Capitolo 37 (Riot parte 6)


La prima cosa che vedo, o meglio che percepisco, al mio risveglio, è l'intero corpo di Farley racchiuso tra le mie braccia: l'odore del mio bagnoschiuma si imprime nelle mie narici e con l'occhio destro riesco a vedere le sue braccia che sorreggono il cellulare, mentre lei è intenta a guardare Twitter, che a quanto pare ha il nostro bacio in tendenza con l'hashtag #riotxfarley. Stringo la presa delle mie braccia alla sua vita per farle capire che mi sono svegliato, e infatti Farley si gira immediatamente per poi lanciarmi un pigro sguardo carico di rimproveri. -Buongiorno piccola- le dico con voce roca, e lei sorride rispondendo:-Hai visto che hai fatto? Adesso altro che vicine di casa... Mi tartasseranno tutti- con un finto tono infastidito, anche se vedo dai suoi occhi che è felice di poter essersi tolta questo peso dalle spalle che non sapeva di avere. -Eppure hai ricambiato con gioia, mi ricordo- lei scuote la testa rapidamente, ridacchiando. -Ti piacerebbe- ribatte mentre scorre tra le foto delle rivolte, principalmente focalizzate sul nostro bacio. -Davvero? Allora non avrai problemi a farmi rivedere il video- dico, allungando un dito sullo schermo e cercando di tornare al video registrato dal cellulare di uno dei ragazzi di Anonymous, adesso divulgato su Internet. -Sì, perché non ho una buona connessione- cerca di difendersi, invano. -Ma se ti ho collegata alla mia rete wifi!- faccio per prenderle il telefono, ma lei schiva i miei movimenti con un'agilità che non mi aspettavo, per una ragazza che fino a pochi secondi fa mi parlava con la bocca impastata dal sonno. Decido perciò di farle il solletico ai fianchi, facendola scoppiare a ridere mentre tenta di liberarsi di me, lasciando però il cellulare: appena se ne accorge è troppo tardi, dato che lo stringo tra le dita della mia mano destra. 

Mentre riprende il respiro, entrambi realizziamo la posizione in cui ci troviamo e sorridiamo come degli ebeti; lei è sotto di me, sdraiata sul letto e con i capelli cosparsi sui cuscini, mentre ha le gambe incatenate sulla mia schiena e le braccia che spingono il mio petto lontano da lei, anche se non ci riescono. -Non pensavo che fossi così bella anche di prima mattina- le dico, provocando una leggera risatina e un pugno sul bicipite:-Tu invece sei orrendo- risponde ironica, per poi sfiorare la mia nuca con entrambe le mani e invitarmi a baciarla. Non me lo faccio chiedere due volte e lascio che decida lei il ritmo dei nostri baci, docile e lento, e quando prende il mio labbro inferiore tra i denti, mordicchiando e poi leccando con sicurezza, sento la mia arroganza venire addomesticata dal tocco leggero delle sue dita, che scendono lungo la mia schiena e mi avvicinano ancora di più a lei, facendomi quasi sdraiare sul suo corpo e facendomi prendere il controllo: mentre la mia mano le accarezza delicatamente la guancia, la mia bocca diventa famelica, facendo diventare abitudine questa mia possessione nei suoi confronti.


