20. Li
4 settembre 2010
Mei mi aspettava davanti al Tempio Pan Gu per le nostre due ore di corso accelerato di lingue e mitologia.
"Era ora!" esclamò, buttando le braccia al cielo, appena giunsi da lei.
"Ehi, avevo altre cose da fare, okay?" risposi, per niente soddisfatto del suo 'caloroso benvenuto'.
"Entra. Dobbiamo iniziare la lezione" sbuffò, aprendo la porta del maestoso edificio.
La seguii all'interno della stanza che vi aveva descritto Frank e ci sedemmo uno di fronte all'altra.
"Cominciamo da mitologia" disse, afferrando un mattone di libro che -con tutte le probabilità- sarà stato più pesante di me.
Non resistetti all'impulso di chiedere: "Perché fai così?"
"Così come?" Mi guardò torva.
"Sei fredda" affermai. "Ti comporti in questo modo con tutti o ce l'hai con me?"
"E' il mio carattere, se permetti" ghignò. Roteai gli occhi. "E non mi garba la tua strafottenza" terminò, con un sorriso beffardo stampato in volto e sfogliando il libro fino a pagina 394.
Inveii mentalmente contro di lei, sparando qualche insulto non esattamente rispettoso nei suoi confronti, prima di dare un'occhiata al capitolo che aveva scelto.
"Ch'ang Ô" lessi.
"Bravo, sai leggere!" fece, sarcastica, obbligandomi ad alzare nuovamente gli occhi al cielo. Era una ragazza bellissima, sì, ma scoprii che poteva diventare davvero molto schizzata. "Comunque," continuò "prima di ogni altra cosa, devi conoscere tua madre, fin dal principio." Uh, fantastico! Mi preparai al tipico discorso 'taglia-vene' che ebbe luogo di lì a pochi secondi. "Innanzitutto, possiamo chiamare questa con vari nomi, ma i più usati sono Ch'ang Ô, Chang'e e Heng He. Vive sulla luna, sotto un albero di cassia, ovvero una pianta dai fiori gialli, con la sola compagnia di una lepre. Sorprendentemente, divenne una divinità per sbaglio, per un incidente. Ch'ang Ô era infatti una donna mortale molto bella e curiosa ed era sposata con Hou Yi, il miglior arciere di tutta la Cina. Egli, dopo aver svolto un importante incarico per l'imperatore, ricevette da quest'ultimo una pillola magica come premio: era un elisir di lunga vita ed essenza di divinità; ma per poterla ingerire sarebbe stata stata necessaria una lunga preparazione fisica e psicologica. Yi nascose la pillola sotto il letto di casa, ma un giorno la sua moglie ficcanaso la trovò e, a causa della sua avventata curiosità, la mangiò senza conoscerne gli effetti. Cominciò subito a levitare, sempre più su, fino a raggiungere la luna, abitata solo da una lepre ed un albero di cassia. Ora, ti starai chiedendo, che fine ha fatto Yi?" A dire la verità, ero finito in catalessi parecchio tempo prima a causa della sua splendida voce e non avevo più ascoltato veramente le sue parole, ma l'accontentai annuendo. "Ebbene" proseguì "divenne dio del sole dopo aver ingoiato qualche briciola che era caduta dalla pillola. I due si incontrano una volta al mese, quando c'è la luna piena, ma il restante del tempo Ch'ang Ô lo passa in solitudine o facendo figli con i mortali. Ultimamente più la seconda che la prima, forse..." aggiunse, guardando titubante il soffitto, probabilmente temendo una qualche sfuriata di mia madre per la sua ultima affermazione. "In ogni caso, questa è a grandi linee la storia della sua origine. Adesso passiamo a tutti gli altri dei e all'insegnamento veloce dell'inglese, così potrai almeno comunicare con tuo cugino. Bene, ora puoi svegliarti." Mi scosse per una spalla, ridestandomi dalla trance in cui ero caduto, e affrontammo la lezione. O almeno io ci provai: avevo ancora in testa il suo tocco delicato che aveva lasciato un'ardente impronta invisibile sul mio corpo.
