Le mani tremavano, i respiri si susseguivano malamente e le lacrime le rigavano il viso prorompenti.
Quelle lettere...così sincere e così sentimentali, così lontane dal Gilbert arrogante e il Gilbert solido che conosceva, le spezzavano e cullavano il cuore.
Anna aveva una battaglia civile nel suo cuore per decidere come reagire, ma era sicura di non averlo mai amato tanto quanto quel momento.
Avrebbe voluto alzarsi e correre da lui, stringerlo e sussurrargli che era tutto corretto, baciarlo e farlo sentire a casa; ma le gambe erano inermi e un'altro plico di buste da leggere la attendeva.

Per compassione verso se stessa si concesse di lasciare andare un paio di singhiozzi, sfogare un po' di emotività e raggomitolarsi durante il tempo necessario per riprendersi.

Quel ragazzo aveva un potere così grande sul suo cuore, tanto da spaventarla, ma farla anche rendere conto della sua importanza e del suo bisogno di lui.
Non esisteva, per Anna, un mondo senza Gilbert Blythe.
Potevano litigare, poteva scomparire, potevano tacere, ma lei avrebbe sempre pensato a lui e avrebbe sempre continuato ad accarezzare il dizionario, regalatole quel lontano Natale, quando era turbata.

La rossa ebbe bisogno di svariati minuti prima di respirare normalmente e allungarsi verso il secondo gruppo di lettere.
Mentre, però, le sfilava dall'imballaggio trovò un fazzoletto tra la carta.
Confusa lo aprì e notò che fosse impregnato di inchiostro, disposto sul tessuto a formare un'altro messaggio.

Anna sorrise...l'aveva sorpresa di nuovo.