From Port of Spain

Cara Anna,

Ti scrivo da Porto di Spagna.
Da poco ho ricevuto la tua lettera ed è stato come respirare di nuovo, non perché c'è l'oro ad Avonlea, ma perché sapere che qualcuno mi ha pensato e averla ricevuta è stato rigenerante.
Inoltre, il fatto che quel qualcuno sia tu rende tutto ancora migliore.
Ti ho scritto una lettera, ti ho risposto e ti ho rivelato che non sono ancora pronto per tornare.
Non è il momento, manca ancora qualcosa, il viaggio non ha ancora adempito al suo scopo...ma mi manchi e ti penso spesso.
Mi manca la tua energia, la tua luce, che sembra poter rischiarare Bash anche grazie a un racconto su di te.
Non ti meriti Avonlea: dovresti star bevendo il tea in un uno sfarzoso salotto di Parigi, o in una elegante casa di Londra, dove organizzeresti proteste con le suffragette.
Vorrei davvero riuscire ad esprimermi come te, così che tu possa capire quanto siano confuse ed intense le emozioni che provo recentemente.
Intanto ti ringrazio perché tu, Anna, hai pensato a me.
Ti sei impegnata e mi hai trovato.
Ci sei riuscita.
Sei arrivata a me.
Non ci sono davvero le parole per esprimere la tua persona e l'effetto che hai sul prossimo, perfino sul mondo!
Non credo nemmeno di meritarti, ne come amica, ne come rivale.
Meriti molto di più.
Il mondo è grande e tu potresti conoscerlo e descriverlo tutto.
Conquisterai tutto, Anna, e darei il mio tutto se bastasse a permetterti di realizzare la persona che io so che tu sarai.
Però tu ti fermi lì.
Ti fermi nella piccola isola di Principe Edoardo.
Pensi che Avonlea sia la tua meta, che tu sia arrivata.
So che Green Gables ti ha dato molto di più di quanto pensi di meritare, ma non è così.
Oh Anna, tu racchiudi in te talmente tanta vita che Avonlea non è in grado di contenerla tutta.
Noi non siamo in grado di capirti davvero.
Vorrei amarti come meriti.

È in momenti come questo, nelle notti sussurranti mille pensieri come questa, che sento ancora di più la mancanza di mio padre.
Stava male, certo, e sono dovuto crescere più in fretta degli altri, ma lui era lì e mi voleva bene.
Ci sarà qualcun altro in grado di amarmi così tanto?
Vorrei sapere che quando tornerò riceverò uno di quegli abbracci che ho visto dare dalla madre di Sebastian al figlio, ma la verità è che sei tu l'ultimo legame emotivo che mi resta con Avonlea e le dinamiche del nostro rapporto sono quello che sono.
Nessuno mi aspetta lì.
Nessuno sta soffrendo per la mia assenza e nessuno è in apprensione per la mia salute.
Da una parte mi sento sollevato dalla consapevolezza che nessuno mi ama tanto da dannarsi per la paura...ma questo sollievo ha un così amaro prezzo.
È una malinconia, un malessere profondo, vecchio, lontano e attaccato alla pelle, che sembra volermi consumare lentamente.
Ora ti capisco, Anna.
Ora è tutto così chiaro.
Sembra ovvio, ora, perché allontani l'amore.
Chi non conosce altro se non questo sollievo amaro, come può capire il dolce peso dell'affetto?
So che è crudele chiederlo, ma non so cos'altro fare.
Tu sei meravigliosa ed incantevole e io mi chiedo come tu abbia fatto a diventare così senza qualcuno che ti proteggesse.
Ti ammiro anche per questo, sai?
Senza mio padre, senza la mia famiglia e con un mondo così grande da vedere, non posso non chiedermi quale sia il mio posto, la mia vocazione.
...Ma ora sono qui, l'ultimo e il solo.
Vorrei avere la forza che hai tu, la tua stessa capacità di sorridere.
Ma, sinceramente, dopo aver provato questo dolore così profondo, così radicato...ho paura.
Ho il terrore che anche tu possa lasciarmi o che tu possa non provare per me quello che, alla fin fine, io sento per te.
Hai imparato ad amare Carotina?
Perché lo so che vuoi bene alle persone che hai intorno, che provi un affetto profondo, ma...Hai mai visto l'amore, Anna? Quello vero, quello più puro?
Non so come descrivertelo, non sono un'esperto, so solo che una volta conosciuto è difficile farne a meno.
Vorrei poterti insegnare tutte le sfumature che ha questo sentimento, ma per come sei, per come siamo, devi impararle da sola.
Vorrei poterti aiutare, farti vedere quello che nei giorni peggiori della sua malattia mio padre mi spingeva a cercare.
Può suonare stucchevole, ma diceva di cercare "l'arcobaleno", perché è così che lui si sentiva con la mamma.
Non è per egoismo che vorrei darti il mio aiuto, ma perché nel bene e nel male l'amore genera felicità e io ti voglio felice...anche se non fossi con me.
Credo di amarti davvero, lo sento in ogni cosa, perché tutto, in qualche modo, tutto mi riporta a te...quindi o ti amo, o mi hai lanciato un incantesimo.
Ma che mi importa? Anche se fosse?
Lanciamene altre mille e non smettere mai.
Spero di risolvere presto la mia paura di tornare senza aver vissuto abbastanza, così da poterti vedere di nuovo...e se ci volesse troppo tempo, potrei cercare un modo con cui farti venire da me.

Tornerò un giorno.
Con amore,

Gilbert Blythe
























Angolo del disagio:
Di norma non rovineremmo l'atmosfera creata dalla lettera...ma il modo in cui è nata questa lettera è assurdo e merita di essere condiviso.
Di solito DadaNin crea la struttura della trama e io (ADAwonderland ) scrivo le scene, arricchendo con le parole auliche di Anna , usando il mio stile e mettendo i miei film mentali.
Stavolta, però, è scattato qualcosa di incredibile: eravamo così prese da questa lettera che ci mandavamo i pezzi a vicenda, i quali si incastravano perfettamente!

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