Mi parlò delle divinità maggiori per poi insegnarmi alcuni termini basilari della lingua anglosassone. Alla fine delle due lunghe ore, azzardai: "Un abbraccio prima di dileguarci?" Allargai le braccia con un mezzo sorriso sulle labbra, ma guadagnai solo una smorfia di disgusto.
"Ma tu hai un perenne bisogno d'affetto?" sbuffò brusca, roteando gli occhi.
'Ci ho provato' pensai, facendo spallucce mentalmente.
Mei si avvicinò alla porta stringendosi al petto il fidato librone e, prima di abbassare la maniglia, voltò appena il capo dicendo: "Ti conviene fare visita a tua madre nel suo tempio. E' il numero 6, ma lo riconoscerai anche senza contare." Dopodiché, sparì fuori dall'uscio.
Decisi di seguire il suo consiglio, così mi diressi verso la zona del templi degli dei. Naturalmente, dato il mio pessimo senso dell'orientamento e nonostante avessi contato fino a sei, non riuscii a trovare l'edificio sacro a Ch'ang Ô. Dopo almeno cinque minuti di ricerche a vuoto, un bagliore chiaro attirò la mia attenzione. Mi appressai alla mini-pagoda da cui proveniva la tenue luce e rimasi a bocca aperta appena potei osservarla meglio: le tegole del tetto erano grigie e brillantinate, le pareti erano di un color latte con macchie quasi impercettibili di bianco sporco - che ricordavano, per l'appunto, la superficie lunare -, piccoli buchi quadrati fungevano da finestre, sopra lo stipite privo di porta era inciso il bassorilievo di una tigre affiancato da una scritta in cinese tradizionale che non compresi.
All'interno non vidi nessuno, perciò entrai; dentro si percepiva un'atmosfera magica e misteriosa: candele di varie forme e grandezze brillavano sparse sul pavimento di marmo freddo, al centro era stesa una stuoia di bambù circondata da fiori che immaginai essere di cassia e il muro opposto all'entrata era decorato da un affresco un po' sbiadito che ritraeva mia madre seduta su uno spicchio di luna con una lepre marroncina in grembo. La osservai meravigliato mentre camminavo lentamente verso il tappetino per la preghiera: agii d'istinto, inginocchiandomi ed iniziando ad invocare la dea, senza neanche sapere esattamente quali parole stessi pronunciando. Poco dopo, mi sentii improvvisamente leggero, come Mary Poppins(?).
Aprii piano gli occhi e mi ritrovai nella mia vecchia casa d'infanzia a Hong Kong; era tutto lì: il pavimento in legno opaco, il moderno open space, la mia diversamente ordinata cameretta, il minuscolo bagno grigio e la stanza di mio padre. Avevo capito che era solo una visione perché stavo fluttuando sull'ingresso come uno spettro, ma mi sembrava tutto così reale e pieno di ricordi.
Feci un passo di lato ed aprii una porta di legno con un lieve cigolio: un misero letto singolo col suo comodino in noce, un armadio azzurro a due ante e una scrivania piena di cianfrusaglie rappresentavano tutto ciò di cui avevo bisogno io, un piccolo figlio unico con un padre non esattamente ricco.
Bruce Zhang faceva il cameriere in un pub chiamato 'Sweet Moon' e mi cresceva con uno stipendio non superiore ai 4000-5000 yuan al mese - circa 600-700 dollari americani -. Stando a quanto mi aveva raccontato, conobbe mia madre proprio in quel locale.
'Splendeva più della luna piena' diceva. 'Risaltava candida in mezzo a tutta quella gente che parlava ad alta voce e puzzava di birra, sudore e tabacco.'
Mentre pensavo alle sue parole, sfogliai il mio fumetto preferito di quando avevo otto anni: un supereroe cinese che salva il mondo. Un classico.