Mi sorprendo della memoria di Farley quando, dopo essere stato in bagno ed aver rifatto il letto, scendo le scale e la trovo nella mia piccola cucina, intenta a preparare la colazione sapendo dove si trova ogni cosa che le serve. -Sistemi la penisola?- mi chiede mentre fa rosolare del bacon sulla padella. -Ma certo, milady- le rispondo, apparecchiando su delle tovagliette e versando il caffè appena fatto dentro due tazze, per poi sedermi e sbadigliare durante l'attesa della cottura delle uova. -Quindi oggi niente proteste?- mi chiede mentre mi porge il mio piatto fumante. -Noi dobbiamo andare lo stesso, per controllare che tutto rimanga stabile e per accertarci che nessun sostenitore sia in giro a fare stronzate, ma non siamo tecnicamente in servizio. Perciò ci andrò come Jackson- lei annuisce, affermando:-Oggi non posso venire perché sono di pomeriggio, però se domani torni alle rivolte ti accompagno- approvo la sua iniziativa con un mugolio per poi cominciare a mangiare, ma dopo qualche boccone mi ricordo della visita di Scorpion e Faceless e dico a Farley:-Tra poco verranno Faceless e Scorpion, perciò se avanzasse del caffè, lo lasceresti per loro?- lei annuisce a bocca piena, poi finisce la colazione e sistema i piatti dentro la mia lavastoviglie, come se fosse già abituata a stare in casa mia, anche se è solo la terza volta che viene. La aiuto a sparecchiare e ripulisco i fornelli, poi, per ingannare l'attesa di Faceless e Scorpion, mi rifugio nello studio e mentre accendo il computer, guardo Farley scorrere con le dita lungo le costole dei pochi libri che ho in questa casa, curiosa di sapere che cosa mi appassiona; dai miei genitori sono pieno di romanzi, testi universitari e libri di ogni genere, e ammetto che mi manca ammirare l'enorme libreria del soggiorno, dato che qui ho solo i miei volumi preferiti, letti e riletti, ripassati da evidenziatori di ogni colore. -Posso leggere?- alzo un sopracciglio: perché deve chiedere? -Fai come se fossi a casa tua. Puoi leggere e fare quello che vuoi- lei sorride leggermente e si sistema sul piccolo lettino alle mie spalle, mentre inizia a leggere "L'ombra del vento", un romanzo di Carlos Luis Zafon. Me lo comprò mia madre per una vacanza in camper che aveva programmato quando avevo 13 anni, vedendo che l'idea di restare senza connessione per cinque giorni non mi entusiasmava: da quel giorno, passare i pomeriggi a pescare, a fare il bagno nel lago e a leggere sotto l'ombra degli alberi sono diventati degli ottimi passatempi estivi, e in parte è merito anche del capolavoro che adesso Farley tiene con cura tra le mani, mentre ne divora le parole con tranquillità.

Passata una mezz'ora a controllare i server di Anoynmous e a creare nuove chiavi criptate per permettere la massima privacy e sicurezza, sento l'allarme di casa partire e, di conseguenza, il campanello suonare: apro a Vincent e Denver, che sono rispettivamente Scorpion e Faceless, poi mi alzo e abbandono lo studio. Farley, nel frattempo, non fa che spostarsi dal lettino dello studio al divano del soggiorno, tenendo le orecchie ben aguzze per sentire qualsiasi possibile pettegolezzo o aggiornamento. -Buongiorno- mi saluta Faceless, per poi abbracciarmi frettolosamente e allontanarsi subito, dato che non è mai stato un ragazzo affettuoso. Scorpion, invece, mi si fionda addosso: ci conosciamo da qualche annetto, dato che avevamo notato tra le varie conversazioni di Anoynmous che avevamo tanto in comune, e quando si è trasferito a Washington, ci siamo subito metti in contatto, avvicinandoci e diventando ben presto amici stretti. -Allora, come va?- chiedo a Scorpion, che sorride allegro. -Alla grande! Non vedo l'ora di tornare a lavorare per la Microsoft- mi confessa, dato che tutte le accuse su di lui sono cadute quando, ieri pomeriggio, è stata mostrata a tutta America l'accordo tra noi e il Presidente d'America, firmato da lui stesso. -Ciao Farley- Faceless si siede di fianco a lei, che invece è rannicchiata in un angolo, e si salutano con calore. Forse si sono avvicinati con più velocità di quanto mi potessi aspettare. -Ehi, che ci fate qui?- chiede, per poi aggrottare leggermente le sopracciglia e dire:-Tu saresti...?- Scorpion si presenta, portandosi indietro i capelli castano scuro, ricci e piuttosto lunghi, per poi risponderle:-Scorpion, al suo servizio- lei ridacchia imbarazzata, ribattendo:-Ti immaginavo diverso! Piacere di conoscerti- Scorpion ridacchia, poi ruba una sedia dalla mia penisola e la sistema vicino al secondo divanetto: tempo fa mi aveva confessato che preferiva di gran lunga le mie sedie, dallo schienale rigido ma i cuscini morbidi, rispetto al divano, che essendo vecchio, ti risucchia tutte le volte che ti ci siedi sopra. Purtroppo spendo tutti i soldi che ho in attrezzatura tecnologica o per mantenere la macchina, perciò non ho mai avuto l'occasione di cambiarlo. -Siamo venuti qui per fare due chiacchiere, decidere cosa fare, aggiornarci un po'...- dice Faceless, avvicinandosi a Farley e girando il libro per leggere il titolo. -Lo hai propinato pure a lei?- esclama Scorpion divertito. -No, l'ha preso di sua spontanea volontà- mi giustifico, ridendo dato che ogni Spec Ops con cui ho parlato sa che consiglio questo libro a tutti coloro che non hanno avuto l'onore di leggerlo. -Dev'essere destino- commenta Faceless, sistemandosi sul divano e appoggiando un ginocchio sul bracciolo. -Immaginati se le piacesse!- aggiunge Scorpion, esilarato. Anche Farley ridacchia, ma capisce le nostre risate appena le spiego perchè per noi tutto ciò è divertente:-Praticamente ho raccomandato questo libro a qualsiasi persona con cui abbia parlato, tranne te- Faceless aggiunge, divertito:-Forse, usando la tecnica opposta, ossia non parlandone, lo avremmo letto anche noi- Scorpion scuote la testa e si appoggia allo schienale con fare drammatico. -Ma Tank?- chiede Farley confusa. -Dovrebbe venire tra poco; ha detto che era rimasto da Martha- Faceless si massaggia le tempie:-Non faceva che tartassarmi per andare da lei... Ho dovuto lasciarcelo per forza- ridacchio, dato che anche io so bene che Tank sa essere asfissiante e insopportabile, poi sento sbattere alla porta. 

