Post Vento Aureo, Au!everybody live

Una presa famigliare lo tira fuori dalle macerie, l'aria che entra nei polmoni lo obbliga a tossire tutta la polvere ingoiata.
«Come stai, Abbacchio?» Buccellati sa che non è la domanda adatta - qualcuno tirato fuori da sotto dei detriti non può stare bene - ma è la prima che gli sia venuta in mente, nella preoccupazione che lo pervade.
«Sto bene.» risponde Abbacchio, semplificando estremamente la situazione, ignorando che per il colpo fa fatica a stare in piedi.
«Ho solo qualche costola incrinata.» cede allo sguardo severo di Buccellati e al dolore penetrante nel petto, poco sopra al plesso solare - quelle costole non sono incrinate, sono rotte, e gli stanno perforando qualcosa.
A rivelare la sua bugia per tranquillizzare il compagno è il colpo di tosse che segue alle sue parole, accompagnato alle tracce di sangue sul suo palmo. Giorno con Golden Wind scatta subito al suo fianco, pronto a curarlo con la prima cosa che capita - ironicamente, un frammento dei detriti che l'hanno colpito -, Trish si avvicina preoccupata e per vedere se può aiutare, Fugo che cerca di contenere Purple Haze per evitare che gli uccida tutti quanti - l'ultimo attacco nemico l'ha fatto così incazzare che si è manifestato il suo Stand -, Mista con la pistola in mano, in guardia insieme a Narancia, con Aerosmith che sorvola la zona - sono scoperti da tutti i lati, ora che l'edificio alle loro spalle è crollato.
È quasi contemporaneamente che Abbacchio sfugge dalla presa di Buccellati cadendo in ginocchio con una mano sul petto, il fiato mancante, e Narancia urla:«Moody Blues ha la Freccia!».
L'attenzione dei presenti si sposta sullo Stand, spuntato dalle macerie, che barcolla per un paio di passi, una mano che regge qualcosa che spunta dal suo petto. La comprensione si dipinge sul volto di Buccellati, che porta lo sguardo su Abbacchio.
«Non farlo.» vuole ordinare, ma probabilmente la preoccupazione la fa suonare più come una supplica.
«Non dirmi adesso cosa devo fare.» digrigna tra i denti Abbacchio, lanciandogli una delle sue occhiate taglienti.
Tossisce del sangue ai suoi piedi, quando Moody spinge a fondo la Freccia, obbligandolo a poggiare le mani a terra mentre prende grandi boccate d'aria.
  «Non funzionerà.» dice Fugo, pessimista e pratico come al solito, dopo una decina di secondi in cui sia Portatore che Stand sono immobili, agonizzanti.
«Stai zitto!» gli urla contro Buccellati senza accorgersene - non vuole vedere il corpo morto di Abbacchio davanti a lui, non una seconda volta.
È un glitch rosso e blu quello che avvolge Moody, che cambia posizione in quelli che sembrano scatti senza nessuna logica. Lo sguardo di Abbacchio si fa vuoto, mentre il suo respiro si blocca.
«La Freccia..... è entrata dentro di lui! Come con Golden Wind!» urla nuovamente Narancia, un sorriso di stupore e gioia sul suo volto, mentre il mirino di Aerosmith si sposta dal suo occhio.
Quando Buccellati alza lo sguardo sullo Stand, occhi viola, famigliari e allo stesso tempo estranei, privi di pupilla, taglienti, lo ricambiano.
«Ho la soluzione.» dice una voce, distorta come se fosse stata trasmessa da una vecchia radio o dal ricevitore di un telefono.
Sono labbra sottili a pronunciare quelle parole, sul volto di Moody Blues, da sempre privo di qualunque parola, di un blu viola più scuro di quello precedente che ricopre tutto il suo corpo, tranne lo spacco centrale sul petto sempre argenteo, in cui spicca la sagoma della Freccia sotto pelle. Le gambe sembrano coperte da alti stivali, larghi sulle coscie, su cui si alternano cifre, di ore o date, che cambiano continuamente, senza alcun ordine.
«Ha ragione. Ha la soluzione a questo casino.» dice Abbacchio, alzandosi da terra e asciugandosi il rivolo di sangue che gli era uscito dal labbro con il dorso della mano.
La decisione nel suo sguardo fa desistere Buccellati da qualunque protesta.

N.d.A.
Penso che..... Ne tirerò fuori una one-shot da questo, perché mi piace assai e ci ho messo un po' a trovare la versione Requiem di Moody Blues.

Tomoe