15. PB character

È consigliato l'ascolto di "Miraiheno Isan - Jonathan's ballad", di Hiroaki Tommy Tominaga, dall'album "JOJO'S BIZZARRE ADVENTURE - The anthology songs 1"

Pre Battle Tendency

Speedwagon non è un uomo nostalgico, semplicemente gli piace ricordare i bei momenti passati. Soprattutto quando le circostanze glielo fanno fare involontariamente.
Con il piccolo Joseph che sgambetta per il salotto, non può non ricordare che è quello è il secondo bambino che cresce insieme a Erina, nonostante nessuno dei due sia suo figlio. In un certo senso, ne ha cresciuto anche un terzo, o meglio ha assistito alla sua crescita, nonostante fosse un ventenne grande e grosso.
Ovviamente, i ricordi vanno al suo primo incontro con Jonathan, nei bassifondi di Londra, in cui aveva vissuto per venticinque anni. Al tempo era solo un teppista troppo cresciuto, che considerava la società corrotta e la totale assenza di gentlemen nella nobiltà. Jonathan però l'aveva fatto ricredere, non scappando a gambe levate appena l'avevano attaccato, non lamentandosi neppure quando il suo cappello dotato di lame rotanti gli finì nel braccio. Era rimasto affascinato da quel cavaliere, da quel vero gentleman a tal punto da abbandonare tutto e mettersi al suo servizio, come il più fedele amico che esistesse - e a quanto pareva, per Jonathan era così.
Un sorriso gli scappa, ricordando. Erina non lo vede, troppo impegnata ad evitare che Joseph si faccia male, cadendo per sbaglio. Anche lei è invecchiata in quegli anni, la vista più debole e i capelli color grano che si schiariscono. Lui stesso porta i segni della vecchiaia da un pezzo: la sua folta chioma bionda è stata accorciata di molto, ormai grigia, mentre le rughe hanno iniziato a farsi strada intorno ai suoi occhi.
Si chiede come sarebbe se Jonathan fosse lì con loro. Probabilmente il suo sorriso eterno che accompagna i passi di Joseph, la braccia larghe pronte ad afferrarlo nel caso cadesse, come avrebbe fatto per anni con George, se solo fosse stato vivo per vedere suo figlio crescere - ruolo che ha preso in sua vece Speedwagon, seppur mettendo ben in chiaro che lui non era il padre e non voleva essere chiamato in quel modo, troppo rispettoso verso l'uomo che era stato il suo più grande amico e compagno.
Scaccia quel pensiero che si sta facendo nostalgico, ritornando ad immergersi nei ricordi.
Ricorda di come Jonathan abbia ricostruito la villa da zero, dopo il primo scontro con Dio, distrutta dalle fiamme con cui avevano cercato di ammazzare il vampiro. Ricorda di come fosse d'accordo sul distruggere la maschera e di come volesse che fosse Speedwagon a farlo, nonostante non fosse coinvolto nella vicenda direttamente come lui.
È naturale che segua il primo incontro con Anthonio Zeppeli, insieme alla meraviglia nel sapere che c'è una maniera per uccidere Dio, dato che erano alquanto sicuri che fosse riuscito a sopravvivere alle fiamme. Aveva osservato tutti i giorni di allenamento da parte di Jonathan nell'uso delle Onde Concentriche, arrivando a capirle nonostante non potesse usarle - come gli dimostrò più avanti Zeppeli, facendo preoccupare Jonathan dato che era stato un modo un po' doloroso per testarlo.
Poi il viaggio per sconfiggere Dio, le perdite avute, la morte di Anthonio Zeppeli, che lasciò una traccia profonda dentro di lui come in Jonathan.
Conserva ancora adesso il suo cilindro a quadri bianchi a neri, un po' consumato dall'uso e dal tempo, ma ancora in buono stato. È un ricordo tangibile di quei mesi così densi di eventi - gli sembrano anni, ma in realtà è consapevole che non è stato neanche un anno intero.
C'è lo scontro vero e proprio con Dio, che festeggiano vittoriosi pensando di aver sventato quella minaccia nata perché era sfuggito un dettaglio di mano, seguito dalla convalescenza di Jonathan, un periodo in cui Speedwagon all'inizio fu preoccupato che il giovane avesse bisogno di qualcuno a sostenerlo, dato che comunque aveva ucciso colui che considerava un fratello vero e proprio nonostante non fossero legati dal sangue e lui era una persona talmente buona e pura che avrebbe potuto considerarlo un peso sulla conoscenza con lo scorrere degli anni. Ma con il seguire del periodo di convalescenza, Speedwagon si rilassò, vedendo Erina al suo capezzale, le occhiate e i sorrisi che i due si rivolgevano. Un sorriso perenne era sul suo volto, in quel periodo.
Jonathan ed Erina si sposarono, felici, e rendendo felici chiunque li conoscesse. Speedwagon non poteva essere più felice di così, vedendo i due insieme - la goffaggine che ogni tanto usciva da Jonathan quando era in presenza di Erina era qualcosa che negli anni successivi sentì spesso mancare.
Il suo ricordare il passato viene interrotto dall'origine, da Joseph stesso che corricchia verso di lui, pendolante, le braccia larghe inconsciamente per mantenere l'equilibrio, un enorme sorriso che mostra i denti non ancora tutti spuntati. Speedwagon allunga le braccia e li tira su, facendolo ridere di quella risata cristallina, così simile a quella di Jonathan seppur meno grave, per poi stringerlo a sé in una presa affettuosa. Erina si avvicina tenendosi sollevate le gonne per muoversi più facilmente, guarda il piccino e poi Speedwagon sorridente.
Speedwagon sa che Erina ha capito cosa ha ricordato quando incrocia i suoi occhi e le si disegna un sorriso un po' mesto ma ricco di memorie, per poi riporta lo sguardo su Joseph, che allunga le braccia giocoso. È rumoroso e sempre allegro, nonostante parli poco.
Guardandolo, Speedwagon non può che pensare che assomigli tremendamente a suo nonno.

N.d.A.
Ho preferito una versione un po'più vecchia di Speedwagon perché volevo che vedesse gli avvenimenti di Phantom Blood con nostalgia, anche se lui non vuole ammetterlo - basta vedere come ne parla in Battle Tendency.

Tomoe

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