Quando viene lui l'allarme a volte non suona, e non riesco ancora a capire come faccia a eludere il mio sistema di sicurezza:-Inizia il party!- esclama il mio amico appena varca la porta di casa, per poi salutare Faceless, Scorpion e Farley. -E gli altri?- chiede quest'ultima. -Se dovessimo invitare tutti gli Spec Ops, questa piccola catapecchia non basterebbe a contenerli tutti. E gli altri del nostro gruppetto sono occupati, perciò ti dovrai accontentare di me- risponde Tank stravaccandosi sul divano, lasciandomi pochissimo spazio. Prima di tornare a unirmi ai miei amici, che intanto parlano con Farley di ragazze, dato che Scorpion ha una nuova fiamma e Tank non smette di avere dubbi o domande su Martha, prendo tre tazze e le riempio con un po' di caffè, per poi distribuirlo agli Spec Ops e tentare di sedermi sul divanetto, invaso dalle gambe lunghe di Tank. 

Quegli otto centimetri di differenza nelle nostre altezze mi fanno venire un embolo, a volte.

 -Ma alla fine, che hanno detto ieri pomeriggio? Che sono stato occupato col caso Jin...- il caso Jin riguarda una ragazza, Fei Jin, adesso in terapia intensiva mentre tenta di sopravvivere dopo un conflitto con un gruppo di uomini razzisti, che durante le proteste ha ben deciso di picchiare la povera ragazza tra la folla che sostiene la causa. Tank, che è stato il primo a raggiungere il luogo, ha rischiato il carcere per aver steso a terra tre dei cinque aggressori, però è riuscito ad aiutare l'ambulanza e a portare la povera ragazza in ospedale. 

-Neanche io l'ho seguito particolarmente. Dato che avete fatto di tutto e di più, i poliziotti ci sono andati giù pesanti, e c'erano feriti dietro ogni angolo- commenta Farley, disgustata ma soprattutto arrabbiata. Penso e spero nei confronti della polizia. -Il tema principale è la giornata nazionale del razzismo, stipulata secondo la dichiarazione della Chiesa, ovvero il 25 maggio- dice Scorpion, che con i riassunti fa veramente schifo. Faceless interviene continuando il discorso:-Sono stati riconosciuti, con anche l'aggiunta di nuovi articoli stipulati dal Presidente e dal Congresso, i crimini razziali anche tra i militari e i poliziotti, dato che prima non erano ben regolati e quindi lasciavano molte cause in tribunale senza una fine, permettendo al colpevole di continuare la propria vita e la propria carriera senza nessuna conseguenza- Farley annuisce, ricordandosi quel pezzo, mentre Tank ascolta, come rapito da queste notizie che fino a tre settimane fa per noi sarebbero sembrate miracolose, scese dal cielo. 

