NOI
Io e Jàvier dormiamo abbracciati e con i corpi aggrovigliati. Mi sento al sicuro nonostante lui mi abbia trattato come una puttana stanotte. Mentre ci ripenso mi alzo e mi dirigo in cucina, poiché sono accompagnata dall'odore del caffè e dall'odore dei pancake. Mi sento così bene assieme a lui che non riesco a trovarci la negatività o qualcosa di brutto in ciò che facciamo. In fondo siamo giovani abbiamo 28 anni, siamo entrambi single e scopiamo, credo che però ci amiamo veramente. Cosa di può volere di più? Penso nulla dal momento in cui penso di aver tutto.
"Sono orgogliosa di te, piccola"
"Buongiorno tesoro. Ho freddo."
"Io ti stringo fortissimo, senza lasciarti respirare."
"Grazie cucciolo. Ti amo!"
"Ora vai. Ci vediamo più tardi. Faremo come stanotte, forse sarò più stronzo."
"No Javi. No dai. Avrei voluto festeggiare con te la mia promozione. Sono stata bravissima assieme alla mia equipe. Abbiamo avuto molti complimenti dagli investitori che realizzeranno il mio progetto."
"Ma complimenti. Non mi hai detto nulla sai? Avevamo altro da fare!"
"Effettivamente hai proprio ragione. Si!!"
"Ora vaiii. Ma con quel culetto che sborda dal vestito io... Mi sento in dovere di essere eccitato, quindi...."
"Quindi...."
"Quindi......."
Sento una sculacciata forte fatta a mani nude da lui. Sento molto dolore, mi piace, ma non così tanto perché vorrei che non lo facesse in realtà.
"Ora vai, falli neri e distruggi tutti"
"Va bene. Ah un'ultima cosa."
Gli tocco il membro con la mano, quasi una carezza invisibile e vado."
"Maah dove vaiiiiii?"
"A lavoro."
"Prima mi scopi e poi te ne vai."
"Mah cosa, no."
"Si invece dai."
Lo facciamo velocemente, mi fa godere, incastrandomi nell'angolo della cucina, poi per penetrarmi mi fa sedere sul lavello. In tutta risposta io mi inginocchio e faccio godere lui. Lo lecco, con bramosia, mi sento così bene, così in forma che certamente non vorrei andarmene, però devo. Appena finito mi rivesto e lui mi sembra abbastanza soddisfatto, quindi mi lascia andare. La sveltina è stata forse l'unica cosa che non ho mai fatto, questo prima di oggi almeno. Si dice che c'è sempre una prima volta, dunque va bene, stamattina c'è stata. È stato veloce, intenso, ho sentito tutto quello che c'era da sentire e mi è pure piaciuto.
Prendo la mia Mustang e vado a lavoro, tutto sembra insopportabilmente statico, non so effettivamente perché eppure ho fatto l'amore con il mio uomo stanotte e stamattina, forse sono solo stanca morta, nonostante abbia dormito.
Forse è una sensazione soltanto.
"Maria! Complimentissimi per il progetto!"
"Grazie, sei gentile, molto gentile."
"Complimenti Montini." dice Leandro un ragazzo che è appena arrivato al lavoro da me.
"A lavoro su." Dice il signor Valmer.
Noi tutti ci incamminiamo alle nostre stanze e ci mettiamo a lavorare sulle varie manzioni.
Siamo tutti liberi, felici, facciamo ciò che ci piace e ci rende sicuri di noi stessi.
Valmer è un buon capo, perfettamente in linea con le aspettative di ogni giorno, moderno per i suoi 70 anni, dovrebbe andare in pensione ma resta sempre da noi a lavorare perché è un uomo pragmatico e tanto lucido. È una persona lungimirante e precursore delle mode, racconta spesso come ha fatto nascere la Wind entreprises. Lui ha creduto in un progetto così grande nel momento più difficile della sua carriera, la Wind è nata nel 1954, anni difficili per la guerra fredda americana. Certo non è stata atroce come quella mondiale. Nessuno più è stato in grado di fidarsi di nessuno, tutti i soldi sono stati spesi per lo sfarzo e non dunque per finanziare un'azienda. Nessuno si fidava più quindi questa azienda è stata fondata solo da Valmer e pochi altri e portata avanti dalle stesse persone. Non avrebbe scommesso nessuno sulla grandezza di questa azienda che è diventata multinazionale col tempo.
Mi sento tranquilla a ripensare alla nascita della mia azienda, mi sento così beata, avrei bisogno soltanto di.... Jàvier per terminare la quadra perfetta.
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