Allora tesoro facciamoci del male stasera

Aurora sentì come se mille coltelli l'avessero attraversata da parte a parte, leggeri, rapidi e dolorosi. Sentire di nuovo quel nome per un secondo la fece staccare dal corpo scosso di Robert. Raggiunse il parapetto del terrazzo, appoggiandoci sopra le mani.
Lì sotto, giaceva una gigantesca cascata silenziosa che dava l'eterna sensazione della caduta ad ogni suo spettatore.
La rosa si sentì così: cadente come una stella.
Sentì la terra mancarle sotto i piedi, ma ci pensarono due braccia forti a riportarla in salvo.
Robert l'avvolse da dietro in un abbraccio che sapeva di perdono e di una rabbia che sarebbe durata per molti, molti anni. Facevano a gara per chi soffriva di più, ma dopotutto questo è un addio.
Appoggiò il mento sulla sua spalla, dolce, lento.
-Mi dispiace, darling.
Disse lento, baciandole l'angolo della guancia, chiudendo per un attimo gli occhi quando si immerse nel suo profumo che lentamente si perdeva tra il vento del tempo.
Potevano alzare le stelle con il cielo negli occhi, ma non fu così.
Aurora era felice ma triste di quella meraviglia chiamata amore.
-Dovresti guardare le stelle...
Disse, mordendosi un labbro per non piangere.
Il loro futuro si era distrutto in mille pezzi, c'era ancora una lunga strada prima del ritorno.
-Sto già guardando la più bella di tutte.
Girò lo sguardo sui suoi occhi che si confondevano con la notte, potendo vedere il riflesso della cascata illuminargli le iridi di un blu oro.
E tutte quelle luci non servivano a niente se alla fine loro si sentivano bui.
Robert intrecciò le mani sul suo ventre, percependone il tremolio che calmò con lunghi movimenti circolari dei pollici. Quel castello si stava piegando sotto il loro bellissimo disastro. Esattamente: non avranno mai pace.
Però non è forse questo il bello dell'amore, la sofferenza?
Ogni amore è dolore, e bisogna amare proprio quando si è deboli.
Non appena scoccò la mezzanotte, nel mondo piombò il Natale. Doveva essere il loro giorno quello, il loro ballo, ma fu un ballo col destino che li portò a cena con il diavolo.
E adesso era tutto lì, senza più un senso. Tante frasi dette, tante carezze sussurrate, ma nulla si ricava dal nulla quando non si è più avvolti dal nulla. Non sapevano dove andare, come reagire, cosa fare. Volevano urlarsi contro, farsi del male stanotte.
Volevano fare pace combattendo la guerra, un altro sforzo chiesto dalle stelle.
Avevano così tanti sogni loro, ma in ogni caso i sogni sono fatti per rimanere nella nostra testa.
Robert la strinse di più quando i fuochi d'artificio sprizzarono nella notte limpida, le luci che si riflettevano nel loro lamento silenzioso. C'era il fantasma che avevano lasciato a New York tornato da loro, e mai li avrebbe lasciati.
Proprio quando stava per finire tutto bene, arrivò quell'impetuosa marea che cancellò ogni loro speranza. Non sapevano niente. Aurora sorrise debolmente, ma sorrise quando vide i fuochi d'artificio allinearsi come mille aerei in una perfetta scritta.
Ti amo.
Con una mano accarezzò il collo di Robert, ricambiando quel sapere cosa lì avrebbe attesi al loro ritorno. Il passato aveva reclamato il proprio posto, e loro dovevano tornare all'inizio.
Potevano avere tutto, perfino un bambino, ma purtroppo una rosa con le spine continua a pungere ingannando con la sua bellezza. Volevano andarsene, via lontani da loro stessi.
Sarà quel che sarà, ma l'amore non è mai stato felicità.
Robert le accarezzò la guancia, invitandola a baciarlo quando l'ultimo fuoco d'artificio esplose nel cielo, dipingendolo in un cuore luminoso. Non era per loro tutta quella bellezza, quella dolcezza. Non era ancora finita.
C'era quell'addio prematuro che alleggiava nell'aria.
Forse sapevano già cosa fare, forse no.
Le loro labbra sprizzarono scintille quella notte, si baciarono fino a farsi male, fino a sentire dolore tra le loro labbra unite in una divisione.
C'era quell'emozione che voleva venir fuori senza riuscirci.
E ci sarà un motivo per il quale si può essere innamorati solo con una canzone triste in sottofondo.
E ci sarà un motivo per non alzare gli occhi al cielo e chiudere tutte le porte del cuore.
Ci sarà un motivo per amare il dolore.
Robert appoggiò la fronte su quella di Aurora, passando le dita nella sua coda rosa, slegandola per poter di nuovo sentire tra le dita le sue ciocche, per poterci giocare come faceva un tempo.
E la pittrice dipinse le sue guance, tirandole solo per farlo sorridere anche quando non era più la cascata a fargli luccicare gli occhi.
C'è una fine per tutti.
Si baciarono ancora, un'altra volta.
E in quell'addio non c'era mai stato un arrivederci.

Allora tesoro facciamoci del male stasera.



*è così: siamo arrivati alla fine dopotutto. Non nego il fatto che in questo momento io stia trattenendo le lacrime, perché questa storia mi mancherà. Questo enorme, lasciatemelo dire, capolavoro. È inutile nascondervi il fatto che ci sarà un sequel, poiché è chiaro, ma dovremmo aspettare tutti un po' prima di leggerlo. Ho gli esami, tanto studio e poco tempo per darvi il capitolo quotidiano. Perciò questo è un addio che mi spezza il cuore, ma un giorno ci rivedremo. Chiedo solo un'ultima, bellissima recensione di tutta la storia. È stato bello sapete? Scrivere tutto questo, superare i trenta capitoli senza neanche accorgermene. È triste sapere che domani non ci saranno più Robert e Aurora per un bel po'. Ma sapete, questa trilogia ce l'ho in mente sin da The Sea. Ringrazio tutti. Sono cresciuta di numeri, di apprezzamenti e sopratutto ho conosciuto dei lettori davvero pazzi per me😏. È stato tante cose signori, ma il cuculo ha finito la sua canzone. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Alla prossima storia.

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