-Che figata! Io sapevo solamente che avevano eliminato qualsiasi indagine sul nostro conto!- esclama contento il mio amico. -Beh, quello era scontato. Ora, ogni tipo di archivio della polizia è vuoto sotto i nostri nomi, perciò possiamo girare con tranquillità in giro- Scorpion schiocca la lingua, in disaccordo con le mie parole. -Dubito che sarà mai così, soprattutto con te che hai parte della faccia su tutti i giornali, gli articoli e i servizi in televisione esistenti- scrollo le spalle quando Faceless si sveglia e mi domanda:-Che cazzo ti era saltato in mente? Sei proprio scemo- rispondo ridacchiando mentre vedo, con la coda dell'occhio, Farley farsi piccola dietro il libro ancora aperto. -Volevo baciare la mia ragazza. Ci siamo messi ufficialmente insieme ieri l'altro- Tank, cambiando completamente argomento, esclama:-Non sapevo neanche questo! Complimenti amico!- Scorpion aggiunge, frenando l'entusiasmo del biondo:-Non cambia il fatto che sei un coglione. Non lo dovevi fare, anche se avevano eliminato qualsiasi prova contro di noi. Un proiettile può sempre scappare dalla pistola di qualche poliziotto, nel quartiere sbagliato- sospiro, dato che ne ho abbastanza di questa violenza che spesso viene giustificata. -So difendermi piuttosto bene- Farley mi guarda poco convinta. -Vediamo se lo ripeterai con un proiettile nello stomaco- ribatte, facendo scappare una risatina a Tank, al quale dò una gomitata ben assestata sul braccio. -Non intendo solo con i pugni. Posso hackerare qualsiasi telecamera a circuito chiuso e trovare delle prove per far marcire in prigione il bastardo che si azzarderà a toccarmi senza un buon motivo- Faceless ride al mio tono presuntuoso, dato che il mio è solo un desiderio, poi Scorpion ribatte:-E se ti uccidesse?- socchiudo gli occhi e rispondo:-Non penso che qualcuno possa passarla liscia con un omicidio, in questo periodo soprattutto- Tank scherza esclamando:-Non usare tua mamma, che è colombiana, come difesa contro i poliziotti bianchi! È troppo buona per immischiarsi in queste faccende- ridiamo tutti, dato che ho raccontato anche a Farley di come mia madre sia famosa per l'innocenza, l'ingenuità e la bontà smisurata. Infatti, quando lei ha saputo che lavoravo con un gruppo di Spec Ops come me, ha voluto sapere ad ogni costo l'indirizzo e il nome di ciascuno di essi unicamente per inviargli una sciarpa fatta a mano e un bigliettino di buon lavoro. -Guarda, ho ancora la sua sciarpa- dice Scorpion, facendomi vedere una foto sul suo telefono con indosso la sciarpa fatta da mia madre, la quale non ha pensato di regalare qualcosa di più appropriato per l'estate. -La indossa sempre anche lui- commenta Farley, dato che sa benissimo che la sciarpa beige che indosso quasi sempre è stata cucita da mia madre. -Che cucciolo!- dice Tank, beccandosi un'altra gomitata.


-Ragazzi, ma posso chiedervi una cosa?- Farley interrompe i nostri scherzi con tono incerto, ma quasi sicuro dei suoi sospetti. -Dica pure- le risponde Faceless, girandosi verso di lei. -Sapevate che ero da Riot?- tutti scuotono la testa, e io so subito dove vuole andare a parare: le puzza il fatto che siano tutti qui, di mattina, per salutarmi. -Allora perché siete venuti? Così, a caso?- Scorpion, che a volte è veramente stupido, dice:-Per salutare Riot- mi metto una mano sulla fronte, sconvolto da come il suo cervello sia incapace di ricordarsi le cose e ricollegarle alle situazioni utili. 

