Principessa...

-Principessa...
Aurora osservò la guardia inchinarsi non appena le passò davanti, era entrata nel castello diroccato su di una montagna, con un vestito incredibile addosso e parte di una storia tramutata in favola.
Era un bel castello, con tutte le decorazioni che ricordavano il ghiaccio e la neve.
Salì la scalinata principale come le era stato indicato dal cocchiere, uno vero in carne ed ossa.
Più Aurora camminava e più il suo cuore palpitava tra le scaglie di quel mare che si era portata da casa sua.
Ogni persona che le passava di fianco si inchinava e la chiamava principessa, quasi non voleva crederci. Si sentiva davvero nel Medioevo, non le dava fastidio tutta quella eleganza.
Giunse davanti un portone enorme, in quel riflesso oro e azzurro del castello, due guardie armate alzarono le lance in segno di saluto per poi spingere con una sola mano il pesante portone.
Non poteva sapere cosa stava provando, erano troppe emozioni.
Aurora entrò soave in un terrazzo enorme, vuoto, illuminato da luci intrecciate fra di loro che creavano il soffitto, sotto il cielo. Camminò in quell'immensità della bellezza, restando con il naso all'insù, incollata ad una ragnatela di luci che intrappolavano le stelle.
Sfiorò i muri esterni del castello, riuscendo a sentirne la storia che li aveva creati, le persone che li avevano sfiorati proprio come lei, il sangue che li avevano macchiati.
In quel castello d'oro e di ghiaccio, semplice come un classico castello, ma unico nella sua atmosfera.
Si immergeva nei colori quella sera, nel blu della notte, nella luce delle stelle, nel calore del castello. Ed era tutto ciò che l'aiutava a sentirsi a proprio agio dentro quel vestito stretto sul corpetto.
Capì che con qualcosa che ci fa emozionare si può sopportare qualsiasi cosa, qualsiasi compromesso.
Capì che stava andando incontro a qualcosa che non avrebbe mai dovuto conoscere la fine di un'era.
Capì che in quel silenzio scandito solo dai suoi piccoli tacchi il tempo non esisteva, restava fuori nella notte e lei lo vedeva girare.
C'era già una danza in quella terrazza, dentro di lei, tra cuore e sogni.
Un sogno costante in ogni roccia del castello, in ogni sbuffo del vento. In quel momento si stava vivendo in una favola troppo bella per conoscere la realtà.
Continuò a camminare verso destra, perché c'era come un antico e muto richiamo che le rapiva l'anima verso quella direzione, e ne avrebbe scelta solo una quella notte della Vigilia.
Svoltò un angolo, ricordandosi tutti i ricordi che quella semplice azione le aveva fatto provare. L'atrocità di quel pensiero sopito si destò in suggestiva meraviglia quando vide il completamento del perfetto.
-Oh, Robert....
Lei era l'oro, e davanti a lei, c'era il ghiaccio.
-Principessa...


*il cuculo sta finendo le sue note. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top