•2nd by Stiven•

Che c'è da dire? Che ogni giorno mi manchi sempre di piú? Che vorrei continuare a essere quello che ero? Che vorrei che tu fossi qui con me, per dirti che ti amo?
Beh, sí. C'è da dire tutto ciò. Perchè anche se è passato molto tempo (1 anno), non è mai abbastanza troppo per smettere di dire ciò che si pensa. E sai meglio di me, che io dico sempre ciò che penso.
L'ho sempre fatto, e non smetterò mai.
Non smetterò mai di dire che sei il mio tutto, che ti amo piú di ogni altra cosa. Come non smetterò mai di dire che sono stato un cretino! Ariana, voglio solo che tu sappia, che ti amo da morire (come tu amavi lui, ma nel senso letterale).
È da quando sei morta che continuo a scrivere, ogni giorno, su un diario, cosa eri per me.
Ogni volta, con una semplice frase. Per ricordarti.

By Stiven, to Ariana...

•3rd by Stiven•

Sono ormai passati cinque anni da quel giorno (quattro dopo l'ultima lettera ad Ariana).
Oggi volevo scrivere a tutti e due della mia vita, di come si sta svolgendo.
Stavo anch'io, pian piano, morendo dentro. Passavano i giorni, ma io non riuscivo a eliminare Ariana dal cuore. Bevevo di nascosto, fumavo... sono anche finito nel circolo di droga.
Finchè non arrivò lei a salvarmi. Una ragazza simile a Ariana, e anche Canadese.
Feci subito conoscenza con quella ragazza. Mi chiese di raccontarmi i miei problemi, e io glieli dissi non appena iniziai a fidarmi di lei.
Si rivelò molto, ma molto, simile ad Ariana.
Mi salvò da quell'inferno.
Sono felice di poter dire che adesso siamo sposati da un anno. E ogni qualvolta che guardo i miei figli (gemelli), riflessi nei loro occhi sembra di vedere i vostri volti.

By Stiven, to Ariana & Justin...

•4th by Stiven•

Sono passati 13 anni, dall'ultima volta che ho scritto (adesso è il 2035, quindi se foste vivi, avreste 34 anni).
I miei figli, ora, ne hanno 14.
Ho dato loro i vostri nomi.
Ogni tanto, mi chiedono come mai abbia scelto proprio quelli. Non ho mai avuto il coraggio di rispondere, per paura che i ricordi mi uccidessero di nuovo. E anche mia moglie, Clarisse, ha sempre voluto sapere perchè sono finito in quei brutti periodi.
Adesso mi sembra il momento giusto per raccontare tutta la verità.
Raduno mia moglie e i miei figli nel salotto, e dico loro: “Sedetevi, per favore. È importante.”
A: “D'accordo, papà. Cosa c'è?”
Io: “Oggi, dopo 13 anni, sto scrivendo un'altra lettera... e oggi, dopo molto tempo, mi sono deciso a rivelarvi tutta la verità sul mio passato, prima di conoscere vostra madre.” le sorrido, e lei ricambia.
Riprendo: “Tanto tempo fa... quando andavo ancora a scuola (avevo 17 anni, era il 2016), conobbi una ragazza stupenda, molto simile a vostra madre, anche lei era Canadese. Aveva un migliore amico: Justin. Lei viveva in Italia, e aveva 15 anni. Io giunsi in quel piccolo Paese, perchè vinsi un corso di gemellaggio USA-ITA.. beh, me ne innamorai. Ma vostro padre, anche adesso intendiamoci, era un bad-boy. Quindi feci lo scemo. Lei si innamorò di Justin, il suo migliore amico, già da tempo innamorato di lei. Cosí decisero di stare insieme... soffrii molto, ma sapevo di meritarlo. Ma la cosa che piú mi distrusse, fu quando Ariana e Justin scoprirono di essere anche loro fratelli gemelli. Scapparono di casa, ma poi, non so perchè, Ariana tornò. Vide Justin in casa sua, con dei piedipiatti, che le urlava di scappare, ma lei era troppo testarda. Decise di entrare, per aiutare suo fratello. I poliziotti presero anche lei, e li richiusero in un riformatorio. Il padre dei due, che odiava Justin, entrò nella loro cella, e sedò Ariana, impedendole di fermarlo dal portare a termine la sua missione... quindi Ariana svenne, e il padre passò a Justin. Gli iniettò una sostanza nel corpo, per renderlo incapace di prendere decisioni con la sua testa. Quindi, una volta drogato, gli fece firmare un "permesso" per farlo trasferire in Svizzera, e dargli il colpo finale, con un veleno legalizzato in campo medico. Justin morí. Lo riportarono in Italia. Ariana era ancora in cella. Appena si svegliò, non vedendo Justin si mise a urlare. Chi era lí, le raccontò tutto. Le chiese se voleva vederlo per l'ultima volta...” cerco di essere il piú spedito possibile, ma troppo ricordi vividi iniziano ad affiorare..
J: “E...” mi incita Justin.
Continuo: “E... Ariana, rimase talmente sconvolta nel vedere il fratello che tanto ha amato, morto, che decise di togliersi la vita. Non avrebbe sopportato una vita senza di lui. Un po' come me prima di conoscere Clarisse... stavo morendo dentro.” piango.
A: “Hey, papà. Lei esisterà sempre: nei tuoi ricordi” spiega mia figlia.
J: “Papà, se c'è altro, ma non vuoi continuare, non importa.” sono felice di tutto il conforto che i miei figli mi stanno dando.
Io: “No, voi dovete sapere! Non sarebbe giusto nei loro confronti. Dovete sapere...” cerco di non farmi sovrastare dalle lacrime “... che Justin e Ariana erano due ragazzi fortissimi, coraggiosi, pieni di vita (fino a quel maledetto giorno). Io ero geloso di Justin... ma sono sicuro che lui si meritava Ariana 1000 volte in piú di me. Lui c'è sempre stato per lei. E ora, se fosse qui davanti a me, forse lo abbraccerei, e gli direi che è uno degli amici migliori che si possa avere al mondo. Se avete qualsiasi domanda, questo è il momento giusto.”
C: “Io vorrei chiedere una cosa: perchè non hai mai abbreviato i nomi di Ariana e Justin in tutto ciò? E neanche dei tuoi figli...?”
Io: “Semplicemente perchè i nomignoli "Ary" e "Just" li usavano Ariana e Justin, esclusivamente tra di loro. Nessun altro si permetteva di chiamarli cosí. Anche io c'ho provato una volta: ho detto Ary davanti a Justin, e lui mi ha guardato malissimo. Solo ora, a distanza di 19 anni *(fatto puramente casuale)*, mi ritrovo a rendermi conto di quanto si volessero bene. Sia da amici, che da fidanzati, che da tutto il resto... e io, ho saputo solo rovinare tutto”.
Ho detto questo ai miei figli, semplicemente ciò che penso. Penso che questa sia l'ultima lettera... addio per sempre •A, J.•

By Stiven, to Justin & Ariana...

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