Letters...
Cara Madre,
Come state?
Questa di solito è la domanda con cui tutte le lettere iniziano. Una domanda così semplice che adesso sembra la più strana di tutte, perché so che tu non potrai mai darvi una risposta. Come so per certo che questa lettera non potrà mai arrivarti.
Nonostante questo io la scriverò mettendoci tutta me stessa per meglio esprimere le mie emozioni e sensazioni.
So che potrà sembrarti difficile, ma io continuo a sentire la tua mancanza anche se sono passati diversi anni.
Continuo a ripensare tutti i giorni al tempo passato in tua compagnia. Tutto quel tempo che mai più avrò in dietro.
E sopratutto tutte quelle volte che ti ho detto 'ti odio' e 'lasciami in pace'.
Adesso rammarico quel tempo perso a fare e dire stupidaggini.
Tutto ciò che abbiamo fatto una volta non ritornerà mai. Bisogna rassegnarci.
Noi tutti siamo creature che pensano di avere il controllo illimitato su tutto, ma ci sbagliamo.
Io ho potere delle mie azioni non di quelle degli altri.
Tu ricordi ancora il tempo passato assieme?
Tutte le cattiverie che ci siamo scambiate per la maggior parte degli anni? Io sì, molto bene.
Ho sempre pensato che magari in un futuro non molto lontano sarei riuscita a parlarti a chiarire tutti i malintesi che si erano celati dietro ogni nostra azione. Ma ovviamente tu sei andata via da me senza nessun avvertimento.
Senza che nessuno ti potesse aiutare. Ma tanto non hai mai accettato aiuti da nessuno.
E adesso mi ritrovo come una stolta a scrivere una lettera al più completo nessuno.
Non so quanto tu mi possa capire ma te lo dirò comunque. Ho invidiato tutti dalla prima all'ultima persona che mi camminava davanti, tutti mi sono sempre sembrati così felici e spensierati. Mentre io ero a crogiolarmi nella tristezza più completa.
Quando prendevo l'autobus che ovviamente era davanti alla scuola elementare quasi mi veniva da piangere ogni qual volta che vedevo un bambino che abbracciava i propri genitori, mentre quest'ultimi gli chiedevano come fosse andata la giornata. Invece quando mi guardavano facevo un grande sorriso e mi immaginavo di essere nei loro panni.
Non hai mai pensato che magari le persone che ti stavano accanto ci stavano male ogni volta che facevi qualcosa? A quanto pare, no.
Non hai mai pensato neanche per sbaglio alle conseguenze e questo ovviamente è il risultato.
Far crescere tua figlia senza una madre che le insegni i fondamentali per vivere. Una ragazza lasciata sola per puro caso.
Eppure sapevi che esistevo vero?
Non sai neanche quante volte ho desiderato di essere spinta da te sopra un'altalena. Così che riuscissi a vedere l'intero universo da quanto in alto saresti riuscita a farmi arrivare.
Ma ormai sono solo stupidi sogni di una ragazzina.
Quanto mi sarebbe piaciuto poterti parlare da più grande, neanche lo puoi capire. Riuscire a dirti in faccia tutto ciò che mi sono tenuta dentro in questi anni.
I miei problemi.
Le preoccupazioni.
I desideri.
I sogni.
Tutto e niente allo stesso tempo.
Invece sono dovuta crescere da un giorno all'altro per dare il buon esempio. Per non dare a vedere il mio vero stato d'animo. Per non far capire quanto nella realtà fossi distrutta.
Non ho mai voluto esser compatita e mai lo vorrò, ma questo nono significa che io abbia il cuore di pietra come pensano tutti.
Pure io a volte voglio sentire il calore di un abbraccio.
Il sollievo di alcune parole dolci e confortanti.
Il piacere di un gesto fatto con amore.
Ma naturalmente nessuno lo ha mai capito dato il mio aspetto duro e solitario.
Chi mai si preoccuperebbe di una persona del genere?
Nessuno.
Ecco la risposta.
Per questo devo andare avanti e dimenticare il passato.
Spero che un giorno non troppo lontano io possa essere felice di nuovo.
E magari chi lo sa trovare la quiete che mi si addice.
Arrivederci, Madre.
Da quella persona che di solito viene chiamata figlia.
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