Capitolo 1: Nostalgia
Capitolo 1: Nostalgia
Lettera da Peter a Wendy: 11/08/2013
Cara Wendy, anche stanotte sei apparsa nei miei sogni. Mi capita spesso, ma a volte ciò che vedo mi addolora, perchè sembra così reale anche se spero sempre che non lo sia.
Ci penso spesso sai? A come sarebbe andata se tu avessi deciso di venire con me o se io avessi deciso di entrare a far parte del tuo mondo, al tempo ci sembrò giusto così:" È un mondo perfetto per lei!" mi dicevo, "e l'Isola è il mondo perfetto per me!"
I sogni che continuo a fare però mi preoccupano, è come se volessero avvertirmi della tua sofferenza. Ti vedo lì: a diciannove anni, aggrovigliata su te stessa, cercando affetto da un uomo che non ti ama. E io che mi arrovello il cervello pensando che forse l'uomo giusto per te potrei essere io, se solo... se solo decidessi di diventare grande e crescere insieme a te Wendy.
Lettera da Campanellino a Peter: 11/08/2013
Mio dolce Peter, anche stanotte mi hai confessato che vorresti raggiungere la tua Wendy nel suo mondo, quel mondo che non ci appartiene che non è fatto per te, come non è fatto per me. Tu, con la tua ingenuità e il tuo cuore da bambino, continui a pensare a lei, come se fosse sempre quella tenera bambina, con le onde fra i capelli, che ti piaceva tanto. Mentre io, con la mia codina bionda sempre un po' arruffata, rimango per te la buffa fatina dispettosa che non sa voler bene alle persone, nonostante io il mio bene lo abbia sempre dedicato a te.
Lettera da Wendy a Peter: 12/08/2013
Caro Peter, ieri notte ti ho sognato. Ogni tanto mi capita e mi sveglio con gli occhi bagnati e pieni di nostalgia, anche se mi dico che non è giusto, che non dovrei pensarti così tanto e così spesso, perché ho un'altra persona vicino a me e non è corretto nei suoi confronti. Ma non sempre lui riesce a farmi sentire come mi facevi sentire tu...in grado di volare, sui palazzi, sulle distese d'acqua, sulle città, fin sopra le nuvole e tra le stelle, fino all'isola, l'Isola che non c'è.
Lettera da Peter a Wendy: 20/09/2013
Anche questa notte ho avuto un incubo: ti ho vista lì, col volto rigato dalle lacrime, mentre urlavi il tuo amore al telefono ad un interlocutore incapace di capirti. Non voglio credere che questi sogni rappresentino la realtà... Pazza, pazza Wendy, davvero hai rinunciato ad una vita con me, sull' Isola che non c'è, per strillare da sola di notte ad un telefono? Vorrei prenderti in braccio e portarti via, da quella situazione assurda, da quel tizio che non ti merita, vorrei farti sentire di nuovo che cosa si prova quando si vola, la sensazione del vento tra i capelli, la brezza fresca della sera sulla pelle, il brivido quando si sale in alto e la pace che si prova lassù. Ma so già che ti metterei solo in difficoltà, non riusciresti a scegliere tra lui e me e, piuttosto che essere la causa dei tuoi rimorsi, preferisco continuare ad amarti da lontano, tuo Peter.
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