From Toronto - 150th day
Cara Anna,
Mia amica, mia amata, mia casa, sto tornando.
Fare le valigie è un sollievo se penso che ti stringerò tra qualche giorno.
Ho imparato praticamente molto, rendendo concreto tutto ciò che ho studiato negli anni: anatomia, biologia, farmacologia, allergologia, cardiologia, ortopedia, chirurgia, dermatologia, ematologia, endocrinologia, gastroenterologia, igiene, medicina preventiva, medicina trasfusionale, nefrologia e neonatologia...sinceramente non pensavo che una persona potesse studiare, lavorare e correre così tanto in soli cinque mesi.
Non sapevo si potesse dormire così poco e bere così tanto caffè...
Di sicuro i ritmi nella capitale sono ben diversi, tanto che non so come farò a riabituarmi alla lentezza di Avonlea.
Spero che il rincorrerti mi aiuterà a smaltire l'esuberanza di energia.
Chiudere queste borse è più difficile di quanto ricordassi, eppure non ho comprato molto qui.
Ah, se dovessi accettare di sposarmi, spero di ricordarmi che ti ho preso un regalo qui, un fazzoletto ricamato che viene dall'Oriente.
Ho pensato potesse intrigarti.
So che, se non sei arrabbiata con me, ho qualche speranza in un nostro futuro: Bash l'ha scritto con un po' di remore, ma ha ammesso che chiedi sempre più spesso di me.
E so che hai anche rifiutato tre uscite con dei pretendenti.
Dio solo sa quanto ti amo.
Era davvero insopportabile l'idea di te con un'altro, non ti avrebbero mai meritata.
Se devo essere superato, vorrei almeno che a farlo fosse un'uomo capace di darti il mondo!
So che Marilla è in piene forze: l'avvento dell'autunno la rinvigorisce e la cosa non può farmi che piacere.
Mi hanno anche riferito che hai dato una ripulita alle tombe dei Blythe e a quella di Mattew; te ne sono immensamente grato, non vedo l'ora di vederle e la prossima volta ti aiuterò.
In una lettera di Charlie c'era scritto che è arrivato un nuovo prete, uno che fa delle prediche peggiori di quelle del precedente.
Non impazzisco all'idea di sentirle, potresti aiutarlo a scriverle.
Sarebbe molto meglio.
È sdolcinato, ma passerei ore e ore a sentirti parlare.
Ah, se penso che risentirò la tua voce...urlami contro, basta sentirti dopo tutto questo tempo.
Ti darei il cielo, l'oceano, la terra e tutto per una notte insieme, per osservarti leggere un libro, per dividere un French-toast, per baciarci sotto i lumi dell'alba.
Sono così disperato che se mi faccio un bicchiere con gli altri so solo parlare di te, ricevendo insulti gratuiti.
Ma è tutta invidia: solo io conosco Anna Shirley-Cuthbert.
Dovremo discutere sul tuo cognome dopo il matrimonio: tre cognomi mi sembrano un po' eccessivi, che ne dici di Anna S. Cuthbert-Blythe?
Non voglio negarti la tua prima identità.
I nostri figli, però, useranno solo il cognome Blythe, perché altrimenti sarebbe poco funzionale.
Spero di avere subito un'altra testolina rossa, adoro il colore dei tuoi capelli.
Amo tutto di te.
Ho ricominciato a vaneggiare, perdonami.
L'attesa è snervante, i libri pesanti e la valigia non si chiude.
Sarà una notte lunghissima, la più lunga di questi mesi.
Ma poi, dopo centocinquanta giorni, tornerò a casa e l'odissea sarà terminata.
Con amore,
Gilbert
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