La Bella e La Bestia
Aurora si lasciò sfuggire in un sospiro di incredulità, amore, ammirazione.
Vide Robert, il suo mondo, il suo fiume con mille correnti, il suo cielo con mille venti, inchinarsi elegantemente appena davanti a lei. Lo vide lì, avvolto in un abito blu come una speciale foglia di tè ricamata da autentici fili d'oro, poteva vederli scintillare dalle sue lacrime di commozione. Uno splendore.
-O mio Dio...
Esclamò con la bocca coperta dalla sua vellutata mano, cercando di reprimere ogni singolo urlo di gioia, di ogni cosa perfetta a questo pianeta.
Robert si alzò con uno straccio di luce che ritagliava il suo volto come il miglior dipinto di Da Vinci, il Napoleone della bellezza.
Le porse quella mano come un ramoscello d'olivo al loro essere, al loro avere.
Al loro esistere.
-Mi concede questo ballo, mia principessa?
Aurora si sentì una regina riflessa in quei due occhi divenuti un tutt'uno con le luci intrecciate sopra di lei. Accettò quella mano senza pensarci, lanciandosi nella pista della danza degli eterni amanti del destino.
Robert avvolse la sua vera vita con un braccio, dandole le stelle con un solo e leggero tocco. Era tutto nuovo per entrambi, come due viaggi che si scontrano e diventano un'unica, immensa avventura.
E c'era una vita lì, davanti a loro.
Piacevole al tatto, idilliaca alla vista.
Le felicità non è il cammino, è la corsa.
Erano ospiti dei loro corpi, ospiti per qualche anno, ospiti di un momento spettacolare. Il loro valzer cominciò senza esitare.
Stavano davvero ballando con le stelle.
Aurora girava attorno al suo Sole che splendeva sempre di più per donare luce e vita alla sua Terra. Robert la prese in un salto, lasciandola volteggiare con i piedi staccati dal terreno. Sperava così di farla arrivare alla Luna, farle toccare di nuovo le nuvole.
-Sentilo nel cuore...
Quelle labbra afrodisiache parlavano con lei.
-Cosa?
La curiosità di un bimbo non invecchia mai.
-Questo.
E con atteso impeto la baciò come le onde accarezzano la sabbia, come gli uccelli dominano il cielo. Quel bacio fu visto con l'occhio della mente, un sogno naufrago nel grande oceano dei sogni.
Quella bellissima storia vera più che mai, la felicità.
Violini in lontananza invano cercavano di rincorrere quelle melodie già perfette, quel ballo già scoperto, quel loro continuo volteggiare e mai perdere la testa.
E forse il giorno quella volta non sarebbe arrivato a svegliare la notte.
Le loro lingue si intrecciavano, si muovevano al ritmo della musica. Robert le succhiò il labbro inferiore, ripulendola da tutte quelle brutte parole che la vita le aveva urlato contro, continuando a sopportare le unghie del destino che gli laceravano la carne.
-Ti amo, Aurora.
Disse dentro di lei, facendo arrivare quel soffio caldo di libertà fino al cospetto del cuore che si illuminò di nuovo della luce propria.
La rosa non poteva esprimere tutta la sua gratitudine a parole, sentiva solo un profondo amore verso quell'uomo che poteva essere tutto per tutti, ma unico per lei.
L'aveva salvata anche quando non voleva, l'aveva raccolta come un gatto e portata con sé.
L'aveva protetta da tutti quegli infami, nascosta tra le braccia quando voleva nascondersi.
Correndo sempre più veloce quando il tempo la portava via.
Ballarono in quel castello, in quel posto che non era più un paese, ma un rifugio.
C'erano solo quella notte della Vigilia.
Robert appoggiò la fronte sulla sua, la luce della Luna che baciava perfettamente le loro tempie mentre continue carezze scaturivano linfa nuova dal legno bruciato.
Un sorriso bastò ad alzare i calici della vittoria. Si brindava all'amore in Austria.
Un'intero infinito attorno a loro.
Loro e un solo cuore.
La Bella non può vivere senza La Bestia.
*spero che Emma Thompson vi abbia accompagnato nel migliore dei modi in questo viaggio. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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