Parte III. I primi segnali

Sarebbe bello se tutto finisse così ma se ti ho nominata "illusa" non è sicuramente per caso e si sa che tutte le cose belle prima o poi abbiano una fine, in particolare quelle che realmente neanche lo sono. Quando alzasti gli occhi al cielo e notasti delle strane nubi scure stavano coprendo il sole, iniziasti a sospettare che qualcosa non andasse, più in basso tra tutti quei fiori c'era un fiordaliso, il più bello tra tutti, che aveva iniziato ad appassire.
La certezza più grande di tutte stava iniziando a svanire, certo, vi conoscevate da quasi otto anni ma stavate crescendo e cambiando molto entrambe, ormai continuavi a chiamarla "migliore amica" solo perché l'avevi sempre fatto. Le tue paure si facevano sentire quando la vedevi abbracciare la tua compagna di classe ridendo e scherzando come con te non aveva mai fatto o quando la vedevi frequentare amici che sembravano importare più di te nonostante ti dicesse il contrario, capisti che vi stavate allontanando quando nei suoi gruppi ti sentivi di troppo, per un periodo arrivasti a provare invidia, e non volevi, non se lo meritava ma quando la vedevi venire più apprezzata dagli altri di quanto lo venissi tu nonostante l'impegno che ci mettessi, ti veniva quasi da pensare che lei fosse migliore di te, l'hai sempre vista come una musa cui ogni cosa che diceva fosse vero, eri così convinta che lei fosse più matura e avanti di te che credevi che a sbagliare dovessi essere per forza tu. Non ti fidavi più di lei, almeno non come prima e questo ti rendeva triste perché lì dentro era il tuo unico punto di riferimento. La scuola era iniziata da un po' di mesi, quando all'inizio i "compagni migliori del mondo" sembravano essere perfetti, ben presto dovetti ricrederti: avevi fatto un giuramento, dovevi ridere, esserci ed essere amica di tutti eppure perché per quanto ti sforzassi non riuscivi a fare niente di tutto ciò con nessuno di loro? Perché non ricambiavano, non davano lo stesso che offrivi, *anzi.*
E allora perché non ricambiavano?... Per caso ridere per qualsiasi cosa non ti faceva sembrare ospitale ma stupida? Forse intrometterti nei gruppi non ti faceva sembrare altruista ma fastidiosa? Appiccicosa? Insopportabile? Se volevi essere la ragazza "popolare" non è che invece di dare attenzioni stavi cercando di attirarne? Capisci cosa voglio dire?
Tornando a noi, non tutti almeno erano da meno, mi ricordo che stavi con un piccolo gruppetto in classe, ed era una fortuna che in quel gruppo ci fossero entrambe le due uniche compagne di classe che avevi, penso sarebbe andata mille volte peggio se contro di te si fossero messe pure loro ma specifico che se non erano da meno non vuol dire che fossero da tenere. Con loro era lo stesso discorso della tua "migliore amica", ti impegnavi così tanto per essere la persona che avevi giurato di essere e loro venivano apprezzate più di te, senza neanche l'ombra di difficoltà, eri così frustrata che un giorno ti lasciasti scappare davanti al fidanzato di una di loro, che quest'ultima si sedeva in braccio a un vostro compagno di classe e se oggi ci ripenso, mi viene da ridere, anche se tutti quanti la prendeste piuttosto seriamente. La tua compagna non voleva che tu le parlassi più, la tua "migliore amica" fu dalla sua parte, i tuoi compagni pure contando che per loro qualsiasi cosa ti riguardasse fosse nel torto e alla fine, anche tu stessa ti diedi la colpa. Non so se ciò di cui l'accusasti fosse vero o meno, ricordo solo che dopo essersi lasciata con quel ragazzo la vedesti provare interesse per almeno altri sei ragazzi a scuola, prima che la cambiasse e smettessi di ricevere sue notizie. C'è da dire che iniziaste ad andare d'accordo proprio quando se ne andò, ti scrisse una lettera che ti diede proprio l'ultimo giorno di scuola ma onestamente scrivendo non so se la fine del vostro rapporto fu più un bene o un male: ci sono stati momenti di affetto, momenti dove vi comprendevate, perché alla fine credo che entrambe vi sentivaste incomprese allo stesso modo, mi ricordo di voi perse a cazzeggiare nei bagni della scuola prima dell'inizio delle lezioni, momenti in cui ridevate come con nessun altro facevate e momenti in cui rideva solo lei alle voci o alle battute su di te che giravano tra le classi, mi ricordo della sua risata quando un vostro compagno, per giunta quello che baciasti, ti lanciò una gomma da masticare nei capelli, me la ricordo bene e so che non era condivisa con te... però mi ricordo bene anche dell'abbraccio che ti diede l'ultimo giorno di scuola, ti strinse con una forza che mi ha fatto pensare che forse un po' le saresti mancata veramente.

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