-Come mai?- chiede lei, e capisco che il dado è ormai tratto: avevo in mente di dirglielo con calma quando se ne sarebbero andati, spiegandole la situazione con razionalità e sicurezza. Invece so già che sarò bombardato di domande, accuse, preoccupazioni, premure che potevo benissimo evitare, dato che non voglio far provare a Farley qualsiasi sentimento scomodo, quando è con me o quando si tratta di me, per quanto sia difficile farlo. È fin troppo perspicace e veloce nei ragionamenti. -Come, non lo sai? Riot non te l'ha detto?- domanda Scorpion. -Si era detto che non ne avremmo parlato, che glielo avrebbe detto lui dopo!- dice Faceless, rimproverando il moro. -Che testa dura che sei- commenta Tank, lasciandosi andare sul divano e godendosi l'espressione che farà Farley. -No, ma adesso pretendo di saperlo- risponde la mia ragazza, con tono spiritoso ma perentorio. 

-Parte dell'accordo, oltre a cessare le proteste e tenere segreti alcuni documenti della Casa Bianca, era quella di lasciare Washington per due anni. Ovviamente, solo per noi Spec Ops. Hanno perfino i nostri nominativi, quindi nel caso non ce ne andassimo, ci verrebbero a prendere- gli occhi castani di Farley si fanno un pochino meno luminosi, mentre i suoi sospetti, venuti fuori durante le varie discussioni che avevamo fatto in merito, si rivelano realtà: si morde le labbra, incerta su come rispondere, ma percepisco dallo sguardo che non ha le parole giuste per esprimere la sua amarezza, il suo sconforto e il suo rammarico. Ci siamo conosciuti, ci siamo avvicinati e ci siamo innamorati solo per separarci di nuovo. -Lo sapevo, in fondo... Vabbè- dice, sconfitta. -Come "vabbè"?! Io sono incazzato nero solo all'idea- ribatte Tank. -Dico "vabbè" perché ne parlerò dopo con Riot- risponde Farley con severità, facendo ridere Tank e facendo zittire tutti. -Forse è meglio andare- accenna Scorpion, alzandosi. -Sì, ci salutiamo stasera a cena- continua Faceless, riferendosi alla cena che abbiamo programmato a casa di Wanda, ossia Athena. 

Mentre i ragazzi mi salutano brevemente e lasciano casa mia, Farley mi squadra da capo a piedi, senza sapere cosa dire: glielo avevo accennato, lei era sicura sarebbe successo, ma si sa, la speranza è veramente l'ultima a morire. -So che avresti voluto dirmelo meglio, ma...- annuisco, interrompendola:-Lo so, ma avrei dovuto anche dirtelo prima- lei alza le spalle e batte sul divano, di fianco a lei, invitandomi ad avvicinarmi. -Va bene anche adesso- le sorrido e la guardo, consapevole che non potevo affiancarmi ad una persona migliore di lei.

Qualsiasi cosa succederà, qualsiasi ostacolo si porrà di fronte a noi, so che riusciremo ad affrontarlo, perché siamo troppo diversi e unici per farci fermare da queste piccolezze. I nostri animi sono caritatevoli solo con le persone che se lo meritano, e sappiamo affilare gli artigli entrambi molto bene, sempre in tempo per resistere all'attacco e passare alla strategia successiva, quella vincente. Quando, prima di parlare e cominciare il mio discorso su cosa farò i prossimi due mesi, fisso il mio sguardo nei suoi occhi color autunno, capisco che lei non mi abbandonerà mai, che i chilometri che ci divideranno saranno solamente fisici.

Vorrei tornare indietro nel tempo solamente per ricominciare tutto daccapo, con lei, perché per una volta nella mia vita, non provo nessun tipo di rimpianto.

Ed è la sensazione più bella che abbia mai provato.




Manca un capitolo, e poi, purtroppo, ci saluteremo. Conservo il mio discorsetto strappalacrime per l'ultimo capitolo!🤧

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top