Mi persi nei miei pensieri a tal punto da non accorgermi che c'era qualcun altro insieme a me; me ne resi conto solo quando un'esile mano fredda mi sfiorò le spalle, facendomi trasalire.
"Mamma?" sussurrai.
Era lì, in piedi davanti a me, ma la cosa che mi colpì subito fu il suo aspetto: indossava una semplice T-shirt chiara, blue jeans e All Stars bianche, e il tutto era completato da una normalissima coda di cavallo alta. Niente trucco, niente gioielli, niente abiti sfarzosi, eppure era bellissima.
"Mi hai invocata nel mio tempio. È normale che tu mi veda, no?" Sorrise divertita.
"Mmh, sì, giusto" deglutii. "Perché siamo qui?" Rivolsi i palmi verso l'alto indicando tutto intorno a me.
"Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere rivedere la tua casa dopo tanto tempo. E per quest'incontro ho optato per un abbigliamento da mortale, come una semplice mamma. Ero vestita così quando conobbi tuo padre, sai?"
"Allo 'Sweet Moon'." Annuii, guardandola negli occhi grigi.
"Sì." Scoprì i denti ancora una volta, sedendosi sul mio vecchio letto e proponendomi di imitarla. "Ero curiosa di vedere come fosse un pub chiamato 'Dolce Luna'. Credetti scioccamente che l'avessero dedicato a me, allora entrai e...non fu una bella visione, lo ammetto! Nessuno mi degnò di uno sguardo. Nessuno a parte Bruce, che si avvicinò a me, mi invitò a bere un drink, chiacchierammo e..."
"Okay," la fermai con un gesto della mano "non voglio sapere esattamente cosa successe dopo. Sto bene così, davvero."
Lei ridacchiò, tornando seria immediatamente. "In effetti adesso ho scelto questo posto anche per me: ci sono stati bei momenti ad Hong Kong."
All'improvviso sentii la testa girare come una trottola e diversi puntini neri iniziarono a danzare davanti ai miei occhi.
"Mamma, che succede?" Mi aggrappai al braccio di Ch'ang Ô per non finire col muso a terra.
"Oh, qualcuno ti sta chiamando dall'altra parte" disse tranquillamente. "Vai, figlio mio! È stato un piacere vederti di nuovo."
Mi diede un freddo bacio sulla fronte e vidi la mia camera farsi scura.
Mi risvegliai nel tempio della dea con Mei affianco.
"Ce l'hai fatta finalmente!" esclamò accigliata. "Forza, è ora di cena e sto morendo di fame."
Mi tirò su afferrandomi per un braccio con una stretta decisa e mi precedette fuori dal piccolo edificio, quasi correndo verso l'area mensa.
[ANGOLO AUTRICE]
"Al prossimo aggiornamento! (di sicuro più veloce di questo)" cit.
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:D
E in più ho scoperto di aver fatto UN FAIL DELLA MADONNA YEH
Infatti, mi sono informata meglio e ho letto che Kuixing è sì il dio degli esami ma quelli MEDICI (tipo le visite del dottore), non quelli SCRITTI (tipo scolastici).
C:
Allora ho corretto il mio teribile erore [se riconoscete la citazione vi regalo un biscotto❤️] e inoltre ho cambiato il modo di scrivere i titoli [n. capitolo + PoV capitolo]. Ho modificato un pochino il cast, ho revisionato la storia, ho tolto gli angoli autrice inutili (ovvero quasi tutti, deh) e le challenge perché mi impicciavano c:
Insomma, NON È CHE HO FATTO PROPRIO NIENTE QUEST'ESTATE.
Riguardo il capitolo di oggi, cioè l'ho più o meno adorato perché, anche se è corto, parla quasi solo di Ch'ang Ô. È diventata la mia dea preferita lalalala
Well, credo non ci sia nient'altro da dire.
Stavolta non vi dico che aggiornerò prima perché I don't even know.
Vi voglio bene, cinesini(?)💙
Al prossimo aggiornamento!
Reader_Rider
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