RIVELAZIONI
Mi sveglio e lui mi ha preparato un caffè doppio affiancato da un pancake. L'odore carezzevole si sente dalla stanza da letto in cui ancora mi trovo. Facendo un soliloquio tra me e me, prima di mettere una vestaglia rossa che mi aveva lasciato ai piedi del letto, penso che sono contenta della nostra notte trascorsa assieme, delle coccole mattiniere che mi ha dato e dalle emozioni provate.
Oltrepasso il corridoio abbastanza lungo, costellato da quadri di New York di ieri e di oggi, giungo in cucina. Credetemi che sto così in estasi che nemmeno riesco a mangiare, mi rilasso un secondo e poi mangio finalmente. Mi guardo intorno e vedo una cucina grande, molto accogliente e tanto moderna, il piano cottura è ad induzione e ha una lavatrice che si carica in alto, è praticamente all' ultima moda, rispetto a quella mia che ho a casa. Mentre continuo a guardare estasiata vengo interrotta bruscamente da lui che mi dice:"Buongiorno Maria, spero che tu abbia dormito bene"
"Oh grazie, ho dormito bene. Mi dici come ti chiami? Non posso chiamarti per sempre uomo senza nome."
Sospira un pó, poi però parla. "Hai ragione, volevo soltanto creare un pó di suspance ecco perché sono stato zitto sul mio nome. Mi chiamo Jàvier e sono argentino. Ho una scuola di ballo in cui si fa solo tango argentino infatti. Adesso stai ben attenta e sul pezzo, hai capito bene, ecco perché con me ballerai sempre il tango. Sia a livello di ballo, che a livello sessuale, ne hai avuto dimostrazione."
"Ok. Sono stupita sinceramente. Non pensavo fossi ballerino. Insomma vorrei che mi insegnassi."
"Certo piccola, ti insegnerò volentieri tutto. Con molto piacere!"
"Io faccio l'architetto, sono un membro della "Wind entreprises", una multinazionale molto famosa di New York che si occupa di architettura. Io sto a capo di un progetto che potrebbe ricostruire le torri gemelle, ma in versione moderna, sei la prima persona a cui lo dico, in realtà. Spero che tu possa portarmi bene! "
"Certamente piccola. Simpatico questo progetto. Potrà essere bello, io ci spero."
Dato che l'orologio correva veloce, era già tardi ed io stavo ancora in vestaglia. Non avendo nulla da mettere decisi di mettere lo stesso abito di ieri. Mi sarei giustificata per aver fatto notte brava a casa di amiche se solo mi fosse stato chiesto, ovviamente.
"Grazie per l'ospitalità, ora vado, sono in ritardo."
"Buon lavoro ci sentiamo più tardi allora. Ti consiglio in pausa di passare da casa e prendere qualche cambio per domani mattina, vorrei che dormissi di nuovo da me."
"Ok. Sei sicuro che non ti disturbo?"
"Certo. A più tardi dunque."
Arrivo in Wind e mi rilasso, nessuno si accorge di nulla, intendo del vestito e mi accomodo alla mia poltrona. Parlo a telefono con un fornitore, aiutante del progetto e mi accingo a pensare ciò che potrei mettere più tardi.
Mi tranquillizzo e in pausa, dopo aver mangiato un brownie con gocce di cioccolato e mousse ai mirtilli, mi sistemo per andare a prendere un cambio in armadio.
Arrivata a casa, prendo un pantole attillato e un top viola. Indosso come ogni settimana alterna, lo stesso reggiseno ma prendo delle mutandine nuove.
Torno all'ufficio, vedo che mi è arrivato un pacco. Lo apro.
"Questo è il vestito che mi piace. È un abito che metterai solo per me, durante le lezioni. Mi piacerebbe molto. I tuoi meravigliosi capelli lunghi e neri dovrai legarli in uno chignon in modo da poter ballare comodamente. Le scarpette devono essere un mix tra alte e basse ed eccotele qui. Ora la mia ballerina è perfetta. Portali stasera.
Con mucho amor,
Jàvier"
Mi sentivo contenta dopo aver letto tutto ciò, mi sentivo bene ero pronta a lavorare fino alle 20:30 che sarei dovuta andare da lui.
Conto i minuti e le ore che ci separano.
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