisce, non riesco a pensare cosa farne di te>> disse grattandosi il mento, io continuai ad emettere gridi soffocati dallo scotch.

Dylan rimise Sara sulla sedia , le legò le braccia dietro la sedia e i piedi , come prima. Legò anche me braccia e gambe , mi trasportò il un angolo della cantina e se ne risalì in casa .

Passai tutta la notte a prendere a calci il vecchio mobile alla mia destra , all'improvviso il mobile cadde e al suo interno uscirono dei pezzi umani mutilati .. iniziai ad urlare ancora di più presa dal panico , mi spostai il più possibile da lì. Andai verso Sara , ma era svenuta , così rimasi per terra vicino lei piangendo. Pochi istanti dopo la porta della cantina si spalancò e scese Dylan furioso

<<stai un po' calma, guarda che hai combinato...dovrei punirti>> risalì di corsa sopra e scese con guanti , mascherina , un grembiule nero ed iniziò a raccogliere i pezzi di quel cadavere , li mise in un secchio e li portò sopra con lui , pochi minuti dopo scese di nuovo

<<sto provando questo nuovo acido, vediamo se funziona>> disse venendo verso di me, mi fece sdraiare a terra e ne lasciò cadere una goccia sulla mia gamba destra.

Urlai dal dolore <<sono stato fin troppo buono con te , se continui così la prossima volta ti immergo viva nell'acido>> esclamò furioso e risalì

Era buoi pesto lì dentro non sapevo che ore fossero "chissà mamma quanto è preoccupata" pensai "chi se lo sarebbe aspettata che mio cugino è un pazzo omicida". All'improvviso sentii un telefono squillare

<<ciao zia si dimmi , no Laila non è da me , perché? , come non è tornata ieri sera ?!, ah non sapete dove è andata , Stai tranquilla zia ,magari è da un amica , ora vado a scuola e domando ai suoi compagni, sta tranquilla>> era Dylan a telefono con mia madre, mi aveva fatto sentire la conversazione di proposito ,ero furiosa .

<<tua mamma è così preoccupata per te>> disse lui scendendo le scale , io non potevo fare altro che guardarlo con disgusto, se ne risalì ridendo.

Iniziai a strisciare la mia faccia contro le corde intorno i polsi cercando di togliere lo scotch , ci riuscii e iniziai ad urlargli dalla cantina

<<bastardo come pensi di fare adesso? Quando capiranno che sono scomparsa , questo sarà il primo posto dove verrà la polizia per raccogliere indizi>>

<<peccato che tu non abbia detto ai tuoi genitori che venivi a casa mia ieri sera>> disse spalancando la porta della cantina con un calcio<<cos'è ? non parli? Tanto meglio>> esclamò rimettendomi lo scotch, uscì ed andò a lavoro tranquillamente.

Approfittai della sua assenza per cercare di svegliare Sara, ma i miei sforzi erano vani, perdeva conoscenza di continuo ,non riuscivo a comunicare ...volevo solo trovare un modo per scappare con lei, ma in quelle condizioni per lei era impossibile anche solo pensare o parlare figuriamoci scappare via.

Era ridotta male, pensai a quando sarebbe toccato a me fare quella fine .

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