~Capitolo 10~
Passarono giorni , le uniche volte che lo vedevo era quando scendeva le scale per portarmi del cibo come pane o a volte scatolette di tonno o legumi vari, mi toglieva lo scotch dalle labbra e se ne risaliva; avevo soltanto i polsi e le caviglie legate quindi riuscivo a mangiare senza troppi intoppi, ma non riuscivo a fare liberamente altri movimenti , riuscivo a malapena a sdraiarmi su un fianco per dormire "anche se difficile riuscire a dormire con quel pazzo che trama omicidi un piano sopra di me".
Una volta finito di mangiare scendeva e mi copriva di nuovo la bocca con lo scotch per evitare che urlassi e attirassi l'attenzione in sua assenza , ma un giorno dovette uscire di corsa per un urgenza a lavoro e dimenticò di coprirmi la bocca, così circa 10 minuti dopo aver sentito la porta d'ingresso chiudersi iniziai ad urlare incessantemente sbattendo i piedi contro l'armadietto di ferro a pochi centimetri da me . Sentii una voce provenire fuori la porta d'ingresso, era un uomo, gridai ancora più forte , ma all'improvviso udii un'altra voce ,cessai un attimo di fare rumore per sentire meglio la conversazione
<<Dylan mi scusi se stavo origliando alla sua porta, ma ho sentito degli strani rumori>> disse l'uomo
<<signor Jonson non si preoccupi , ho lasciato la tv a volume alto accesa , la spengo subito , scusi per gli schiamazzi>> disse lui con tono mortificato
<<oh si figuri>> disse l'uomo per poi allontanarsi...poi sentii la porta di casa aprirsi, scese velocemente le scale furioso
<<adesso me la paghi ragazzina, stavi per farci scoprire>> esclamò furioso lui trascinandomi per i capelli verso il centro della cantina , prese la sedia che stava in un angolo , mi ci legò sopra e andò verso l'armadietto per prendere qualcosa...
<<Con me il trucchetto della sedia non funziona >> esclamai e poco dopo mi lasciai cadere con una spinta all'indietro rompendo la sedia. Riuscii facilmente a liberarmi dalle corde e cercai di correre sopra ,ma lui mi fermò senza fatica, mi trovai in poche mosse sotto di lui ...
<<spostati mostro>> urlai cercando di spostarmi dalla sua presa ,ma era sopra di me con le braccia ai lati della mia testa
<<Sei davvero molto coraggiosa , ti ammiro piccola Laila e per dimostrartelo ti farò un regalo>> disse con un sorrisetto perverso sul volto, non ebbi il tempo di reagire che mi infilò una mano tra le gambe nel pantalone, spostò gli slip e infilò due dita dentro di me ,continuava a muoverle guardandomi beffardo , non riuscivo a ribellarmi, cercai di distogliere lo sguardo, ma lui continuava a muoversi con ritmo costante e deciso, non resistevo più, iniziai gemere.
Una volta raggiunto l'apice si staccò dalle mie gambe ,si alzò e si leccò le dita soddisfatto lasciandomi lì a terra stremata. Passarono circa 30 minuti, io ero ancora sdraiata per terra ormai sfinita ed umiliata , il mio rapitore scese, non sapevo più come chiamarlo quel mostro, mi guardava sempre più soddisfatto
<<ti senti meglio ragazzina?>> disse inginocchiandosi verso me
<<ti odio mostro>> dissi cercando di tirargli un calcio
<<ah vedo che non hai perso la grinta, ma fai poco l'innocente perché poco fa non lo eri affatto>> disse fermando il colpo con la mano afferrandomi la caviglia e mi trascinò di scatto verso lui <<se continui ad agitarti così ti punirò>> disse sussurrandomi all'orecchio facendomi venire i brividi
<<non ce la faccio più con le tue umiliazioni lasciami in pace>> dissi spostandomi
<<ma ragazzina non ti ho fatto ancora niente , già ti arrendi?>> chiese beffardo
<<ti prego se non puoi liberarmi almeno uccidimi adesso>> dissi in lacrime
<<ucciderti? non so, mi sto ancora divertendo con te>> disse afferrandomi il collo facendo incrociare i nostri sguardi , continuai a tirare calci ed a sbracciarmi
<<sei un mostr->> non mi diede il tempo di finire la frase ,prese delle corde , mi legò al solito modo e se tornò sbuffando di sopra.
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