La difesa

Due occhi di giada si aprirono lentamente in una stanza bianca che sapeva di malinconia.
Un profondo respiro spezzò il silenzio a New York, in uno dei suoi numerosi ospedali.
Aurora si lasciò accecare da quel chiarore che la circondava, tranquilla, lasciando passare l'ossigeno nei polmoni per sentirsi a suo agio. Abbassò lo sguardo sul suo corpo nascosto da un leggero lenzuolo, la schiena sopra un materasso morbido e sottile di un letto d'ospedale.
Deglutì a vuoto, senza panico o paura, solo la tempra dura di non lasciarsi sopraffare dallo spavento preso ore addietro.
Si ricordava dell'accaduto, eccome se lo ricordava. Forse il primo ricordo che era balzato nella sua mente appena aperti gli occhi.
Girò lentamente la testa verso sinistra solo per far scontrare lo sguardo contro uno più esperto e profondo come l'abisso più misterioso.
-Robert...
Allungò una mano verso di lui, sentendo le sue forze aumentare non appena le strinse la mano.
Era un po' debole e forse ancora impastata nel sonno, corpo e mente, ma quel suo calo di zuccheri veniva curato dal solo contatto con lui.
-Bentornata nel regno dei vivi.
Aurora rise leggermente e lo lasciò avvicinare al suo letto, sentendo il destino riprendere il suo corso non appena Robert le sorrise.
-Che cosa è successo dopo che sono svenuta?
Chiese sicura di sé ma con la voce ancora troppo flebile per essere la sua.
Rob chinò il capo e sospirò rassegnato, indebolendo per un secondo la sua stretta sulla mano della rosa che con due occhi quasi spenti lo fissava per non addormentarsi di nuovo.
Senza alzare la testa infilò una mano nella tasca dei jeans, tirando fuori il suo smartphone, porgendolo alla pittrice che con mano tremante l'afferrò.
Accese il dispositivo e subito un video apparì sotto i suoi occhi, incuriosendola da morire.
Dopo aver toccato il tasto play una vorticosa immagine iniziò a prendere vita. Il video ritraeva Robert correre verso l'uscita dell'aeroporto, scansando malamente tutta la folla e gli uomini della sicurezza che cercavano invano di fermarlo.
Lo vide uscire dall'edificio e raggiungere il suo corpo accasciato contro la colonna, inginocchiandosi per premere due dita sulla base del suo collo per sentire il battito.
La folla veniva spinta indietro dagli uomini della sicurezza, i paparazzi no.
-Se ancora avete dell'umanità dentro di voi spegnete le telecamere!
Sentì quell'urlo uscire rabbioso dalla bocca dell'attore che si era accorto della corsa dei fotografi verso di lui. In pochi secondi lo vide prenderla in braccio e ordinare ad un addetto della sicurezza di chiamare l'ambulanza.
Vide la rabbia e la paura dentro quei due occhi grandi guardarsi attorno per cercare ancora qualche paparazzo cocciuto, e non appena si accorse del fotografo che stava ancora filmando digrignò i denti e si avvicinò alla telecamera. Il video finì in quel momento. Ovviamente era già virale e sulla bocca di tutti.
Appoggiò il cellulare sul letto e guardò Robert ancora con la testa abbassata, le mani ancora unite.
L'aveva difesa.
-Tutti pensano che io sia un eroe, che ho interrotto gli autografi solo per salvare una persona qualunque.
Aurora si alzò faticosamente a sedere, attirando a se Rob che senza esitare le abbracciò il busto, strofinando la guancia ruvida per la leggera barba contro il collo della rosa.
-Mi hai difesa.
-Era il minimo che potessi fare.
Alzò il viso e circondò il volto di Aurora con le sue grandi mani, sfiorandole la punta del naso. La cuoca gli accarezzò il braccio fino ad arrivare alla mano.
-Il successo uccide lentamente, honey.
La rosa appoggiò la fronte sulla sua, restringendo il suo campo visivo solo ed esclusivamente a due occhi comuni e magnifici. Raramente aveva visto tanto amore in uno sguardo.
Con il pollice accarezzò la guancia fino a raggiungere la sottile barba che ricopriva la mascella.
-Noi non abbiamo fretta.
Robert fece precipitare lo sguardo sulle labbra di Aurora prima di fiondarsi sopra ad esse. Non chiusero gli occhi, non lo fecero. Si guardarono così vicini con cuore e anima mentre il loro bacio suggellava una delle tappe più importanti dell'amore: la difesa.
Sì, perché la difesa vale tutto quasi come l'attacco.
Ci si difende da mostri e demoni solo per poter amare qualcuno, ma alla fine, ciò che conta davvero è prepararsi ad attaccare.

*anche questo capitolo molto meh, ma sono stanca morta quindi shish. Vi giuro che i veri problemi inizieranno forse già tra due capitoli. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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