A passi piccoli

Robert e Aurora erano ancora lì, ancora abbracciati come il nodo più complicato da slacciare.
Bastava essere insieme, al settimo piano del loro cuore con un lucchetto e si sentivano inespugnabili da qualsiasi fronte. Ma per quanto il loro mondo fosse bello e pieno di amore, quello che li circondava era crudele e pieno di quella cosa che in pochi vedono e chi la vede invidia chi la ignora, poiché conosce a sue spese il prezzo da pagare quando la conosci, la fredda realtà.
Robert negli ultimi anni aveva sviluppato una sorta di radar dentro il suo cervello che lo avvisava dell'arrivo di paparazzi o semplici giornalisti sicuramente disposti a morire pur di incastrarlo in qualche foto compromettente.
Dopo quello che gli era capitato recentemente era chiaro il fatto che non poteva uscire di casa senza essere circondato da microfoni puntati su di lui come fucili.
Le telecamere sembravano delle baionette. L'attore usciva di casa e si ritrovava completamente catapultato sul campo di battaglia.
Così spinse Aurora verso la porta dell'appartamento di Giulia, entrandoci poco prima che un paparazzo svoltasse l'angolo per beccarli abbracciati nell'intento di baciarsi ancora e ancora.
La rosa all'inizio non capì le sue intenzioni, ma tutti i suoi dubbi furono sciolti nell'acido della fiducia quando Robert la pressò con il proprio corpo contro la porta, baciandola con trasporto.
A passi piccoli proseguivano i loro cuori, camminando lentamente per assaporare ogni dettaglio.
Si staccarono solo per raggiungere la porta della mora che, con tempismo perfetto, era già pronta con la porta aperta ad aspettarli.
Giulia era felice per loro.
Aveva visto la felicità esplodere sul marciapiede sotto di lei quando li vide baciarsi sotto la pioggia. A passi piccoli si erano avvicinati, a passi piccoli si amavano.
Quando le due stelle si tolsero i giubbotti fradici le sorrisero, e ci fu un solo momento di imbarazzante stallo che sfociò in un abbraccio generale.
Robert con le sue braccia forti circondava le due amiche, un intreccio di mani e carezze si infittì ancora di più quando la canzone del lettore cd cambiò, attirando gli sguardi dei tre sulle note di quella particolare canzone.
Aurora, Robert e Giulia iniziarono a rispondere involontariamente a quel testo allegro, le loro menti deviate sulle parole.
Si presero per mano e senza imbarazzo o motivo alcuno iniziarono a ballare, uno splendido ballo formato da un trinomio appena nato e già pronto ad affrontarne di ogni.
Ridevano e ballavano per festeggiare la nascita di un nuovo amore, un nuovo inizio per tutti, nel bene e nel male. Scintile sprizzavano dalle occhiate che si facevano sfuggire dalle dita Robert e Aurora, pronti ad iniziare qualcosa di già iniziato. Si aggiunsero anche Zed e Romeo a loro, esigendo un loro coinvolgimento che il gatto ottenne, preso in braccio dall'uomo amante dei felini.
Giulia capì di dover togliere il disturbo quando gli occhi della rosa e del mare nocciola si scontrarono violentemente, fermando il tempo per riprendere fiato.
Recuperò i due animali e si fece seguire fino in camera da letto, lasciandoli soli.
Robert mosse un piccolo passo verso Aurora, tirando ancora di più quei fili che stoicamente cercavano di tirare su il suo cuore. A passi piccoli ridussero in cenere i loro errori per far rinascere dai loro testi qualcosa di più.
Ripresero il loro ballo forse con più convinzione, con più slancio, con più vitalità che solo il concetto di insieme poteva accedere dentro le loro anime.
Ma tutto era pronto a proseguire oltre, il loro convulso tremolio per gli spettri della forte emozione cessò quando Robert decise di darci un taglio, accarezzandole il ventre da sotto la maglia.
Iniziò ad eccitarsi e sentì la gola accesa da una piccola fiammella quando percepì la pelle fresca e liscia di Aurora sotto i polpastrelli.
Tutti i muscoli e tutte le sensazioni si contorcevano sotto il passaggio delle sue dita nervose, quasi poteva tracciarvi un filo di luce che conduceva direttamente al cuore.
Sembrava che ogni contatto non faceva che aumentare il passo dei loro battiti, i cuori sempre più vicini che quasi iniziarono a correre pur di accorciare le distanze.
Non potevano esistere al mondo emozioni più belle del sentire la seta tra le dita, e quella fu la sensazione più grande per Robert.
Aurora d'altro canto stirò le mani sopra quegli ampi pettorali, cadendo accidentalmente dentro quel minuscolo solco che li separava quasi per isolare il cuore dal resto del suo io.
Si baciarono con un morso, tracciando il percorso per le stelle sui loro corpi, in modo tale da doversi amare quando cercavano qualche astro da inseguire.
Si stava come foglie d'estate sopra un vento d'inverno.
Un manto di baci avvolse Rob e Aurora in un unico, caldo abbraccio che donò loro il piacere dell'amore. Si sentirono in grado di rischiare l'uno per l'altro, in grado di sbagliare, di inciampare pur sapendo che mai falliranno.
E se mai uno di loro cadrà allora verrà rialzato, altrimenti dovranno cadere insieme.
Le loro mani già destinate oltre il semplice tocco, diretti verso l'unica via: la passione.
A piccoli passi si vivevano, semplicemente intinti indelebilmente nell'infinito.

*recensione vero? Mi raccomando che ci tengo. Ho sonno e devo dormire, dopo il corso di teatro ti senti a pezzi ve lo posso giurare. Avrò urlato chissà quante volte. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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