Nuovo

Aurora si addormentò numerose volte durante il lungo viaggio, svegliandosi senza un motivo solo per vedere la notte oscurare il mondo fuori dal finestrino.
Trovò per certi versi piacevole il fatto che a volte partiva una canzone famosa conosciuta da tutti i passeggeri e dai sedili si levava libero in cielo un coro di voci così differenti tra di loro ma che parlavano della stessa cosa.
Non appena l'aereo ebbe un fremito, la rosa si svegliò di colpo con lo sguardo inizialmente perso nell'incubo  nel quale stava galleggiando rischiando di affogarci dentro.
Quel brutto sogno parlava del solito giorno d'estate che come promesso la seguiva come un'ombra in ogni luogo, in ogni respiro acido di dolore.
Solo il fatto di essere atterrata riuscì a prenderla per il colletto e tirarla fuori da quel tornado di ricordi.
Indossò il parka per prepararsi al freddo autunno americano, afferrando successivamente lo zaino che si era portata appresso assieme alle due valigie. Doveva trovare un hotel, ma prima di fare ciò uscì dall'aereo e una nuova aria, una nuova vita la invase.
Le bastò alzare lo sguardo per vedere le luci dei grattacieli riflettersi nei suoi occhi, la notte che accendeva ogni palazzo vertiginoso che componeva lo splendido skyline della Grande Mela.
Nel suo fiato condensato si mischiò un "wow" lasciato come dono per lo stupore.
Attaccò le mani sulle spalline dello zaino, seguendo le persone davanti a lei per riprendere i bagagli con la continua preghiera di non averli persi.
Aurora si emozionava perfino a camminare su quell'asfalto che poteva sembrare comune, ma per la pittrice era così diverso e nuovo. Non si sconfortava davanti al nuovo, anzi, amava osservare le novità degne di essere accettate.
Quando riuscì ad afferrare i propri bagagli e aver passato tutti i controlli, si ritrovò gettata dentro la mischia di persone che camminavano avanti e indietro in quel gigantesco aereoporto, niente a che fare con Malpensa.
Seguì le indicazioni verso l'uscita, ma una persona che camminava nella sua stessa direzione per sorpassarla le tirò una spallata che destabilizzò entrambi.
Guardò con le sopracciglia aggrottate la ragazza in questione, e le bastò un solo secondo per vedere quel viso far correre indietro la memoria fino alle superiori come uno schiocco di frusta.
La ragazza parve lavorare con la memoria esattamente come Aurora, impiegandoci molto più tempo della cuoca.
-Giulia?!

*ah, non vedo l'ora di iniziare le avventure nella città che non dorme mai, non avete idea delle frasi che mi sono preparata e poi le scene...un capolavoro. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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